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Ultrabroadband: è davvero la fibra ottica la soluzione giusta? Per Point Topic, meglio puntare sulla qualità del servizio che sulla velocità

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La fibra ottica è davvero la tecnologia più efficace per fornire connettività ultrabroadband? I media e i decisori politici ne sembrano convint ma secondo la società di analisi Point Topic, forse si sta prendendo troppo in considerazione la velocità di banda e troppo poco la qualità del servizio (QoS), che è invece quello che più interessa ai consumatori.

 

Tim Johnson, fondatore e chief analyst di Point Topic, ha sottolineato durante un evento organizzato a Bucarest dal Broadband Forum che c’è vita anche oltre la fibra ottica, a differenza di quanto si potrebbe credere leggendo i giornali: “La fibra ottica – suggerisce – non è il modo più conveniente per fornire quello di cui la gente effettivamente bisogno”.

 

Johnson ha quindi esortato l’industria a collaborare di più con i responsabili politici per guidare l’implementazione di standard QoS e Quality of Experience (QoE), così da garantire una buona prestazione delle linee a banda larga indipendentemente dalla velocità di connessione.

 

“Venti megabit al secondo con una buona qualità del servizio sono meglio di 100 megabit senza”, ha sottolineato Johnson, denunciando quindi che la preoccupazione dei governi di diffondere la banda ultra larga a una determinata percentuale di popolazione nel giro di pochi anni potrebbe avere come risultato quello di lasciare indietro le aree più svantaggiate, ossia quelle meno densamente popolate o remote.

 

Basti pensare che ancora in Europa 40 milioni di abitazioni non dispongono neanche di accesso a 2Mbps e non possono quindi fruire di servizi quali la visione di un video su YouTube.

 

“Tutti i paesi europei stanno pianificando come far arrivare la banda larga superveloce a tutti i loro cittadini entro il 2020, ma ponendo molta più attenzione alla velocità che non alla user experience”, ha concluso Johnson.

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