Telecom Argentina: il Governo pronto a riaprire il dossier ‘Telecom-Telefonica’. Annullata intanto l’asta delle frequenze 3G

di Alessandra Talarico |

Dopo un lungo contenzioso, chiuso nel 2010, la complessa struttura azionaria che lega le due società europee è di nuovo nel mirino del Governo Kirchner che teme un’eccessiva concentrazione del mercato.

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Il governo Argentino, dopo mesi di rinvio dell’asta, ha infine deciso di annullare l’assegnazione delle frequenze nella banda 1.9GHz e 850MHz per dare lo spettro alla società statale Arsat.

La decisione di cancellare la vendita delle frequenze, ha spiegato il ministro della pianificazione Julio De Vido, è dovuta a problemi sollevati dall’antitrust e al fatto che nessuna delle offerte presentate, tranne quella di Claro del miliardario Carlos Slim, soddisfaceva i requisiti minimi del bando. Ma il vero motivo sarebbe da addurre all’agenda politica del presidente argentino Cristina Kirchner che dalla sua elezione nel 2007 ha accresciuto il ruolo dello Stato nell’economia (ha nazionalizzato la maggiore compagnia petrolifera argentina, YPF, controllata dalla Repsol la compagnia aerea Aerolineas Argentinas e i servizi idrici e postali).

“Questa non è una prevaricazione dello Stato – ha insistito De Vido – ma uno sforzo per far scendere i prezzi al consumo attraverso una maggiore concorrenza. Gli Argentini sono stanchi dei monopoli”.

E, a proposito di monopoli, De Vido ha anche annunciato che il governo tornerà ad analizzare la complessa struttura azionaria che lega Telefonica a Telecom Argentina (controllata da Telecom Italia).

 

“Per quanto riguarda Telecom e Telefonica, abbiamo intenzione di continuare a lavorare per risolvere il problema di una possibile situazione di monopolio. Saremo prudenti, ma molto fermi nel prendere decisioni e ci siamo prefissati un periodo di tempo per risolvere queste questioni”, ha affermato De Vido.

 

Telecom Italia possiede una partecipazione diretta del 22,6% in Telecom Argentina, che si aggiunge al 21,1% detenuto indirettamente tramite Sofora, di cui la società italiana possiede il 68%, dopo aver acquistato, a marzo 2011, il 10% del capitale sociale di Sofora dal partner locale Werthein per un importo di 145 milioni di dollari.

L’accordo che ha portato il gruppo italiano al controllo di Telecom Argentina era stato siglato a ottobre 2010 dopo anni di dispute e una ventina di procedimenti giudiziari legati alla presenza di Telefonica in Telco, la holding che controlla la società italiana: dal momento che il gruppo iberico controlla anche l’altro grande operatore telefonico del Paese, Telefonica Argentina, l’Antitrust argentino (CNDC) – per paura di un’eccessiva concentrazione sul mercato – aveva imposto a Telecom Italia di cedere la propria quota in Sofora.

Per ottenere il via libera all’operazione di incremento del capitale – che attribuisce alla società italiana le piene leve gestionali del gruppo Telecom Argentina anche attraverso la nomina del Presidente e del Chief Executive Officer – Telecom Italia ha quindi dovuto assumere una serie di impegni volti a garantire la completa separazione tra Telefonica e Telecom Italia in relazione alle attività svolte in Argentina e assicurare l’assenza di qualsiasi influenza e partecipazione di Telefonica nei processi decisionali del gruppo Telecom Italia relativamente alle sue controllate argentine nonché alcune restrizioni nelle relazioni commerciali e operative tra i due gruppi quando riferite al mercato argentino.

 

Ora, il capitolo potrebbe dunque riaprirsi e a questo si aggiunge la cancellazione della gara che avrebbe dovuto assegnare il 25% dello spettro 3G del Paese e che andrà, quindi, tutto nelle mani di Arsat, che neanche possiede una rete e dovrà spendere miliardi di dollari per costruirne una nazionale, andandosi poi a inserire come newcomer nel già affollato panorama mobile del paese.

 

Secondo il ministro, ancora non è stato definito il piano d’uso delle frequenza, ma quel che è certo – ha affermato – è che i vantaggi del loro sfruttamento arriveranno, tramite Arsat, a tutti i cittadini.

 

I 3 principali operatori presenti sul mercato – Movistar (Telefonica), Personal (Telecom Italia) e Claro (America Movil)- avevano tutti presentato la loro candidatura al processo di beauty contest.

 

L’Argentina conta 55 milioni di connessioni mobili su una popolazione di 41 milioni di persone – per un mercato del valore stimato in 14 miliardi di dollari – e le celco locali sono pressate dalla necessità di aumentare la capacità delle reti alla luce del crescente traffico.