Start-up: l’Europa dell’est avanza. I nuovi protagonisti della digital economy

di Raffaella Natale |

Provengono da Polonia, Lettonia, Estonia, Bielorussia, Croazia e promettono già di sfidare le grandi capitali dell’hi-tech europeo.

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L’Est Europa è in pieno boom economico. Polonia, Lettonia, Estonia, Bielorussia e anche Croazia sono diventate il cuore pulsante della digital economy europea. Una serie di start-up stanno sfidando un consolidato ecosistema che vedeva in Londra, Berlino e Parigi le capitali storiche dell’innovazione.

Non a caso, secondo i dati OCSE relativi all’ultimo semestre 2011, la Polonia ha registrato un aumento del 5,4% della diffusione della banda larga e l’Estonia del 3,1%.

 

Sfruttare un’applicazione Android sulla propria Tv senza alcuna periferica supplementare e senza Nexus Q è possibile grazie a Zapstreak, una giovanissima start-up polacca che utilizza lo standard della Digital Living Network Alliance (DLNA) per la condivisione di contenuti tra diversi dispositivi.

 

Farmeron, società croata, fornisce alle aziende agricole soluzioni di big data per migliorare i loro rendimenti, consentendo di raccogliere un importante numero di informazioni sugli allevamenti, i trattamenti, gli alimenti…

La start-up prevede tre diverse fasce di prezzo per il servizio offerto, in relazione al numero di capi di bestiame. A maggio Farmeron ha ricevuto 1,17 milioni di euro, in gran parte da SoftTech VC, i fondi di Jeff Clavier.

 

La più nota Cobook, vuole essere una rubrica intelligente per Mac. Associata al fondo HackFwd, pre-seed per start-up europee, la società lettone offre un servizio di gestione dei contatti che intende rimpiazzare il Mac OSX Address Book.

Il vantaggio è che permette di sincronizzare in modo permanente tutti i dati presenti sui diversi terminali e di non farlo in modalità cloud, per garantire maggiore sicurezza alle informazioni.

Diretto concorrente di Xobni, Cobook offre anche la possibilità di collegare i profili social dei suoi contatti e proporre una sincronizzazione con Google Contacts e Xing nella sua versione 1.1, ancora in beta.

 

Fondata nel 2009, Fits.me si definisce un camerino virtuale. Prima di procedere all’acquisto di un vestito su un sito di eCommerce, l’utente si collega grazie al suo account Fits.me, dove ha registrato le proprie misure, e può vedere in anteprima il capo scelto indossato da un manichino virtuale e notarne la vestibilità e gli eventuali difetti. Fits.me, che vanta tra i suoi clienti Otto, il gigante tedesco degli acquisti online, ha finora attirato 3 milioni di euro di fondi.

 

I grafici di tutti i generi invadono i social network e sono sempre più popolari in rete, ma costano anche molto cari. Infogr.am offre uno strumento intuitivo per infografica online. La start-up lettone sta lavorando al momento al lancio di un’attività che gli consentirà di offrire funzionalità aggiuntive.