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Apple: il nuovo iPhone non userà i chip di memoria Samsung

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Visti i rapporti sempre più tesi fra le due società, Apple ha deciso di limitare la propria dipendenza dai chip della rivale Samsung, riducendo gli ordini di chip di memoria per il suo nuovo iPhone. Lo rivela il quotidiano coreano Korea Economic Daily, secondo cui Samsung resta comunque nella lista dei fornitori di componenti del prossimo smartphone di Cupertino, essendo l’unico produttore dei microchip progettati da Apple per l’iPhone e l’iPad: il rapporto commerciale tra le due aziende resta pertanto solido.

 

La società coreana produce microprocessori, schermi piatti e chip di memoria – sia DRAM che NAND – per tutti i dispositivi mobili Apple (iPhone, iPad e iPod) ma il gruppo californiano ha deciso di ‘diversificare’ la lista di fornitori di memorie DRAM e NAND, per includere le giapponesi Toshiba ed Elpida  e la coreana Hynix.

Le batterie del prossimo iPhone saranno fornite dalla cinese Amperex Technology e dalla giapponese Panasonic. Samsung SDI – rivela sempre il Korea Economic Daily – è stata eliminata dalla lista. Tra i principali fornitori di schermi per il nuovo iPhone – che sarà presentato il 12 settembre – ci sarà invece LG Display.

 

Samsung dipende fortemente da Apple che – con una spesa che lo scorso anno si è aggirata attorno agli 8 miliardi di dollari – è il suo secondo maggiore cliente dopo Sony e ha generato nel 2011 circa il 4% del fatturato del gruppo coreano.

Quest’anno, secondo le stime di Bernstein, le commesse di Apple genereranno circa il 2,5% dei ricavi.

I due terzi dei profitti di Samsung derivano dalla divisione mobile, che a sua volta traina anche le vendite di componenti – dai chip di memoria ai microprocessori e gli schermi. Secondo le stime di Morgan Stanley, dalle vendite di componenti Samsung potrebbe generare un fatturato di 13 miliardi di dollari, per un utile operativo di 2,2 miliardi di dollari, pari all’8% dell’utile operativo stimato.

 

La dipendenza, comunque, è reciproca visto che anche per Apple, Samsung è stato fin qui un partner fondamentale, essendosi dimostrato l’unico con il know how, l’esperienza e i mezzi necessari per la realizzazione dei componenti dei suoi dispositivi.

 

Ora però che le vendite degli smartphone Galaxy sono sempre più robuste e la battaglia legale tra le due aziende ha assunto i contorni di uno scontro frontale, gli equilibri sono decisamente cambiati.

 

A maggio di quest’anno, è bastata la notizia di una commessa Apple a Elpida per far perdere a Samsung il 6% in Borsa.

 

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