Nokia: nuovo profit warning e previsione di altri 10 mila licenziamenti. Il titolo crolla

di Alessandra Talarico |

Chiude l’ultimo stabilimento produttivo in Finlandia e gli impianti di Ulm e Burnaby. Il Ceo Stephen Elop: ‘azioni necessarie per garantire a Nokia a la forza competitiva a lungo termine’.

Finlandia


Sede della Nokia Siemens

Un nuovo profit warning evidenzia le crescenti difficoltà di Nokia di fronte alla concorrenza di Apple e Samsung: il gruppo finlandese ha avvertito che le perdite saranno peggiori del previsto nel secondo trimestre e ha annunciato la soppressione di altri 10 mila posti di lavoro entro la fine del 2013.

 

Questi nuovi tagli, che comprendono la chiusura dello stabilimento produttivo di Salo, in Finlandia e degli impianti di Ulm (Germania) e Burnaby (Canada), portano a circa 24 mila il numero di licenziamenti annunciati dal Ceo Stephen Elop, arrivato alla guida della società a settembre 2010 (quando la società contava 66 mila dipendenti) e aumenteranno di 1 miliardo di euro i costi delle ristrutturazioni già avviate, a 3 miliardi di euro totali per la fine del 2013.

 A questi tagli si aggiungono i 17 mila annunciati dalla joint venture Nokia Siemens Networks.

“Le previste riduzioni di organico sono una conseguenza delle difficili azioni che crediamo sia necessario adottare per garantire a Nokia a la forza competitiva a lungo termine”, ha dichiarato Elop.

“Non facciamo progetti che incidono sui nostri dipendenti con leggerezza e come azienda lavoreremo instancabilmente per assicurare che coloro che sono a rischio abbiano il supporto, le opzioni e i consigli necessari per trovare nuove opportunità”, ha aggiunto.

 

Per raddrizzare una barra ormai negativa da troppo tempo, Nokia ha annunciato una strategia focalizzata sulle attività di marketing e vendita sui mercati chiave; sulla razionalizzazione delle funzioni IT, aziendali e di supporto e sulla cessione di asset non strategici, tra cui Vertu, ceduta a EQT per circa 200 milioni di euro.

Oltre a queste azioni, il gruppo ha annunciato l’intenzione di investire ulteriormente nelle gamma Lumia, nei servizi di localizzazione e nei ‘feature phone’, i telefonini tradizionali.

 

Per supportare questo periodo di transizione, Nokia ridurrà ulteriormente le spese operative non-IFRS in Device & Services a 3 miliardi di euro entro il 2013, a fronte di una riduzione di 1 miliardo annunciata in precedenza e su un totale di spesa complessivo di 5,35 miliardi.

Questo dovrebbe consentire un’ulteriore riduzione dei costi annuali per 1,6 miliardi, oltre ai 700 milioni già raggiunti.

Per eseguire questa strategia sono stati inoltre annunciati cambiamenti ai vertici con la nomina di Juha Putkiranta come vice presidente esecutivo di gestione; Timo Toikkanen come vice presidente esecutivo per la divisione cellulari; Chris Weber come vice presidente esecutivo delle vendite e del marketing; Tuula Rytila ​​come vice presidente senior del Marketing e Chief Marketing Officer e Susan Sheehan come senior vice president of Communications. Putkiranta, Toikkanen e Weber si uniranno al team Leadership Nokia partire dal 1° luglio 2012.

Contestualmente, Jerri DeVard si dimette da direttore marketing, Mary McDowell si dimette da vice presidente esecutivo Cellulari e Niklas Savander si dimette da vice presidente esecutivo dei mercati.

 

La società finlandese, il cui titolo ha perso oltre il 70% del suo valore da febbraio 2011, ha chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 929 milioni di euro (a fronte dell’utile di 439 milioni dello stesso periodo 2011) e una perdita operativa di circa 1,34 miliardi.

Il fatturato è sceso del 29% a 7,23 miliardi di euro dai 10,3 miliardi dello scorso anno.

 

La notizia dei nuovi tagli e del profit warnig ha peggiorato ulteriormente la situazione del titolo in Borsa, con perdite che hanno toccato il 17% a 1,84 euro.

 

Nei giorni scorsi, Samsung ha smentito la notizia di un suo possibile interessamento all’acquisizione della società: diverse fonti citavano trattative in corso per una transazione di circa 15 miliardi di euro.