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France Telecom: nessuna ‘separazione funzionale’ all’orizzonte. L’ipotesi smentita dal ministro Fleur Pellerin

Francia


Non ci sarà alcuna ‘separazione funzionale’ della rete di France Telecom. Lo ha ribadito il ministro dell’economia digitale Fleur Pellerin, smentendo nuovamente le ipotesi circolate nei giorni scorsi oltralpe e che volevano prossima la separazione tra la rete e i servizi commerciali dell’ex monopolista delle tlc.

 

L’idea, in Francia come in Italia, viene riproposta regolarmente dai concorrenti dei vecchi monopoli: un tempo cavallo di battaglia di Jean-Bernard Lévy – ex presidente Vivendi, casa madre dell’operatore mobile SFR – è stata rilanciata da Martin Bouygues di Bouygues Telecom.

In una lettera inviata ai parlamentari all’inizio di luglio, il patron di Bouygues si è lamentato dello squilibrio sul mercato mobile causato dall’ingresso di Free Mobile e, soprattutto, del contratto di roaming che lega il nuovo entrante a  France Télécom e ha chiesto che venisse chiarito che questo contratto non può essere prorogato o esteso al 4G. Altrimenti, ha scritto Bouygues, “Si dovrebbe attuare, come avviene nel trasporto ferroviario, una separazione funzionale tra Orange, entità commerciale, e France Télécom, gestore delle infrastrutture utilizzate da tutti gli operatori”.

 

Ma il ministro ha nuovamente gelato le loro aspettative, sottolineando che la separazione funzionale “non rientra tra le opzioni del futuro piano” per lo sviluppo della banda ultralarga.

“Il presidente della repubblica l’ha promesso e noi manteniamo le promesse”, ha aggiunto.

 

Il Ceo di France Telecom, Stéphane Richard, può dunque tirare un sospiro di sollievo, anche se in effetti c’è poco di cui rallegrarsi alla luce dei risultati semestrali appena presentati dal gruppo: da gennaio a giugno, l’utile è sceso del 10,6% a 1,73 miliardi di euro su un fatturato di 21,8 miliardi di euro, in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Anche il margine operativo lordo è stato col segno meno, in calo dell’8% a 7,004 miliardi di euro.

Un dato positivo è rappresentato invece dal blocco dell’emorragia di clienti a vantaggio del quarto operatore mobile: ‘solo’ 155 mila i clienti persi tra aprile e giugno, un quarto rispetto ai 615 mila del trimestre successivo al debutto di Free. I clienti complessivi sono 224, 2 milioni, in crescita del 3,6% e nel comparto mobile in giugno la base utenti è tornata a crescere.

L’accordo di roaming con Free, inoltre, ha contribuito a bilanciare il calo delle vendite nel settore mobile.

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