Fibra ottica: la Ue in ritardo. Per FTTH Council necessario ‘Sostenere l’uso di fondi Ue nelle aree bianche’

di Alessandra Talarico |

Per l’associazione, che rappresenta circa 150 aziende di settore, ‘la persistente incapacità di accelerare gli investimenti nelle reti in fibra, rischia di rallentare ulteriormente la ripresa economica dell'Europa’.

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A ridosso della pubblicazione della Digital Agenda Scoreboard, che ha evidenziato come in Europa si investa ancora troppo poco per le reti a banda larga di nuova generazione, l’FTTH Council ha invitato gli Stati membri a sostenere l’iniziativa europea Connecting Europe Facility (Leggi articolo key4biz) per superare il digital divide nelle zone rurali e nelle aree cosiddette a fallimento di mercato.

Nelle ‘aree nere’ ad alta densità di traffico, principalmente i grandi centri urbani, invece, si dovrebbe puntare sulla concorrenza tra operatori: in Paesi dove si sta attuando questa strategia – come Francia, Spagna e Portogallo – si sta assistendo a un aumento della concorrenza e a un mercato più dinamico, anche in presenza di un calo dei ricavi, sostiene l’associazione che rappresenta circa 150 aziende di settore.

 

Secondo gli ultimi dati diffusi a febbraio, l’installazione della fibra ottica è cresciuta in Europa del 41% nel corso del 2011, ma gli abbonati sono ancora circa 5,1 milioni su quasi 28 milioni di edifici raggiunti.

 

Presentando la Digital Agenda Scoreboard, il Commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, ha sottolineato come il basso tasso di investimenti nelle reti di nuova generazione stia procurando un danno all’Europa, che rischia di essere eliminata dalla concorrenza internazionale a causa di questa inattività.

FTTH Council si associa a queste affermazioni e sottolinea che “la persistente incapacità di accelerare gli investimenti nelle reti in fibra sia per sostituire le reti esistenti che come una soluzione integrata con le tecnologie mobili di prossima generazione, rischia di rallentare ulteriormente la ripresa economica dell’Europa”.

 

Guardando ai sei maggiori mercati europei, gli investimenti sono in calo in 3 e in aumento in 3. Una divergenza che si sta verificando proprio nel momento in cui il presidente della Commissione Jose Manuel Barroso e la vicepresidente Kroes hanno riconosciuto l’importanza delle reti ultrabroadband per la ripresa economica dell’Europa e per la realizzazione di una società più produttiva, inclusiva e sostenibile dal punto di vista ambientale.

 

Dal momento che difficilmente la concorrenza tra operatori guiderà l’infrastrutturazione delle aree meno densamente popolate data la scarsa possibilità di recuperare i costi dell’investimento, è quindi essenziale un “uso selettivo dei fondi pubblici per stimolare gli investimenti in fibra, nonché l’attuazione di misure correttive atte a garantire benefici reali agli utenti finali”.

Il Presidente di FTTH Council, Karin Ahl, ha sottolineato quindi l’importanza di supportare l’iniziativa Connecting Europe Facility, così da garantire “che i fondi pubblici vengano utilizzati nelle aree a fallimento di mercato” e facendo attenzione a evitare misure che “disincentivino gli investimenti privati”.

 

Sulla necessità di garantire che i fondi pubblici non vadano a ostacolare le iniziative private è intervenuta nelle scorse settimane anche la Commissione europea, che ha aperto una consultazione pubblica sulla revisione delle “linee guide per l’applicazione della normativa sugli aiuti di stato in relazione allo sviluppo della banda larga”, per ottenere osservazioni atte a meglio comprendere come adattare gli attuali orientamenti agli obiettivi dell’Agenda Digitale europea.

Lanciando la consultazione, il Commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia ha sottolineato che “Il controllo dell’utilizzo degli aiuti di stato deve supportare gli obiettivi dell’Agenda Digitale, mantenendo tuttavia gli incentivi agli investimenti privati. In questo settore strategico, tanto più in questo momento di crisi economica, è necessario un quadro dinamico per l’applicazione delle regole sugli aiuti di stato che favorisca gli investimenti e la crescita dell’occupazione” (Leggi Articolo Key4biz).