Agenda digitale, slitta Consiglio dei Ministri. Si allungano i tempi, il Parlamento si impone: ‘Interverremo direttamente’

di Raffaella Natale |

Roberto Rao (Udc): ‘Se il governo continuerà a settembre solo con gli annunci, condivisibili, ma ancora generici e programmatici per la realizzazione dell'Agenda digitale, c'è già un accordo bipartisan in Parlamento per chiedere la sede ‘Legislativa’.

Italia


Corrado Passera

Slitta al 5 settembre il Consiglio dei Ministri, in origine previsto per oggi, anche se non ufficialmente convocato, che avrebbe dovuto discutere la prima parte dei provvedimenti sulla crescita, oltre che il decreto sanità. Pare che alla base del rinvio ci siano confitti interni tra i diversi dicasteri.

Si allungano così ulteriormente i tempi per l’approvazione delle disposizioni dell’Agenda digitale, comprese nel decreto crescita, che dovrebbero rilanciare l’Italia che presenta quasi 10 punti di distacco rispetto ai principali Paesi europei.

 

Roberto Rao (Udc) ha fatto sapere in un intervento a Rai Radio 1 che se il governo continuerà a settembre solo con gli annunci, condivisibili, ma ancora generici e programmatici per la realizzazione dell’Agenda digitale, c’è già un accordo bipartisan in Parlamento per chiedere la sede ‘Legislativa’ e imprimere un’accelerazione decisiva su questo tema, fondamentale per il presente e per il futuro del nostro Paese.

Ricordiamo che Rao è, infatti, firmatario insieme a Paolo Gentiloni (Pd) e Antonio Palmieri (Pdl), delle proposte di legge alla base del testo unificato, approvato a fine luglio dalla Commissione  Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, contenente le “Disposizioni per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali” (Leggi Articolo Key4biz).

Sulla nomina del direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, sul quale pare che ci siano forti conflitti (Leggi Articolo Key4biz), Rao ha raccomandato tempi rapidi e procedure snelle.

 

Pe il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al momento è quanto mai necessario di stringere anche un ‘patto per la produttività‘, come ha detto in un’intervista rilasciata alla Stampa, con la quale lancia un appello a sindacati e aziende, sottolineando il “drammatico ritardo di competitività” dell’Italia.

 

Un’intesa che consenta alle aziende di tornare in condizioni di competitività sui mercati internazionali e ai lavoratori di aumentare le loro retribuzioni.

“In quindici anni – spiega il Ministro – abbiamo perso dieci punti di competitività rispetto alla media dell’Europa”. La produttività del lavoro, prosegue, “più che nelle mani della politica, è nelle mani delle parti sociali”, “é una situazione da affrontare tutti insieme con grande urgenza: il rischio di uscire dal mercato in moltissimi settori è elevato”.

 

Passera ricorda, poi, che nel Salva Italia ci sono anche i 20 miliardi di garanzia per il credito alle piccole e medie aziende, ci sono i 14 miliardi per incentivare gli imprenditori a rafforzare i patrimoni aziendali (Ace) e ad assumere (Irap). Intanto sono arrivate le liberalizzazioni, le semplificazioni, il decreto sulla crescita, gli interventi sull’energia, sulle infrastrutture e l’edilizia, i project bond e il diritto fallimentare, solo per fare alcuni esempi.

 

In tutto questo, Passera sottolinea il delicato ruolo dello Stato: “Deve creare le migliori condizioni di contesto,  buone regole e controlli adeguati, infrastrutture moderne, giustizia veloce – oltre che giusta – , istruzione che crei le competenze richieste dalla società e dall’economia, una pubblica amministrazione efficiente. Lo Stato deve incoraggiare fiscalmente gli imprenditori che investono in innovazione, che vanno alla conquista di mercati esteri e crescono dimensionalmente”.

 

Il Ministro, sul fronte politico, si lascia andare a qualche anticipazione sui suoi futuri impegni: “Non mi tirerò certo indietro se ci sarà la possibilità di continuare risanamento e rilancio del Paese”.

Si apprende, intanto, che la VIII Commissione della Camera (Ambiente, territorio e lavori pubblici) ha rinviato il proprio parere sul testo unificato delle Proposte di Legge presentate da Paolo Gentiloni, Roberto Rao (Pd-Udc) e Antonio Palmieri (Pdl),  contenente le “Disposizioni per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali”. Relatrice del provvedimento l’On. Deborah Bergamini (Pdl).

Lo scorso 26 luglio, la Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati ha approvato il Testo Unificato, che resta adesso in attesa dei pareri delle altre Commissioni coinvolte (Leggi Articolo Key4biz).

 

La Commissione Ambiente vuole attendere che il Governo presenti la propria proposta, il cosiddetto decreto Digitalia, prima che il testo unico continui il sui iter.

 

Anche se Gentiloni, Rao e Palmieri avevano già avvertito:

“In assenza di rapide determinazioni siamo pronti anche a chiedere la sede ‘Legislativa’, per imprimere un’accelerazione decisiva su questo tema, fondamentale per il presente e per il futuro del nostro Paese”.

Posizione condivisa anche dalla Bergamini: “Il nostro obbiettivo è infatti quello di cercare di mantenere il passo rapido che siamo stati in grado di sostenere fino a questo momento. Siamo i primi a volere una rapida attuazione dell’Agenda Digitale proprio per l’impatto che avrebbe sullo sviluppo e la modernizzazione del paese”.

 

Tra le misure previste dal testo bipartisan, la costituzione del Fondo per l’Italia (istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) per le start-up innovative, sostegno al finanziamento anche attraverso la partecipazione al Fondo mobiliare chiuso, allineata alle migliori pratiche internazionali di Private Equity e Venture Capital. La dotazione per gli anni 2013/2015 è di 120 milioni di euro.

Ma anche incentivi all’internazionalizzazione e diverse misure di semplificazione amministrativa e defiscalizzazione; i forti incentivi allo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e la profonda semplificazione amministrativa delle procedure. L’introduzione di contributi per il rinnovo delle dotazioni tecnologiche e il collegamento in rete delle famiglie meno abbienti.

L’avvio definitivo della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, attraverso una tempistica vincolante per la realizzazione di “servizi senza carta ” e la previsione di una legge annuale per l’economia digitale (incentivo e lo sviluppo della domanda dei servizi digitali) che si occuperà più in generale della pianificazione nel settore, della ricerca scientifica e dell’alfabetizzazione informatica. L’abbassamento al 4% dell’Iva per i prodotti editoriali digitali via Internet.

 

Per maggiori informazioni:

Testo del ddl sull’Agenda Digitale, approvato dalla Commissione Trasporti della Camera