Shock da bolletta: anche l’ITU affronta il problema roaming. Al WCIT-12 si discuterà accordo internazionale

di Alessandra Talarico |

Dopo la Commissione europea, il problema è stato affrontato anche in sede ITU, con l’approvazione di una serie di misure volte a dare maggiore potere ai consumatori e a incoraggiare gli operatori ad abbassare le tariffe.

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Tra tutti i ‘costi nascosti’ per i consumatori in vacanza, gli extra per i bagagli in aereo o per il servizio in camera in albergo, quello più difficile da contenere e quantificare è il sovrapprezzo delle chiamate effettuate e ricevute sul telefonino o per la navigazione in rete sempre dal dispositivo mobile: il famigerato ‘roaming’.

Una ‘tassa’ contro cui la Commissione europea si è battuta a lungo, prima sperando potesse bastare la ‘moral suasion‘, poi intervenendo con l’imposizione di massimali sulle tariffe praticate dagli operatori, volti a evitare il cosiddetto ‘shock da bolletta’ di ritorno dalle vacanza (Leggi articolo Key4biz).

 

E dopo la Commissione europea, il problema è stato affrontato anche in sede ITU, con l’approvazione di una serie di misure volte a dare maggiore potere ai consumatori e a incoraggiare gli operatori ad abbassare le tariffe e che rappresentano, sottolinea una nota, “il primo accordo internazionale per l’adozione di misure atte a ridurre i costi del roaming”.

 

Seguendo la traccia di quanto disposto da Bruxelles, anche le misure ITU puntano su informazione e trasparenza, per aiutare i consumatori a destreggiarsi tra le arie offerte disponibili, e sull’introduzione di un sistema di ‘allerta’ che avvisi i consumatori al raggiungimento di una certa soglia di traffico e che blocchi l’ulteriore utilizzo del dispositivo a meno che non sia autorizzato dall’utente.

Le misure ITU spingono anche su soluzioni market-based, inclusa la cooperazione regionale tra operatori e regolatori che porti ad accordi atti ad abbassare le tariffe all’ingrosso. Raccomandate anche misure regolatorie – come i tetti alle tariffe praticate ai consumatori, proprio come ha fatto la Ue.

 

Grazie ai massimali imposti da Bruxelles, le tariffe praticate dagli operatori non possono superare, dal 1° luglio di quest’anno, 29 centesimi al minuto (Iva esclusa) per effettuare una chiamata; 8 centesimi per ricevere una chiamata; 9 centesimi per inviare un messaggio di testo; 70 centesimi al megabyte per scaricare dati o consultare internet all’estero dal telefonino.

Le nuove misure, calcola la Ue, dovrebbero consentire alle famiglie in vacanza di risparmiare circa 200 euro. Risparmi che salgono a mille euro per chi viaggia per lavoro e ha necessità di usare il cellulare per connettersi a internet e che rappresentano un risparmio del 75% su una serie di servizi di roaming rispetto ai prezzi del 2007.

 

Le misure ITU saranno discusse alla prossima World Conference on International Telecommunications (WCIT-12) di Dubai nell’ambito della revisione delle regole internazionali sulle telecomunicazioni (ITRs).

 

Per il Segretario Generale ITU, Hamadoun Touré, “questo accordo è una chiara indicazione della volontà di affrontare la questione a beneficio dei consumatori e anche del commercio internazionale. Anche gli operatori – ha aggiunto – avranno vantaggi sul lungo periodo, perchè i consumatori saranno più propensi a usare il cellulare anche quando viaggiano all’estero”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal Commissario Ue per l’Agenda digitale Neelie Kroes, secondo cui “è un bene vedere che la Ue sta ispirando un’azione internazionale sul roaming…spero tutto il mondo possa beneficiarne”.