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Mediaset: Ei Towers fronteggia bene la crisi e non cela interesse per possibile cessione Rai Way. Il business delle torri sempre più interessante

Italia


Continua ad andar bene Ei Towers, posseduta al 65% da Mediaset tramite Elettronica Industriale, mentre continuano a circolare le voci sull’interessamento per Rai Way, specie dopo il rinnovo dei vertici di Viale Mazzini.

I dati del primo semestre 2012, dimostrano che Ei Towers sta fronteggiando con grande agilità la crisi economica.

L’utile netto consolidato si è attestato a 13,4 milioni. I ricavi consolidati sono pari a circa 117,0 milioni, in crescita del 4,8% rispetto al dato pro-forma dello stesso periodo del 2011. I ricavi caratteristici sono pari a circa 116,5 milioni, in crescita del 7,8%. L’Ebitda ante oneri non ricorrenti è a quota circa 46,9 milioni, in crescita del 20,3%. La marginalità sui ricavi caratteristici è cresciuta al 40,3%, dal 36,1% del primo semestre dell’anno precedente su base pro-forma. La struttura dei costi operativi è scesa del 3,5%, principalmente grazie alle efficienze e ai risparmi in termini di spese generali e amministrative. L’Ebit si attesta a circa 24,7 milioni, in crescita del 48,8% rispetto al dato pro-forma dello stesso periodo del 2011.

 

I risultati economico-finanziari del primo semestre, si legge nella nota del gruppo, sono positivi e superiori a quanto previsto dal Piano Industriale per l’anno in corso, nonostante la fase recessiva dell’economia del nostro paese.

 

In relazione all’attività nella seconda parte dell’esercizio, in autunno è atteso l’avvio della procedura d’asta di assegnazione di nuove frequenze agli operatori televisivi nazionali, in luogo della precedente procedura di beauty contest, nonché il riconoscimento e la liquidazione degli indennizzi previsti a favore degli operatori radiotelevisivi locali che liberano parte dello spettro a favore degli operatori di telecomunicazione wireless per lo sviluppo della tecnologia LTE, come previsto dal Decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 23 gennaio 2012, eventi che, secondo l’azienda, potrebbero avere un impatto positivo sui conti del Gruppo, sia da un punto di vista reddituale che finanziario.

 

Pur permanendo significativi elementi di incertezza nel quadro macroeconomico per i prossimi mesi, sulla base dell’andamento della gestione ad oggi prevedibile si ritiene di poter conseguire per il 2012 un EBITDA consolidato superiore al target comunicato nel Piano Industriale.

 

Riguardo alle frequenze, l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha dichiarato al Sole24Ore che con l’asta ipotizzano l’ingresso di tre nuovi operatori sul mercato interessati, in caso siano privi di strutture, a rivolgersi a gruppi come il loro che possono offrire un servizio completo.

“Rispetto all’ipotesi del beauty contest – ha spiegato Barbieri – siamo andati avanti di un anno e con il completamento della digitalizzazione possiamo offrire da subito una copertura teorica del 95% della popolazione. Gli operatori del mercato sono due, noi e Rai Way, ma per il nostro approccio commerciale riteniamo di avere una marcia in più“.

 

Delle 5.800 torri presenti in Italia, oltre 2.000 sono detenute dalla Rai; un pacchetto su cui in più occasioni la cronaca ha parlato di una possibile cessione per alleviare i malandati conti del colosso televisivo pubblico (Leggi Articolo Key4biz).

Uno scenario che, indicano gli analisti, “nel prossimo futuro potrebbe ripresentarsi con maggiore forza poiché i conti della Rai restano critici, e la criticità aumenta con l’aggravarsi di una crisi scivolata nella recessione“, mentre il nuovo vertice dovrebbe esercitare con maggiore determinazione quel distacco dalla politica “garantito” dal Governo dei tecnici.

Uno scenario che, completano gli operatori, “potrebbe offrire opportunità strategiche importanti ad Ei Towers in quanto tutte le simulazioni e tutte le verifiche “tecniche” elaborate mettono in luce le potenzialità implicite in un gruppo che gestirebbe con efficienza un parco di oltre 4.300 torri”.

 

L’Ad di Ei Towers, non nasconde l’interesse per l’ipotetica vendita di Rai Way, per la quale secondo indiscrezioni si potrebbero fare avanti Tower companies internazionali e fondi infrastrutturali come F2i.

Con l’integrazione -sottolinea Barbieri – si eliminerebbero le inefficienze e le sovrapposizione delle due reti. Potremmo essere interessati a qualche forma di combinazione anche se la palla non è nelle nostra mani. Guardiamo a quali saranno le prossime mosse in Rai”.

 

Di sicuro ci aspettiamo tempi lunghi. Anche se il governo Monti avviasse a breve un processo di riorganizzazione per la Rai, la procedura per arrivare a una cessione dell’asset non è banale e richiederebbe una serie di passaggi.

 

Tempo fa, l’Ad aveva commentato: “Se Rai Way finisse nelle mani di un soggetto terzo si aprirebbe lo scenario di un mercato con un competitor per Ei Towers. Per quanto ci riguarda non c’è alcun fascicolo aperto e noi siamo concentrati sull’integrazione Elettronica-DMT, poi però occorre dire che la presenza di un operatore unico è comunque una realtà che in altri Paesi esiste e funziona” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il business di Ei Towers consiste nell’offrire ospitalità, manutenzione e servizi accessori a clienti televisivi, radiofonici e telefonici nei 3.200 siti in gestione. Il network di 2.800 siti broadcasting è infatti uno strumento indispensabile per garantire la copertura dell’intera nazione ai principali clienti, mentre le circa 400 torri di telefonia sono per gli operatori del mobile un’utile appendice di copertura in aree non servite dalle reti di proprietà.

 

Ma c’è pure altro poiché, il percorso di crescita potrà fare leva su almeno tre opzioni di sviluppo esogeno a partire da quella inerente la possibilità di offrire il cosiddetto full service ai clienti attuali e pure a quelli che nella seconda parte del 2012 potrebbero aggiudicarsi all’asta le sei frequenze DVB-T (Digital Video Broadcasting – Terrestrial).

 

La seconda opportunità, non inserita nei numeri del Piano, è fornita dal Dab (Digital audio broadcasting). Opportunità legate da una parte all’incremento di domanda di ospitalità e di gestione degli apparati di nuova generazione, necessari per la distribuzione del segnale radiofonico digitale, e dall’altra alla possibile domanda di servizi full service. L’ultima opzione esogena è un’opportunità legata ai clienti nel campo della telefonia e in generale nel mondo delle tlc, che oggi rappresentano circa il 10% dei Ricavi di Ei Towers.

 

I principali operatori di telefonia mobile dovranno infatti installare gli apparati necessari per l’accesso a banda larga mobile (LTE) a seguito dell’aggiudicazione delle frequenze che necessiteranno in tempi brevi di copertura su scala nazionale. Nel contempo si stanno affacciando nuovi operatori nel segmento Wi-Max, la cui richiesta di ospitalità sulle torri potrebbe crescere nei prossimi anni.

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