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#isday, il Rapporto della Task-Force sulle start-up. Corrado Passera: ‘Entro settembre le norme e per fine mandato anche quelle attuative’

Italia


E’ la grande giornata delle start-up. Oggi, infatti, alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, è stato presentato il Rapporto della Task-Force per le aziende innovative.

L’evento, e su questa scelta c’è stata qualche critica, si è tenuto presso la sede di H-Farm (Roncade, Treviso). Qualcuno ha commentato che sarebbe stato più giusto scegliere una sede ‘neutra’ per la presentazione di un Documento che riguarda la crescita di tutto il Paese e anche gli impegni del governo in questa direzione.

 

H-Farm è un incubatore italiano fondato nel 2005 da Riccardo Donadon che aiuta i giovani a trasformare i loro progetti digitali in start-up e aziende di successo.

La mission di H-Farm – aveva spiegato Donadon, intervenendo al  Digital Agenda Forum dello scorso aprile – è quella di accelerare lo sviluppo delle start-up digitali tramite una combinazione di seed investment e servizi di incubazione da sviluppare sul territorio“. (Guarda Video)

 

La discussione era aperta e tutti su Twitter hanno potuto partecipare con l’hashtag #isday.

 

La Task-Force è stata costituita ad aprile da Passera con il compito di individuare le misure da attuare per creare in Italia un ambiente favorevole alle start-up innovative.

E’ coordinata da Alessandro Fusacchia, consigliere del Ministro, e composta da alcuni esperti, che partecipano ai lavori a titolo individuale e pro bono.

Si tratta di Paolo Barberis, Selene Biffi, Giorgio Carcano, Annibale D’Elia, Luca De Biase, Andrea Di Camillo, Riccardo Donadon, Mario Mariani, Massimiliano Magrini, Enrico Pozzi, Giuseppe Ragusa e Donatella Solda-Kutzmann.

 

L’appuntamento di oggi fa seguito all’Open Day dello scorso 26 maggio, nel corso del quale il Ministro aveva raccolto le proposte di startupper, investitori e diversi operatori del mondo dell’innovazione italiana.

 

Cinque sono gli aspetti essenziali di questo Rapporto (Lancio, Crescita, Maturità, Consapevolezza, Territori ), come ha indicato Fusacchia aprendo i lavori, “realizzato in 100 giorni di lavoro, dopo 8 riunioni e 7-8 mila eMail scambiate tra di noi, oltre all’apertura di un indirizzo di posta elettronica ufficiale con il quale raccogliere i contributi in modo ufficiale e trasparente e l’avvio di una consultazione online per creare un dibattito che permettesse un confronto tra le diverse expertise, per generare intelligenza collettiva”.

 

Tra le misure che verranno accolte nelle nuove disposizioni normative dovrebbe esserci il raddoppio del mercato italiano del venture capital che oggi si attesta intorno ai 70 milioni di euro (Stime Aifi) e un aumento del 100% del parco delle start-up ad alto contenuto di innovazione, oggi stimate intorno a 2.500 in Italia.

 

La Ue, ha detto Fusacchia, con una serie di comunicazioni ci ha incoraggiato nel lavoro che stavamo facendo.

Intanto abbiamo sottolineato l’importanza a puntare su personale qualificato, come ricercatori. Prevedendo anche una serie di nuovi strumenti per la remunerazione dei collaboratori delle start-up, non solo in contanti quindi, ma anche con una sorta di stock-option.

Grande spazio per le iSrl,che consentono di aprire start-up con una semplice comunicazione diretta alla Camera di Commercio, cancellando una serie di fasi intermedie, e accelerando i tempi.

 

Ovviamente anche una serie di misure per facilitare gli investimenti provenienti dall’esterno, le figure dei cosiddetti business angels, agendo sulla leva fiscale per incoraggiare iniezioni di denaro fresco.

 

Aprire al venture capital, creare un modello ibrido, ha spiegato Fusacchia, su modello del Fondo europeo di investimenti e il Fondo di Israele, che non investa direttamente nelle start-up, ma faccia matching fino al 50% delle operazioni.

 

Altro prezioso obiettivo, battere gli Stati Uniti nel crowdfunding, le piattaforme online che consentono di raccogliere capitali, in modo snello e veloce, anche contributi minimi come 20 euro per esempio.

Fare in modo, insomma, che chiunque possa partecipare all’avventura imprenditoriale di qualcuno in cui si crede. Per quanto riguarda le banche, agevolare l’accesso al credito per le start-up. 

Introdotta, pure, la certificazione per gli incubatori coinvolti oltre a operazioni di monitoraggio per raccogliere i dati, elaborarli, per migliorare i percorsi.

 

Sappiamo – ha detto ancora Fusacchia – che il Rapporto è ancora incompleto e l’applicazione pratica sarà il primo banco di prova”, ma “crediamo fermamente che il Paese si trovi di fronte ad un’occasione storica per realizzare qualcosa di grande, a condizione di non affrontare il tema start-up con qualche modifica cosmetica a questa o quella legge. A condizione di farlo con i tempi dell’innovazione e dell’impresa, non con quelli della burocrazia”.

 

“Le istituzioni devono dare prova di coraggio e creatività. Capendo che non è possibile sostenere il mondo dell’innovazione con schermi mentali del novecento, e nemmeno con proposte figlie di compromessi al ribasso tra interessi contrapposti”.

