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Diritto d’autore: arrestato ‘Tex Willer’. Nel suo supermarket oltre 31 mila file per i 300 mila utenti iscritti

Italia


La Guardia di Finanza di Agropoli ha arrestato P.G., 49 anni, originario di Napoli, noto in rete con il nickname ‘Tex Willer’.

Le indagini erano state avviate nel novembre scorso dopo il sequestro di 5 siti web appartenenti al network illegale “Italianshare“, vero e proprio supermarket della pirateria tra i più diffusi in Italia, con 300 mila utenti iscritti, 550 mila accessi mensili e 31.402 opere coperte da diritto d’autore che venivano rese disponibili attraverso il servizio di file-sharing.

 

Il network era composto dai siti web:

 

Queste piattaforme offrivano ai propri utenti la possibilità di usufruire di links dai quali poter effettuare il download (ovvero scaricare files sul proprio computer) di un numero molto vasto di prodotti cinematografici, libri e riviste, serie TV, cartoni animati, videogiochi, software e musica, tra cui opere  musicali “pre-release” e videogiochi non ancora posti in commercio.

 

I siti appartenenti al network “Italianshare” si presentavano come forum finalizzati alla raccolta, indicizzazione e diffusione di materiale tutelato, mediante diverse modalità che andavano dal download classico (link ai c.d. cyberlockers) alla fruizione in streaming di palinsesti e/o contenuti cinematografici/musicali, fino alla condivisione di collegamenti utili alle note piattaforme di p2p come Torrent (c.d. file .torrent) ed eMule (c.d. link ED2K).

 

Successivamente alla chiusura dei siti web, operata anche attraverso la notifica agli Internet Service Providers di un decreto di sequestro preventivo, le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno permesso di far emergere l’ingegnoso sistema messo in piedi da “Tex Willer”, che nel corso del 2011 aveva venduto a diverse imprese operanti nel settore pubblicitario il database di utenti iscritti ai siti pirata, mettendo a disposizione i dati forniti in sede di registrazione, l’email e gli indirizzi IP dei 300.000 utilizzatori del network illegale, senza aver preventivamente acquisito il loro consenso e in violazione delle disposizioni previste a tutela della privacy.

In base agli accordi intercorsi, tali dati sensibili sono stati ceduti per consentire l’invio agli utenti di comunicazioni, test e banner pubblicitari da parte di 6 imprese acquirenti, permettendo a Tex Willer di incassare 37 mila euro.

 

Inoltre, le indagini finalizzate all’identificazione della cittadina extracomunitaria formalmente intestataria degli spazi sui server di una società di Las Vegas, su cui erano ospitati i siti web appartenenti al network, hanno permesso di far emergere che Tex Willer si è servito nel corso degli anni dei dati anagrafici e dei documenti di numerose persone ignare per creare documenti falsi e identità fittizie utilizzate per l’attivazione di carte di credito e prepagate, utilizzate per incassare i proventi dell’attività illecita, nonché per l’occultamento della titolarità del network pirata Italianshare.

 

L’esame del materiale informatico e della documentazione sottoposta a sequestro in sede di perquisizione presso l’abitazione dell’indagato ha fatto emergere la commissione di ulteriori gravi reati da parte del gestore del network Italianshare, il quale aveva provveduto, tra l’altro, ad emettere fatture false per circa 100 mila euro nei confronti di una società di persone operante nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari, poi sottoposta a verifica dalla Guardia di Finanza di Agropoli, il cui titolare è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per frode fiscale.

 

Le indagini finanziarie svolte in Italia ed all’estero, nonché le attività investigative eseguite presso 9 imprese clienti localizzate su tutto il territorio nazionale, hanno permesso di ricostruire minuziosamente il volume d’affari sviluppato dal 2007 al 2011 dal network Italianshare attraverso:

 

 

consentendo il recupero a tassazione in capo a Tex Willer – risultato “evasore totale” – di proventi illeciti quantificati in 580 mila Euro, nonché di 83 mila Euro di Iva evasa. Contestate al pirata i reati di condivisione di opere coperte da copyright, con fine di lucro, frode fiscale, sostituzione di persona, falso materiale commesso da privato in certificati, falsificazione di mezzi di pagamento e detenzione ed uso di carte elettroniche intestate a terzi.

 

Sono state, infine, contestate le pesanti violazioni amministrative previste dalla legge sul diritto d’autore nei casi di illecita condivisione di opere coperte da copyright, quantificate in un range compreso tra i 3,2 milioni ed i 32 milioni di Euro, in ragione dell’ingente mole di file di cui è stata accertata la condivisione attraverso i siti pirata sottoposti a sequestro dalle Fiamme Gialle di Agropoli (SA).

 

Complessivamente, sono state denunciate a piede libero altre 5 persone per plurimi reati di frode fiscale, falsificazione di mezzi di pagamento e favoreggiamento personale.

 

L’operazione – dice la Guardia di Finanza di Agropoli in una nota – si inquadra nel più ampio contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della diffusione illegale di dati sensibili, coperti dalla privacy, nonché del contrasto della pirateria audiovisiva e informatica, illecito che costituisce una gravissima turbativa del mercato legale e genera mancati introiti di milioni di euro ogni anno per gli aventi diritto e per l’Erario”. (r.n.)

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