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Giochi e scommesse online: in autunno piano d’azione Ue. Nel mirino anche le partite truccate

Europa


Sono oltre 7 milioni gli europei che giocano e scommettono online. Tra questi, molti minori e anche tantissime persone che si imbattono in siti illegali o che sono o diventano dipendenti dal gioco. O ancora, che usano internet per guadagnare illecitamente da match o eventi sportivi truccati.

 

Trattandosi di una tendenza in progressivo aumento, è essenziale che i governi agiscano per tutelare al meglio i cittadini, agendo a livello nazionale. Ma anche la Ue vuole fare la sua parte, predisponendo un’azione coordinata per aiutare gli Stati membri a “regolamentare efficacemente i giochi online, conformemente alla loro sensibilità nazionale ma nel rispetto del Trattato europeo”.

Lo ha affermato il Commissario responsabile del Mercato interno, Michel Barnier, che ha annunciato per il prossimo autunno un piano europeo in questo senso.

Barnier si è soffermato, in particolare, sulla necessità di proteggere i minori: “è importante puntare sull’educazione, ma anche sull’uso delle tecnologie che già esistono – come i filtri – ma che devono essere implementate in modo efficace. E anche l’industria deve prendersi la sua parte di responsabilità”.

 

È altrettanto importante mettere a punto regole chiare in materia di pubblicità: troppo spesso, infatti, veniamo bombardati da spot che invitano a collegarsi alla rete per giocare o scommettere, ma senza alcun accenno al divieto per i minori o ai rischi finanziari, sociali e sanitari legati a un abuso di queste attività ‘ludiche’.

 

“In Europa – ha affermato il Commissario – esistono già leggi che proteggono gli interessi dei consumatori vulnerabili e vietano pratiche commerciali aggressive o fraudolente. Dobbiamo riflettere sul completamento di queste regole generali prevedendone di specifiche per i giochi e le scommesse online”.

 

Ma Barnier si è soffermato anche su un argomento molto ‘caldo’, soprattutto in Italia: quello delle frodi legate alle competizioni sportive.

Secondo Barnier non c’è alcun altro tipo di frode in cui “sia così manifesta l’incapacità di reagire degli Stati membri”. Bisogna quindi mettere in atto sistemi di controllo più rigorosi e “garantire una cooperazione più efficace tra i regolatori, gli operatori di giochi online, le federazioni sportive” per evitare che le partite vengano truccate.

 

Potrebbe dunque profilarsi la possibilità di una “definizione a livello europeo”, che renda la frode sportiva un reato penale.

“Si tratta, come ha sottolineato anche il Commissario Androulla Vassiliou, di un’idea interessante ma complessa da mettere in pratica”, ha detto Barnier, ma “bisogna continuare a riflettere per gettare le basi di un’azione europea a sostegno dell’integrità dello sport”.

Un obiettivo, ha ricordato, a cui il piano d’azione europeo contribuirà concretamente.

 

Barnier ha sottolineato infine la necessità di sviluppare “un’offerta legale attraente” come unico modo per persuadere i cittadini a non andare su siti illegali, ma questa – ha concluso – è una decisione che spetta ai singoli Stati membri.

 

Domani 29 giugno Key4biz non verrà aggiornato. Le pubblicazioni del nostro quotidiano riprenderanno la mattina del 2 luglio.

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