RIM: ora gli operatori vogliono lo sconto sull’accesso alla rete server. A rischio una delle principali fonti di reddito

di Alessandra Talarico |

Dal momento che sia i privati che le aziende stanno preferendo sempre più altri smartphone, gli operatori ritengono che non vi sia più ragione per mantenere le tariffe attuali e ne chiedono la rimodulazione.

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Nonostante le rassicurazioni del Ceo sul fatto che l’azienda non si trova affatto in una ‘spirale infernale’, le cattive notizie, per RIM, si accavallano, rendendo la situazione del produttore canadese del BlackBerry sempre più complicata.

Ultima in ordine di tempo, la notizia che gli operatori americani starebbero facendo pressioni per ottenere un ritocco al ribasso dei prezzi di accesso alla rete di server proprietaria. Tariffe che rappresentano una delle principali fonti di reddito di RIM: una manna da 1 miliardo di dollari l’anno, pari a un terzo dei ricavi.

 

Secondo il Financial Post, la richiesta di ‘sconto’ sui costi accesso alla rete sarebbe arrivata da diversi operatori – tra cui AT&T e Verizon – e potrebbe portare a una riduzione dei ricabi del 17% quest’anno e del 18% sull’anno fiscale 2014.

 

La rete di server è un elemento centrale del successo di RIM, che ne ha fatto la fortuna in ambito enterprise: su questa infrastruttura – BIS (BlackBerry Internet Service) e, nella sua versione aziendale BES (BlackBerry Enterprise Service) – vengono ‘girate’ tutte le comunicazioni tra i BlackBerry. Una rete talmente sicura che molti governi – dall’Arabia Saudita al Bahrain e all’India – hanno espresso preoccupazione per come le informazioni vengono gestite da RIM e per l’impossibilità di decrittare i messaggi. Fattore sul quale il Blackberry ha costruito la sua fortuna tra i manager di tutto il mondo: grazie alla cifratura Advanced Encryption Standard (AES) o Triple Data Encryption Standard (Triple DES), le email e gli altri dati rimangono infatti cifrati durante tutto il tragitto tra lo smartphone e il BlackBerry Enterprise Server.

 

L’accesso a questa rete rappresenta però un costo per gli operatori, che si ripercuote sui prezzi finali ai consumatori. Dal momento, quindi, che sia questi ultimi che le aziende – in nome del BYOD (bring your own device) – stanno preferendo sempre più altri smartphone,  gli operatori ritengono che non vi sia più ragione per mantenere le tariffe attuali e ne chiedono la rimodulazione.

 

La questione è solo l’ultima delle ‘grane’ di RIM che ha ormai intrapreso la spirale discendente da diverso tempo, schiacciata dal peso della concorrenza di iPhone e smartphone Android e in attesa di nuovi canali di crescita. Tra questi, il BlackBerry 10, la prossima piattaforma mobile, la cui data di lancio, è attesa, però, non prima del 2013.