Fibra ottica: dalla politica l’invito al Governo a istituire tavolo di concertazione tra Telecom Italia e Metroweb per rete unica

di Alessandra Talarico |

Intanto la Camera accelera sull’Agenda digitale in vista della preparazione di un testo unico per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali sulla base delle proposte avanzate da Pd e Udc e dal Pdl.

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Fibra ottica

La Camera voterà prima della chiusura estiva un provvedimento unico per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali nel nostro paese, elaborato dal comitato ristretto predisposto dalla IX Commissione Trasporti sulla base delle due proposte avanzate una da Pd e Udc (primo firmatario Paolo Gentiloni), l’altra dal Pdl (primo firmatario Antonio Palmieri).

Il testo, che sarà esaminato domani in sede referente dalla Commissione Trasporti, passerà poi al vaglio del Senato alla ripresa del lavori dopo la pausa estiva.

 

Sempre la Commissione trasporti, intanto, ha approvato due risoluzioni – una presentata sempre da Paolo Gentiloni, l’altra dal leghista Johnny Crosio – entrambe relative alla promozione di un tavolo di concertazione fra gli operatori di telecomunicazioni coinvolti in progetti di sviluppo e realizzazione della rete in fibra ottica.

 

Nello specifico, l’attenzione è rivolta a Telecom Italia e Metroweb, i cui progetti sono compatibili e potrebbero risultare complementari.

 

Le due risoluzioni, in base ai nuovi testi approvati dalla Commissione, invitano il Governo a farsi promotore di iniziative per verificare se vi siano le condizioni per l’istituzione di un tavolo di concertazione per favorire il raggiungimento di un’intesa tra Telecom Italia, la Cassa depositi e prestiti e il Fondo F2i/Metroweb per avviare la realizzazione di un piano di investimenti nelle NGN su scala nazionale, “nell’interesse dei cittadini e dell’intero sistema economico e produttivo del nostro Paese” (così recita la risoluzione firmata da Gentiloni Silveri, Rao, Bergamini, Garofalo, Lovelli, Lusetti).

In base al testo della risoluzione firmata da Crosio, Caparini, Fava, Buonanno, Desiderati, Di Vizia, Bergamini e Garofalo, il tavolo di concertazione dovrebbe “arrivare ad una soluzione condivisa volta a massimizzare le potenzialità dei servizi di banda ultralarga e a supportare i nuovi servizi del futuro in forma integrata, assicurando così la competitività delle aziende, la continuità operativa dei servizi essenziali e un’offerta sempre più evoluta”.

 

Secondo Paolo Gentiloni, deve essere lo Stato a farsi promotore non solo dello sviluppo dell’economia e della cultura digitale, definendo “politiche di incentivo alla domanda di servizi digitali”, ma anche di “iniziative volte a delineare una strategia comune tra gli operatori riguardo agli investimenti sulla rete in fibra ottica”.

Crosio ha quindi sottolineato che l’Italia, pur nel rispetto dell’Agenda digitale europea, dovrebbe trovare una propria via e ha segnalato che in caso di mancata intesa tra Metroweb e Telecom Italia riguardo all’utilizzo degli investimenti, “si verificherebbe una sovrapposizione tra due reti simili, con la medesima taratura tecnica, con conseguente grave spreco di risorse”.

L’esponente leghista ha quindi chiesto al Governo una particolare attenzione riguardo alla distribuzione tra gli operatori dei tratti di rete maggiormente appetibili, “per evitare che restino scoperti i tratti a rischio di fallimento di mercato”.

 

Due reti in fibra ottica, insomma, sono troppe e Telecom Italia e Metroweb – entrambe impegnate in progetti per lo sviluppo della fibra ottica nelle principali città italiane, la seconda appoggiata dalla CDP – dovrebbero sedersi attorno a un tavolo e collaborare, con la ‘regia’ del Governo

 

 

Il Governo, ha ricordato il sottosegretario Massimo Vari nell’ambito della discussione delle due risoluzioni, “ritiene che sia gli investimenti annunciati da Telecom Italia, sia quelli degli altri operatori, sia quelli del piano Metroweb vadano nella giusta direzione e giudica auspicabile che ci sia la massima sinergia tra gli investimenti nelle infrastrutture di comunicazioni, i quali rappresentano una delle sfide decisive sulla via dello sviluppo e della crescita del Paese”.

Il Governo, ha aggiunto, “è intenzionato a seguire con grande attenzione il relativo processo, dando il suo contributo per evitare dispersioni di energie le cui conseguenze finirebbero per ripercuotersi sui cittadini e sulle aziende e giudica meritevole di attenta considerazione e valutazione la proposta di un confronto tra gli operatori, con l’avvertenza, tuttavia, che occorrerà verificare anche l’effettivo interesse che verso di essa dimostreranno i soggetti coinvolti”.

 

Vari ha quindi ricordato che il Governo intende cancellare entro il 2013, il digital divide che riguarda ancora poco più di 3 milioni di persone, il 5 per cento della popolazione italiana e – reindirizzando fondi strutturali europei, pari a oltre 700 milioni di euro – incentivare lo sviluppo delle reti di nuova generazione, come anche lo sviluppo di un sistema di data center che permetta lo switch-off analogico della pubblica amministrazione, portandola nel mondo del cloud computing, a partire dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica, prima amministrazione interessata a tale processo.

Vari ha aggiunto che, nell’ambito del piano strategico notificato alla Commissione Europea e del lavoro della cabina di regia, è in corso la messa a punto di una strategia operativa per stimolare, anche sotto il profilo della convenienza, gli investimenti in infrastrutture a banda ultralarga, semplificandoli al massimo, anche attraverso interventi normativi che riducano drasticamente il potere d’ingerenza delle pubbliche amministrazione o dei condomini nei permessi di scavo o di posa della fibra e installazione delle antenne.

 

Va in questo senso la realizzazione – in corso di definizione – del catasto delle infrastrutture del sottosuolo, di tutte le utilities, in modo che non si ripetano scavi inutili e si possano ottenere risparmi pari ad oltre il 30% della spesa complessiva per le reti di nuova generazione NGN.

“Al Governo non sfugge che gli investimenti in reti a banda larga e ultralarga rappresentino la linfa vitale per una crescita intelligente basata su conoscenza e innovazione, dal momento che le reti sono l’infrastruttura sulla quale saranno installati i software creati anche dalle nostre aziende per fornire tutti i servizi innovativi ideati”, ha sottolineato Vari, ricordando che l’esecutivo si sta adoperando per favorire gli investimenti, per intervenire nelle aree dove il mercato non investe, per definire compiutamente la politica industriale del settore, i cui passaggi ultimi sono legati anche al decreto cosiddetto Digitalia, prossimo prodotto della Cabina di regia sull’agenda digitale.

Il decreto Digitalia raccoglierà l’insieme delle misure predisposte d’intesa con le regioni, i comuni e tutti i soggetti della filiera interessati mentre, in raccordo anche con i parlamentari più direttamente coinvolti su questo tema, l’Agenzia Italia digitale, sarà lo strumento che permetterà di raccogliere il lavoro di indirizzo e di strategia, sia amministrativo che legislativo, di questi mesi e di svilupparlo, contribuendo a mettere insieme i vari livelli delle amministrazioni pubbliche, in modo che si proceda tutti nella stessa, corretta e strategica direzione.