Cybercrime: smartphone e email ‘porta aperta’ sulle nostre informazioni più private. Nel 2011 colpiti 8,9 mln di italiani

di Alessandra Talarico |

Secondo Norton Cybercrime Report, il costo dei crimini informatici contro gli utenti consumer in Italia si attesterà quest’anno a 2,45 miliardi di euro.

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8.9 milioni di italiani sono rimasti vittime di crimini informatici negli ultimi dodici mesi, con perdite finanziarie dirette per 275 euro ciascuno. Tra le vittime ‘predilette’ dei criminali informatici, gli utenti mobili e i frequentatori dei social network.

Circa il 17% degli adulti italiani, infatti, è rimasto vittima di crimini informatici sui social network o tramite dispositivi mobili e il 33% degli utenti di social network ha subito crimini informatici (quali la violazione del proprio profilo online da parte di qualcuno che ha assunto la loro identità, link fraudolenti o contraffatti).

 

E’ quanto emerge dal Norton Cybercrime Report uno studio realizzato annualmente per fare il punto sui crimini informatici contro gli utenti consumer e che indica come il costo dei crimini informatici contro gli utenti consumer in Italia si attesterà quest’anno a 2,45 miliardi di euro.

 

Sulla base dei dati forniti dai 13 mila intervistati in 24 paesi, lo studio stima che i costi diretti associati ai crimini informatici – frodi, furti e riparazioni – contro gli utenti consumer a livello mondiale, si siano attestati negli ultimi 12 mesi a 110 miliardi di dollari.

 

Ogni giorno, dice lo studio, il cybercrime fa oltre un milione e mezzo di vittime (in pratica una ogni 18 secondi) causando perdite per un valore medio totale di 197 dollari per vittima in costi diretti finanziari a livello mondiale. “Un costo – sottolinea il report – superiore alle spese per le esigenze alimentari di una famiglia di quattro persone per una settimana negli Stati Uniti”.

 

Le nuove tendenze del cyber crime, indicano che i criminali informatici stanno cambiando le proprie tattiche, prendendo di mira i social network e le piattaforme mobili “…dove gli utenti consumer sono meno consapevoli dei rischi per la sicurezza”, ha fatto notare Silvia Signorelli, Consumer Marketing Manager Symantec Italia, sottolineando che nel 2011 è stato segnalato quasi il doppio di vulnerabilità nei dispositivi mobili rispetto all’anno precedente.

 

Nonostante questa recrudescenza, gli utenti continuano ad avere un atteggiamento approssimativo nei confronti della sicurezza: il 44% non utilizza password complesse o cambia le proprie password di frequente e più di un terzo non controlla che nel browser sia presente il simbolo del lucchetto prima di immettere online informazioni personali sensibili, come dati per l’accesso a sistemi bancari.

Molti adulti, inoltre, ignorano le recenti evoluzioni del crimine informatico e non conoscono affatto gli effetti devastanti dei malware e dei virus – sempre più ‘discreti’ e pericolosi – che agiscono sul loro Pc.

 

Lo studio indica anche l’importanza della protezione della posta elettronica con password adeguate: dal momento che l’email viene usata per inviare, ricevere e archiviare ogni tipo di informazioni, da foto personali (44%) a documenti e corrispondenza di lavoro (43%), da estratti conto (21%) a password per altri account online (23%), gli account e-mail rappresentano una potenziale porta d’accesso per i criminali in cerca di informazioni personali e aziendali.

È dunque importante, ricorda Ida Setti, Consumer Sales & Marketing Director Symantec Italia, “proteggere la posta elettronica utilizzando password complesse e cambiandole periodicamente.”