“Gli innovatori – ha continuato Fusacchia – hanno compreso che non si risolve nulla difendendo posizioni acquisite. Che il mondo sta andando in una direzione nella quale non c’è futuro senza cambiamento”.

 

Dal pubblico la richiesta di un maggiore controllo delle hub e l’incentivazione di alleanze con soggetti territoriali. Oltre a una nuova e regolamentazione per la registrazione dei brevetti, ampiamente sottovalutata in Italia, dice qualcuno, ma fondamentale per le imprese innovative.

 

Nel suo intervento il Ministro ha ammesso che adesso arriva la parte più difficile, “quella di tradurre le proposte in azioni concrete, cambiando, andando contro a tante regole sedimentate e ardue da modificare”.

Il plauso di Passera va a quelli che lui definisce scherzosamente ‘i suoi dodici apostoli’, che hanno elaborato un Rapporto di qualità, fondato su contenuti “fortissimamente seri, concreti e ambiziosi”.

Dando spazio all’Italia delle energie, “che vuole produrre idee e andare avanti, ma che soprattutto accetta il cambiamento e lo considera un’opportunità”.

Il Ministro ha parlato pure del groviglio di regole che bloccano il lavoro e dell’urgenza della semplificazione che per ora riguarda solo le start-up, ma che presto verrà estesa a tutto il Paese, per mettere tutti in condizioni di operare.

Ha, poi, tenuto a precisare che le norme non saranno limitate solo a qualche settore, ma estese a tutto il mondo dell’innovazione. Così come non ci saranno dei limiti di età o sesso.

 

“Partiremo subito“, ha assicurato Passera, entro queste mese di settembre verranno approvate le norme del pacchetto crescita che comprendono anche quelle delle start-up.

Quando si fanno norme così innovative, c’è bisogno poi di decreti attuativi, regolamenti, circolari, e comunque cercheremo di fare tutto nel tempo di vita che resta a questo governo”.

Coinvolgendo anche le Regioni, perché ognuno non può andare in una direzione diversa. Altrimenti, ha precisato il Ministro, non si fa massa critica e non si sviluppano sinergie.

 

L’innovazione, però, passa prima di tutto dalla società, bisogna, infatti, coinvolgere anche le scuole. Passera ha ricordato in questo senso che il Ministro del MIUR, Francesco Profumo, sta collaborando attivamente a tutto questo.

In effetti proprio da MIUR dovrebbe arrivare una dotazione per le start-up di quasi 90 milioni di euro.

Ma dovrà avere un ruolo attivo, come indicato dal Rapporto, anche la televisione. La Rai, ha detto Passera, dovrà aiutare a diffondere le informazioni, in modo da sollecitare tutti a proporre idee.

 

Il lavoro della Task-Force non si ferma qui, ha indicato il Ministro, continuerà a valutare e monitorare le azioni future.

Da qui l’impegno, raccogliendo una sollecitazione arrivata dal pubblico, a un altro appuntamento, magari tra altri cento giorni, per confrontarsi su ciò che è stato fatto e cosa resta da fare.

 

Il Ministro non fornisce le cifre precise che il governo prevede di investire. A questo verrà riservato un successivo decreto. Ma assicura che non saranno limitate sebbene le risorse siano poche.

 

A chi ha chiesto cosa succederà una volta che l’esecutivo di Monti avrà esaurito il proprio mandato, il Ministro ha risposto che lui si impegnerà affinché con questa legislatura “vengano definite le norme primarie e secondarie, in modo che nessuna possa mettere zeppe all’attuazione“, ma sarà poi la “difesa e sollecitazione sociale a dover fare il resto”, per garantire il mantenimento di quanto realizzato.  

 

Passera, per chiudere il suo intervento, fa sua l’ultima frase del Rapporto: “Bisogna agire, non domani ma adesso”.

 

Entrando nel merito delle disposizioni che dovrebbero essere contenute nel Decreto Sviluppo bis (la cui discussione dovrebbe arrivare in CDM la prossima settimana, ndr), il governo prevede non solo sconti fiscali ma, per favorire la nascita di start-up innovative, anche l’istituzione di un fondo specifico, la cui dotazione sarà fissata con una successiva disposizione, e sarà alimentato con trasferimenti da parte delle amministrazioni centrali, regionali e locali e aperto anche ai contributi dei privati.

Previsto anche l’avvio di portali online per la raccolta di capitali di rischio ed esenzione totale, ai fini fiscali e contributivi, per la remunerazione concessa “ad amministratori, dipendenti o collaboratori continuativi con azioni, quote, strumenti finanziari partecipativi o diritti emessi dalla start-up innovativa e dall’incubatore certificato”.

 

Numerosi i compiti dell’Agenzia per l’Italia digitale, a partire dall’aggiudicazione degli “appalti pubblici innovativi“.

Il governo potrà stipulare accordi con BEI, Cassa depositi e prestiti e altri investitori istituzionali, per ripartire il rischio in grandi progetti di ricerca.

Nel corposo pacchetto per l’Italia digitale figurano 150 milioni per il 2013 per il completamento del piano nazionale per la banda larga e una regolamentazione per favorire scavi per la posa di fibra ottica.

 

Rapporto della Task-Force sulle Start-Up

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