Smartphone: 1,7 mld di dispositivi nel mondo nei prossimi 5 anni. La lezione della Cina in fatto di ecosistema

di Alessandra Talarico |

Secondo gli analisti di Ovum, la Cina non è solo il ‘cuore’ della produzione di smartphone, ma è anche il motore dell’adozione di questi dispositivi: l’intero ecosistema è concentrato sulla produzione di device economici e servizi digitali.

Cina


Google Android in Cina

Saranno 1,7 miliardi gli smartphone in circolazione nel mondo da qui a 5 anni, con i paesi emergenti a trainare la crescita grazie al proliferare dei modelli a basso costo.

Dei 450 milioni di smartphone venduti nel mondo nel 2011, 160 milioni sono stati venduti nei mercati emergenti. Tra questi, la parte del leone spetta alla Cina, con il 66% dei dispositivi venduti nei paesi emergenti.

Da qui ai prossimi 5 anni, i mercati emergenti genereranno il 57% delle vendite complessive di smartphone.

 

La Cina, sottolineano gli analisti, non è solo il ‘cuore’ della produzione di smartphone destinati ai mercati occidentali, ma è anche il motore dell’adozione di questi dispositivi: l’intero ecosistema è concentrato sulla produzione di device economici, che avranno una forte presa nelle preferenze di acquisto degli utenti di questi paesi, dove la stragrande maggioranza dei consumatori non può permettersi di acquistare uno smartphone e non può neanche contare sulle sovvenzioni degli operatori come avviene nei mercati occidentali.

 

E così, nel segmento entry-level sono sempre più numerosi i modelli che costano meno di 100 dollari, grazie anche alla scelta di alcuni produttori di chipset, come Mediatek e Qualcomm, che hanno offerto i loro design di riferimento ai produttori locali, riducendo le barriere all’ingresso del mercato.

 

Ma anche gli OEM di altri paesi emergenti – India, Indonesia, Brasile e Russia – stanno adottando lo stesso modello.

 

Diversi player di settori contigui stanno inoltre cercando di sfruttare le opportunità della ‘smartphone economy’ per estendere i loro servizi online anche sui dispositivi mobili: player come Baidu e Alibaba stanno puntando su Android, ma cercando anche di ‘personalizzare’ al massimo l’Os di Google e, in un futuro non troppo lontano, di sostituirlo.

 

Un terreno difficile, quindi, per gli operatori mobili che cercano di guadagnare una fetta di questo importante mercato, magari attraverso dispositivi ‘senza marca’: dovranno vedersela con la schiera di produttori locali che – oltre a lanciare nuovi modelli – stanno innovando fortemente sul lato della distribuzione dei servizi.

 

 “La crescita degli smartphone nei mercati emergenti sarà accompagnata da una crescita dei servizi online come il cloud, lo storage, e le transazioni via cellulare. Gli OEM e i vendor aumenteranno quindi la loro presenza nei servizi online”, sottolineano gli analisti Ovum.