Telecom Italia torna in utile e conferma target 2012. Franco Bernabè: ‘Non perderemo controllo della rete’

di Alessandra Talarico |

Andrea Mangoni nominato Direttore Generale per il Sud America, mentre il prossimo cda discuterà delle azioni da intraprendere nei confronti degli ex dirigenti Carlo Buora e Riccardo Ruggiero. Confermati anche i dividendi 2012.

Italia


Franco Bernabè

Ricavi in crescita del 3,1% a 14,8 miliardi di euro in termini organici rispetto al primo semestre 2011; utile netto in aumento di 3,3 miliardi di euro a 1,24 miliardi di euro; Ebitda a 5,85 miliardi (-1,0%) ed Ebit a 3,2 miliardi, in crescita del 2,4% in termini organici rispetto al primo semestre 2011. Il flusso di cassa della gestione operativa è pari a 2,25 miliardi di euro (2.5 miliardi di euro nel primo semestre 2011).

 

Queste le cifre chiave dei primi sei mesi dell’anno fiscale di Telecom Italia, che ha anche ulteriormente ridotto di 800 milioni rispetto a un anno fa l’indebitamento finanziario netto rettificato, a 30,36 miliardi di euro (-54 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2011), dopo il pagamento di oltre 1 miliardo di dividendi.

La società ha anche annunciato la nomina di Andrea Mangoni a Direttore Generale per le Attività in Sud America, con il compito di assicurare la gestione e lo sviluppo del business nella regione.

 

Il presidente Franco Bernabè ha parlato di risultati ‘solidi’ – ritorno all’utile e ulteriore riduzione del debito – a fronte di un contesto macroeconomico complesso sia in Italia che in Sud America e ha confermato il raggiungimento dei target di fine anno: ricavi ed Ebitda resteranno sostanzialmente stabili rispetto al 2011, mentre il debito dovrebbe scendere a 27,5 miliardi di euro.

Confermata anche la dividend policy già comunicata al mercato mentre le scadenze del debito fino al 2014 potranno essere assicurate grazie ai recenti collocamenti obbligazionari per 1,5 miliardi di euro.

 

“Importanti”, secondo Bernabè, anche i risultati raggiunti sul mercato italiano dove, pur a fronte di una riduzione dei ricavi del 3% in termini organici – a 9 miliardi di euro – si è confermato il  trend di progressivo recupero nel segmento consumer, nel quale i ricavi sono stati pari a 67 milioni di euro (-1,5%), grazie alla stabilizzazione dell’erosione dei ricavi voce (sia Fisso sia Mobile), al forte sviluppo dei ricavi da Browsing ed alla crescita dei ricavi da vendita di device (+65 milioni di euro, +52,7%), in particolare quelli abilitati al Mobile Internet.

La riduzione dei ricavi da servizi (-132 milioni di euro, -3,0%), è stata in buona parte compensata dallo sviluppo dei ricavi Internet Mobile (+51 milioni di euro, +15,9% rispetto al primo semestre 2011) e da Accesso Broadband Fisso (+16 milioni di euro, +3,4% rispetto al medesimo periodo del 2011).

Nel segmento business i ricavi sono stati in calo del 7.6% a 119 milioni di euro.

 

“Sul fronte domestico – ha sottolineato Bernabè – sono stati raggiunti nel primo semestre 2012 risultati importanti, particolarmente evidenti nel settore Consumer, mentre l’area delle piccole e medie imprese sta risentendo della difficile situazione di mercato, aggravata dalla difficoltà di accesso al credito”.

 

Nel corso della Conference Call di presentazione dei risultati, Bernabè si è soffermato sulla questione della fibra ottica e del rapporto con Metroweb per  sottolineare che la rete è “uno dei valori principali” dell’azienda che, “nonostante stia esplorando diverse possibilità” non intende assolutamente “perderne il controllo”.

L’infrastruttura d’accesso, ha aggiunto, “non che è uno dei nostri valori principali, non l’unico ma una cosa estremamente importante che rimarrà con noi per il futuro e nel lungo termine”.

Riguardo invece il nuovo pacchetto di misure Ue sulla fibra ottica, Bernabè ha affermato che la flessibilità garantita dalle normative europee permetterà di esplorare “tutte le possibili alternative” e di guardare al futuro “in maniera più positiva”, ma ha anche ribadito che la società non intende accelerare sulla rete di nuova generazione.

La Commissione, ha affermato, ha dato “un’indicazione programmatica… vedremo le decisioni che verranno prese per la fine dell’anno e come verranno recepite dalle autorità italiane. La nostra rete NGN – ha aggiunto – è spinta dai clienti, quindi non faremo nulla che possa compromettere i nostri obiettivi globali per il medio termine, vogliamo comunque un deleveraging dell’azienda”.

 

In Brasile, i ricavi di Tim Brasil si sono attestati a 9 miliardi di reais, in crescita del 12,6% rispetto al primo semestre 2011. L’ARPU mensile mobile è pari a 18,7 reais (21,2 reais al primo semestre 2011), mentre le linee complessive al 30 giugno 2012 sono pari a 68,9 milioni, in aumento del 7,5% rispetto al 31 dicembre 2011, corrispondenti ad un market share sulle linee del 26,90%.

