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BrandZ Top 100: ecco come smartphone e social network fanno decollare il valore dei marchi

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È sempre Apple il brand più ‘prezioso a livello mondiale con un valore pari a 182,9 miliardi di dollari, in crescita del 19% rispetto allo scorso anno.

Lo rivela la settima edizione di BrandZ Top100, la ricerca elaborata da Millward Brown che classifica i marchi a maggior valore.

La società californiana è riuscita a superare le criticità legate alle sue attività e alle sue aziende partner basate in Cina, spiegano gli autori dello studio.

IBM è salito al secondo posto, con una crescita del 15%, mentre Facebook continua la sua scalata con un aumento del 74%, che gli consente di raggiungere la posizione numero 5 della classifica dei brand tecnologici con un valore di 33,2 miliardi di dollari.

È comunque una classifica dominata dai brand delle aziende tecnologiche, che conquistano quattro posizioni tra le prime dieci – oltre a Apple e IBM infatti, ci sono Google e Microsoft che si trovano rispettivamente alla posizione numero 3 e 5 – a conferma di come la tecnologia sia sempre più importante per tutti i marchi, indipendentemente dal settore di appartenenza. Così come sempre più  importante è il peso delle piattaforme social, con Facebook che è cresciuto del 74% e i cinesi Baidu e Tencent/QQ che entrano nella top 10 del settore tech con un aumento del loro valore rispettivamente dell’8% e del 19%.

 

Riguardo il settore tlc, l’operatore statunitense AT&T mantiene la prima posizione nella categoria con un valore pari a 68,9 miliardi di dollari, in calo dell’1%, ma con una performance al di sopra della media del settore, che invece ha subito un calo del 7%, con 3 delle aziende in classifica che hanno visto una riduzione del loro valore.

L’incremento maggiore è stato registrato da Verizon, che ha superato sia China Mobile (alla posizione numero 3, con un valore di brand di 47 miliardi di dollari), sia Vodafone (alla posizione numero 4, con un valore pari a 43 miliardi), grazie a una crescita del 15% e un valore che si attesta a 49,2 miliardi di dollari.

Telecom Italia, con un valore di 9,5 miliardi di dollari si colloca in decima posizione.

 

Dalla classifica emerge quindi chiaramente l’importanza crescente assunta dagli smartphone: il valore di Verizon, ad esempio, è aumentato del 15%, grazie alla scadenza dell’accordo esclusivo che Apple aveva con AT&T e che lo ha fatto diventare il secondo operatore ad offrire ai suoi clienti un abbonamento iPhone e grazie a una partnership con Vodafone per rispondere alle esigenze della clientela business delle multinazionali. È in questo modo che il maggiore provider di servizi mobili degli Stati Uniti ha raggiunto un valore di 49,1 miliardi di dollari, classificandosi alla posizione numero 2 nel ranking di settore e alla posizione numero 9 nella BrandZ Top 100.

Sempre in questo senso è da intendersi l’ascesa di Huawei, che mira a diventare uno dei primi cinque produttori di smartphone nei prossimi 3 anni, e di Samsung, alla posizione numero 55 della BrandZ Top 100, che ha incrementato il suo valore di brand del 16% nell’ultimo anno, registrando un valore di 14,1 miliardi di dollari.  Il marchio coreano sta superando Apple in diversi mercati, affermandosi sempre più come una valida alternativa all’onnipresente iPhone e posizionandosi  al di sopra di Apple in sei dei ventuno mercati coinvolti nella nostra ricerca e pensiamo che possa crescere ulteriormente.

 

“Il settore mobile ha risentito meno della crisi, poiché i dispositivi mobili sono tra i pochi prodotti di cui i consumatori non riescono fare a meno. Ma in futuro le cose potrebbero cambiare con l’evolversi della tecnologia. Le reti di telecomunicazioni che avranno più successo saranno quelle in grado di semplificare la complessità dei sistemi tariffari e rinnovare l’esperienza del cliente. E nessun provider ci è ancora riuscito al momento”, ha affermato Peter Walshe, Director global brand Millward Brown (a.t.).

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