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eBook: la Francia non si fa intimorire dalla Ue. Dal 1° gennaio IVA ancora più bassa

Unione Europea


Alzare l’IVA sugli eBook? La Francia non ci pensa minimamente e, nonostante l’apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione Ue (Leggi Articolo Key4biz), ha deciso di ridurre ulteriormente l’aliquota.

Nella Legge Finanziaria suppletiva si prevede che a partire dal prossimo 1° gennaio 2013 l’IVA sui libri (cartacei e digitali) scenderà al 5,5% dall’attuale 7%, al quale il governo Sarkozy era stato costretto a ricorrere dopo l’avvio di una politica di forte austerity (Leggi Articolo Key4biz).

 

Intanto il Sindacato nazionale dell’edizione (Syndicat national de l’édition – SNE ) ha reagito alla notizia della procedura contro Francia e Lussemburgo, che “applicano agli eBook un tasso di IVA potenzialmente incompatibile con il diritto della Ue”, chiedendo una modifica urgente della Direttiva sull’IVA, per porre fine all’attuale discriminazione fiscale.

 

La legislazione della Ue, sottolinea però un portavoce della Commissione, “non permette agli Stati membri di applicare una tassazione ridotta sui libri digitali” e, quindi, da parte di Parigi e Lussemburgo “si potrebbe essere in presenza di una chiara violazione delle regole comunitarie”.

La France applica dal 1° gennaio un’IVA del 7% sugli eBook, contro il 19,6% della normale imposta sul valore aggiunto, mentre in Lussemburgo l’IVA sui libri digitali scende addirittura al 3%.

La legislazione Ue consente, infatti, agli Stati membri d’applicare tassi ridotti di IVA a una limitata lista di beni e servizi, elencati nell’Annesso III della Direttiva sull’IVA.

Il downloading di libri digitali è considerato come un servizio fornito per via elettronica che non è incluso in questa lista e non può quindi beneficiare di un tasso ridotto.

 

 La Commissione Ue ha ricevuto le lamentele di diversi Ministri delle Finanze, in particolare Gran Bretagna, Polonia e Olanda, che hanno registrato un effetto negativo sulle vendite dei libri sul mercato domestico. Secondo la Commissione, il tasso applicato dal Lussemburgo è all’origine di una contrazione delle vendite di 4,5 milioni di libri nel Regno Unito fra gennaio e febbraio, per un valore di 37,3 milioni di euro.

 

“Questa situazione – si legge nella nota della Ue – crea gravi distorsioni della concorrenza a svantaggio degli operatori degli altri 25 Paesi Ue nella misura in cui gli acquisti di eBook si fanno comodamente in un altro Stato membro, rispetto a quello in cui si è residenti, avvantaggiandosi di un tasso ridotto”.

 

Diversi player si sono lamentati del fatto che alcuni attori dominanti del mercato dell’eBook abbiano riorganizzato i loro circuiti commerciali per beneficiare di aliquote ridotte, cosa che avrebbe avuto effetti negativi sulle vendite dei libri nel primo trimestre del 2012. La sede di Amazon per l’Europa, per esempio, si trova a Lussemburgo.

 

La Commissione ha, quindi, deciso di inviare ai due Paesi una lettera di messa in mora. Il primo step per consentire ai due Paesi di illustrare le loro posizioni. Francia e Lussemburgo avranno un mese di tempo per sottoporre le loro osservazioni.

Se gli elementi forniti non verranno ritenuti sufficienti, la Ue potrà constatare l’infrazione e chiedere ai due Paesi di modificare le loro norme attraverso un avviso motivato che è il secondo step della procedura di infrazione.

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