 

In Argentina, i ricavi sono pari a 10,3 miliardi di pesos, +20,9% rispetto al primo semestre 2011, grazie alla crescita dei clienti Broadband e Mobile, nonché dei relativi ARPU. La telefonia mobile si conferma la principale fonte di ricavi, rappresentando circa il 72% ai ricavi consolidati, con un incremento del 24% rispetto al primo semestre 2011. Telecom Argentina ha raggiunto al 30 giugno 2012 un portafoglio clienti broadband complessivo di 1.594.000 accessi, con un incremento di 44.000 accessi rispetto a fine 2011 e in crescita del 3,0% circa. La base clienti di Personal è cresciuta di 530 mila unità rispetto a fine 2011, arrivando a un totale di 18,7 milioni di linee al 30 giugno 2012, il 32% delle quali con un contratto postpagato. Contestualmente, grazie all’acquisizione di clienti ad alto valore e alla leadership nel segmento degli smartphones, l’ARPU è aumentato del 13% superando i 54,6 pesos (48,3 pesos nel primo semestre 2011).

 

“Anche in America Latina, pur in un contesto economico che risente del rallentamento in atto a livello globale, abbiamo conseguito buoni risultati”, ha sottolineato Bernabè, secondo cui in Brasile, il costante impegno negli investimenti, confermato dal recente acquisto delle frequenze 4G, “assicura la crescita delle nostre attività locali”.

In Brasile, la società resta in attesa della decisione del regolatore del mercato tlc (Anatel), che lo scorso 18 luglio ha emesso un provvedimento che, fra l’altro, ha ingiunto a TIM Celular (controllata del gruppo Tim Brasil) la sospensione delle vendite di nuove sim in 18 stati brasiliani e nel Distretto Federale di Brasilia, a partire dal 23 luglio 2012.

Dopo che Anatale ha respinto la richiesta giudiziale di sospensiva del provvedimento presentata da TIM Celular ha presentato, la società attende ora la valutazione del Piano d’azione dettagliato delle singole azioni da mettere in atto per garantire il miglioramento della qualità dei servizi e della rete e si dice fiduciosa del fatto che “alla luce dell’esaustività del Piano, l’Anatel possa a breve disporre la revoca della sospensione”.

 

“In Argentina, a fronte dell’introduzione della Mobile Number Portability – ha detto ancora Bernabè – abbiamo proseguito nel percorso di riposizionamento della nostra offerta sul mobile, che porterà benefici futuri. La nomina di Andrea Mangoni a Direttore Generale per le attività in Sud America rappresenta un segnale di forte attenzione da parte del Gruppo per questi mercati strategici ed è volta ad assicurare ulteriore sostegno al loro sviluppo”.

 

Secondo il presidente del gruppo, quindi, le prospettive del quadro macroeconomico e finanziario non sembrano destinate a migliorare né in Italia né in America Latina, ma questo “non deve mettere a rischio gli obiettivi che ci eravamo dati, primo fra tutti la riduzione del debito.  Useremo tutta la flessibilità che le diverse leve gestionali mettono a disposizione del management nella consapevolezza che una situazione di eccezionale complessità, come quella che ci troviamo ad affrontare, richiede non solo coerenza e rigore nella gestione, ma anche la capacità di trovare nuove strade”.

 

La società, infine, ha deliberato la convocazione degli azionisti per il giorno 17 ottobre 2012 per discutere la composizione della controversia con l’ex Amministratore Esecutivo della Società Carlo Buora, prevedendo nel solo caso di non approvazione, l’esercizio dell’azione sociale di responsabilità, che sarà invece proposta nei confronti dell’ex Amministratore Esecutivo della Società Riccardo Ruggiero, nei cui confronti Telecom Italia si è già costituita parte civile nel procedimento in corso avanti al Tribunale di Milano per il reato di ostacolo all’esercizio delle funzioni di autorità pubbliche di vigilanza, relativo – in ipotesi d’accusa – alla comunicazione all’AGCOM di una customer base mobile ritenuta alterata.

Entrambi gli amministratori hanno lasciato le loro funzioni nel dicembre 2007.

 

A questo proposito è intervenuta l’associazione Asati, che raggruppa i piccoli azionisti della società e che chiede fermamente “all’assemblea dei soci e al CdA di pretendere da queste persone un adeguato e significativo risarcimento dei danni”.

Eventuali patteggiamenti, sempre possibili, aggiunge Asati, “devono partire da livelli prestabili che, seppure elevati,  non saranno comunque in grado di compensare il danno subito”.

Auspicabile, afferma infine Asati, “rimettere mano allo statuto – oggi sbilanciato, controproducente e non in grado di evitare che quanto è successo nel passato si ripeta – per renderlo più rispondente alle reali esigenze di un più efficace e sicuro governo dell’impresa”.