Spettro radio: per la Ue, necessario ottimizzare risorse limitate, creando un mercato unico per le frequenze

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Lo spettro radio è una risorsa estremamente preziosa, ma anche sempre più limitata. Entro il 2015, saranno collegabili a Internet più di 7 miliardi di dispositivi mobili. Urgono tempestivi interventi.

Unione Europea


Spettro radio

La Commissione europea ha reso noti oggi i suoi piani per affrontare la crescita esponenziale del traffico sulla rete mobile e senza fili, consentendo alle tecnologie wireless, fra cui la banda larga, di condividere l’uso dello spettro radio.

Come informa una nota, con le nuove tecnologie è possibile ripartire lo spettro radio fra diversi utenti, quali i fornitori di servizi Internet, oppure utilizzare lo spettro disponibile tra le frequenze TV per altri scopi. Spesso la normativa nazionale in materia di frequenze radio non tiene conto delle nuove possibilità tecniche e, di fronte all’aumento della domanda, espone gli utenti della telefonia mobile e della banda larga al rischio di servizi di scarsa qualità e ostacola la formazione di un mercato unico per gli investimenti in tali settori delle comunicazioni.

 

Una strategia europea coordinata in materia di condivisione dello spettro condurrà ad un’espansione della capacità della rete mobile, a una riduzione dei costi della banda larga wireless e all’emergenza di nuovi mercati, quali quello dei diritti secondari negoziabili per una determinata assegnazione di frequenze.

 

Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione Ue per l’Agenda digitale, ha dichiarato: “Lo spettro radio costituisce l’ossigeno dell’economia, è utilizzato da ogni singolo individuo e da ogni impresa. Se esauriamo lo spettro radio non funzioneranno le reti mobili né la banda larga. Ma questa prospettiva è inaccettabile: dobbiamo ottimizzare questa risorsa limitata riutilizzandola e creando un mercato unico per tali frequenze”.

La Kroes ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di un mercato unico dello spettro radio, in modo da recuperare la leadership industriale mondiale nel settore delle comunicazioni mobili e dei dati e al fine di attrarre maggiori investimenti in ricerca e sviluppo”.

 

Come prima misura del nuovo programma dell’UE sulla politica dello spettro radio, oggi la Commissione invita:

 

1) Le Autorità di regolamentazione a sostenere l’innovazione senza fili controllando e eventualmente ampliando le bande armonizzate del mercato interno per le quali non è richiesta alcuna licenza (le cosiddette bande non soggette a licenza) mediante opportune misure che rientrano nei poteri decisionali della Decisione spettro radio (676/2002/CE) della Commissione in materia di spettro radio;

 

2) A promuovere un approccio normativo coerente in tutta l’UE volto a condividere i diritti di sfruttamento, che offra stimoli nonché certezza giuridica a tutti gli utenti (attuali e nuovi) che possono condividere le preziose risorse dello spettro radio.

 

Lo spettro radio è una risorsa estremamente preziosa, ma anche sempre più limitata. È utilizzata sempre più frequentemente per un’ampia gamma di applicazioni in svariati settori ed è una precondizione per la banda larga wireless. L’incremento esponenziale della domanda, trainata, fra l’altro, dall’informatica mobile, dai punti di accesso Wi-Fi, ma anche dalle reti elettriche intelligenti e dall’automazione industriale, significa che l’Europa deve avvalersi di questa risorsa limitata in modo più efficiente rispetto al passato.

 

Fonti del settore prevedono che, da ora al 2015, il traffico mobile di dati a livello mondiale crescerà del 26% annuo. A quell’epoca saranno collegabili a Internet più di 7 miliardi di telefoni cellulari, tablet e altri dispositivi mobili.

 

Altre innovazioni senza fili che usano lo spettro radio comprendono i sensori senza fili e i telecomandi che attivano i sistemi intelligenti (ad esempio, spegnendo le luci quando non siamo in casa o regolando i sistemi di condizionamento dell’aria secondo la temperatura). Soltanto nella banda armonizzata di 863-870 MHz non soggetta a licenza, si vendono ogni anno in Europa almeno 40 milioni di apparecchi senza fili.

 

Tuttavia la crescente domanda di collegamenti senza fili sta raggiungendo i limiti dello spettro radio disponibile. In altri termini non esistono altre frequenze libere nello spettro e il costo della riassegnazione dello spettro radio per nuovi usi è elevato, soprattutto se gli attuali utilizzatori devono disattivare i loro apparecchi.

 

Grazie ai progressi della tecnologia un accesso condiviso allo spettro rende disponibili risorse aggiuntive, senza compromettere i diritti del titolare storico della licenza di utilizzare le frequenze. Ad esempio molte nuove tecnologie senza fili sono progettate per condividere bande per le quali non è richiesta alcuna licenza (bande non soggette a licenza). Altre rendono disponibili ulteriori risorse dello spettro fornendo, tra l’altro, servizi di banda larga senza fili tra le frequenze TV (i cosiddetti “spazi bianchi”).

 

Per ottimizzare i vantaggi di tali modalità di condivisione dello spettro radio, occorre eliminare gli ostacoli normativi e offrire incentivi a livello dell’UE. In particolare nuove strategie normative devono attribuire ai diversi utenti, compresi gli attuali titolari, diritti garantiti di utilizzare una determinata banda di frequenze su base condivisa con livelli garantiti di protezione contro le interferenze.

 

La realizzazione, attualmente in corso, dell’inventario dello spettro, in base al programma per la politica dello spettro radio, fornirà informazioni relative all’uso delle bande di frequenza e quindi faciliterà l’individuazione di opportunità di condivisione vantaggiose nel mercato unico sia per le frequenze soggette a licenza sia per quelle che non lo sono. Una volta individuate, anche le opportunità di condivisione vantaggiose potranno essere registrate nell’inventario come riferimenti per altre zone geografiche o per usi analoghi su bande di frequenza diverse.

 

La Commissione sollecita il sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio al fine di istituire questo contesto normativo più avanzato in Europa.

 

Per maggiori informazioni:

 

Digital Agenda: Maximising radio spectrum efficiency by sharing it

Shared Spectrum access

The Commission’s Communication

Citizens’ summary

Agenda digitale: politica dello spettro radio

Sito Internet di Neelie Kroes

Neelie Kroes su Twitter