Antitrust USA: Google pronta a pagare 22,5 milioni di dollari per aver ‘spiato’ gli utenti Safari

di Raffaella Natale |

Somma comunque irrisoria rispetto ai grandi guadagni del primo motore di ricerca del mondo che, si fa paladino della privacy, ma poi la viola.

Stati Uniti


Larry Page

Le accuse contro Google, sospettato di aver ‘spiato’ gli utenti del browser di Apple, Safari, potrebbero cadere dietro pagamento di una multa da 22,5 milioni di dollari.

Il Wall Street Journal, che cita fonti vicine alle indagini, informa che sarebbe la sanzione più elevata mai inflitta a una sola azienda dalla Federal Trade Commission (FTC), anche se la cifra è comunque piccola per Google che ogni cinque ore produce una somma simile.

 

Lo scorso febbraio, il quotidiano finanziario ha denunciato che Google altre società di pubblicità, tra cui Vibrant Media, Media Innovation Group e PointRoll, usavano dei codici di programmazione speciali, nascosti dietro i comandi di Safari, per monitorare e registrare le abitudini di navigazione degli utenti del software di Apple. 

 

L’azienda di Mountain View, paladina della tutela dei dati privati degli utenti e apertamente schierata contro il Contratto anticontraffazione ACTA, recentemente respinto dal Parlamento Ue, sarebbe quindi coinvolta in un affaire poco piacevole, perché sarebbe stata proprio lei, in questo caso, a violare quella privacy tanto decantata.

 

Google si è sempre difesa, sostenendo che non c’era alcuna intenzione di spiare gli utenti  e ha rimosso i cookies istallati, a suo dire, inavvertitamente. Aggiungendo che nessun dato personale era stato memorizzato dal sistema. Ma le spiegazioni non sono bastate all’Antitrust USA che ha aperto un’indagine (Leggi Articolo Key4biz).

 

Nelle ultime settimane, Google e la FTC hanno negoziato un accordo e raggiunta l’intesa sull’ammontare della multa.

I termini esatti di questa operazione devono, tuttavia, ancora essere approvati dalla FTC e, secondo il Wall Street Journal, potrebbero ulteriormente cambiare prima di essere resi pubblici.

 

Intanto il Garante francese della privacy (CNIL) fa sapere che entro settembre renderà al Gruppo di Lavoro Ue Articolo 29 il proprio Rapporto sulle nuove norme privacy introdotte a marzo da Google, sulle quali s’è aperto un forte scontro a livello europeo (Leggi Articolo Key4biz).