TI Media: sulla cessione pesa il nodo Cairo. I dettagli delle tre offerte che accedono alla data room

di Raffaella Natale |

Forse Cairo potrebbe entrare in un secondo momento in lizza, accanto a 3 Italia che ha offerto 320 milioni di euro.

Italia


Franco Bernabè

Giornata cruciale quella di oggi per Telecom Italia che, oltre allo scorporo della rete, ha fatto il punto sulle tre offerte non vincolanti arrivate lunedì per l’acquisto della controllata TI Media, presentate da Clessidra, Discovery Channel e dal gruppo telefonico 3 Italia. In vendita ci sono le Tv, La7 e MTV, e i tre multiplex.

Una riunione che è andata avanti per oltre quattro ore, sebbene solo interlocutoria e di aggiornamento, ma della quale i consiglieri non hanno voluto rilasciare alcun commento.

“Oggi sono muto“, ha detto laconico Tarak Ben Ammar, che fino a qualche tempo era considerato tra i possibili pretendenti per gli asset di TI Media.

 

Il Consiglio ha ammesso, secondo quanto si apprende, tutte e tre le aziende alla fase due del piano, concedendo l’accesso alla data room.

La visione di queste informazioni più riservate, potrebbero determinare una revisione al ribasso delle offerte, per via degli alti costi del palinsesto, aumentati già dallo scorso anno per via dei grossi investimenti voluti dall’amministratore delegato Giovanni Stella, per alzare l’audience di La7 e far crescere, com’è stato, anche gli introiti pubblicitari.

 

Stando alle ultime indiscrezioni, la società americana di John Malone, Discovery Channel, già presente sul mercato italiano con 5 canali, vorrebbe acquistare solo le due emittenti Tv per 100 milioni di euro, al netto dai debiti. Clessidra ha offerto 380 milioni per l’intero pacchetto, tv e mux, sempre senza debiti.

3 Italia, controllata dalla società di Hong Kong H3G, avrebbe messo sul piatto 320 milioni di euro, per entrambi gli asset. Si suppone che in un secondo momento all’operatore tlc si accosterà un altro investitore interessato alle tv, forse Cairo Communications.

Ricordiamo che 3 Italia possiede già un multiplex per la trasmissione in DVB-H a cui però, stando all’ultima normativa, può cambiare la destinazione d’uso. Se la richiesta gli venisse accordata, con quelli di TI Media, salirebbe a quattro mux per trasmettere in DVB-T.

 

In ogni caso, sempre secondo indiscrezioni, pare che tutte e tre le società abbiano chiesto ai due advisor, Mediobanca e Citigroup, di rivedere il contratto con la concessionaria Cairo, che raccoglie la pubblicità per La7, che scade addirittura nel 2019 e prevede condizioni particolarmente vantaggiose per il gruppo di Urbano Cairo.

Quest’ultimo non sembrerebbe disposto a recedere dal contratto, a meno che non riesca a comprare le Tv insieme a 3 Italia, allora forse ci ripenserebbe.

 

Intanto oggi, il consigliere di Mediaset, Gina Nieri, a margine di un convegno della Fondazione Einaudi, ha spiegato le ragioni della mancata offerta per gli asset di Telecom che, stando alla manager, non sarebbero legate a problematiche antitrust.

“E’ stata esclusivamente una valutazione che abbiamo fatto sull’asset“, ha detto la Nieri, anche perché “sulla carta non c’era nessun impedimento all’acquisizione de La7, né in termini di frequenze né di fatturato, ed eventualmente ci sarebbero stati degli impegni da parte nostra”.