Fibra ottica: BT chiede libertà di fissare i prezzi di accesso alla rete

di Alessandra Talarico |

L’ex monopolista, che investirà 3,5 miliardi di sterline per coprire due terzi della popolazione entro il 2015, sostiene che ci vorranno 20 anni per recuperare l’investimento e chiede regole certe per bilanciare i rischi.

Gran Bretagna


NGN

Anche l’ex monopolista britannico delle tlc, BT, chiede la regolatore nazionale del mercato di lasciare i prezzi di accesso alla rete in fibra liberi da regolamentazione.

La prevedibilità delle norme è uno degli elementi su cui si poggia un investimento rischioso come quello nella fibra ottica.

Per il suo piano, BT investirà 3,5 miliardi di sterline: 2,5 miliardi per la copertura di due terzi della popolazione britannica entro il 2015, un altro miliardo da abbinare ai fondi pubblici per portare la rete ultrabroadband nelle comunità rurali.

 

L’ex monopolista sostiene che ci vorranno 20 anni per recuperare il suo investimento, con un primo ritorno previsto solo dopo 12 anni.

 

Per questo è necessario poter contare su regole certe e prevedibili, che non scombinino le carte a partita cominciata.

Ofcom, dal canto suo, fissa il prezzo a cui BT permette l’accesso alla sua rete in rame ogni tre anni, ma ha lasciato finora libero l’incumbent di stabilire le tariffe per la fibra. Tariffe sottoposte a revisione ogni tre anni.

I rivali, però, chiedono al regolatore di fissare entro il prossimo anno anche i prezzi di accesso alla fibra, così da garantire tariffe ‘eque’.

 

Ma BT si oppone: “E’ difficile per noi fare un investimento a lungo termine se il regime regolatorio cambia ogni tre anni”, ha affermato il direttore delle strategie, Sean Williams, di fronte alla Commissione comunicazioni della camera dei Lord.

“Se c’è una cosa che posso chiedere è di non regolare il prezzo per un periodo di tempo abbastanza esteso da bilanciare i rischi”, ha aggiunto.

 

Già a marzo, nell’ambito di una consultazione Ue, BT aveva sottolineato che la convenienza della fibra dipende dalla possibilità di recuperare i costi in maniera equa e “il nostro modello di implementazione dimostra come investimenti e concorrenza aperta possano andare a braccetto senza bisogno di ulteriori interventi regolamentari” (Leggi articolo Key4biz).

 

Nelle scorse settimane, anche il Ceo di Deutsche Telekom, Renè Obermann, ha sottolineato che un eccesso di regole sta frenando le capacità d’investimento delle telco europee nella fibra ottica (Leggi articolo Key4biz).