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Diritto d’autore e pirateria: Julia Schramm del Partito Pirata tedesco blocca il file-sharing del suo libro. Due pesi, due misure?

Germania


Diritto d’autore e file-sharing illegale, un tema molto dibattuto che divide l’opinione pubblica specie nell’era di internet, visto che con un click si può facilmente accedere a diverse piattaforme e aver in men che non si dica, una canzone, un film o anche un libro, in spregio del copyright.

 

In questo contesto, il Partito Pirata, che ha raccolto adesioni un po’ in tutta Europa, si batte per il libero scambio delle informazioni in rete, anche quando questo vuol dire copiare selvaggiamente qualsiasi opera, senza alcun riguardo per i diritti di proprietà intellettuale. In Germania, per esempio, nel programma del Pirate Party il libero scambio, per usi non-commerciali, di materiale coperto da diritto d’autore occupa un posto di primo piano e all’inizio di quest’anno ha scatenato anche un grosso dibattito nazionale sugli impegni del governo sull’argomento. Una delle leader del Partito Pirata, Julia Schramm, in un podcast è arrivata a definire ‘disgustoso’ il concetto di proprietà intellettuale.

 

Fino a quando, però, l’argomento non l’ha riguardata più da vicino. Ecco che allora le cose sono cambiate.

E’ successo che la Schramm abbia pubblicato un nuovo libro, “Click Me“, frutto della sua dinamica attività di blogger, e che, come rivelato da Spiegelonline, solo come anticipo, l’editore Knaus Verlag, del gruppo britannico Random House, le abbia versato la bellezza di 100 mila euro. Nel libro la Schramm si scaglia contro il capitalismo e ciò che lei stesa chiama ‘mafia dei contenuti’.

 

Ma lunedì 17 settembre, giorno del lancio ufficiale del libro, le copie illegali già circolavano in rete.  I pirati del web avranno sicuramente pensato che, viste le posizioni della Schramm e del suo Partito, potevano liberamente copiare e mettere online la versione Pdf del libro su una piattaforma di file-sharing e distribuirne il link sui social network come Twitter e Tumblr, allegando anche il programma del Pirate Party nella parte in cui dichiara che l’informazione deve essere libera.

 

Un colpo basso? Forse. Fatto sta che l’editore ha immediatamente impegnato gli uffici legali che hanno contattato l’operatore del servizio di file-sharing, chiedendo la pronta rimozione del file. In serata il pdf non era più accessibile e il link indirizzava a una pagina sulla quale campeggiava la scritta: “Questo file non è più disponibile a causa di una richiesta di rimozione ai sensi del Digital Millennium Copyright Act presentata da Julia Schramm e dal gruppo Verlag”.

 

Verrebbe quasi da dire, qui gladio ferit, gladio perit?

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