Agenda digitale. Neelie Kroes: ‘Trovare un equilibrio sulla governance della rete per garantire innovazione’

di Alessandra Talarico |

Internet, ha sottolineato la Kroes, è essenziale per un ‘futuro sostenibile’, in cui vi sia più lavoro per i giovani, più crescita economica, più ricerca e innovazione e in cui la qualità della vita e dell’ambiente sia migliore.

Europa


Neelie Kroes

Internet non è una “bacchetta magica” che consente di risolvere i problemi dalla sera alla mattina, ma certo “offre la possibilità di un futuro alternativo, in cui innovare per risolvere i problemi sarà molto più facile”.

E’ quanto ha affermato il commissario Ue per l’Agenda digitale Neelie Kroes intervenendo a Stoccolma al seminario European Dialogue on Internet Governance (EuroDIG).

Internet, ha sottolineato la Kroes è essenziale per un “futuro sostenibile”, in cui vi sia più lavoro per i giovani, più crescita economica, più ricerca e innovazione e in cui la qualità della vita e dell’ambiente sia migliore.

 

Per questo è di fondamentale importanza un approccio corretto alla governance della rete.

Il dibattito su questo tema, ha affermato Kroes, “è spesso polarizzato con da un lato quelli che vogliono un pesante coinvolgimento delle autorità pubbliche e, dall’altro, quelli che vogliono un approccio ‘laissez-faire'”.

 

La risposta giusta, come sempre, sta nel mezzo.

“Da un lato è certo che le autorità pubbliche hanno il dovere di far rispettare la legge e di proteggere i diritti. Allo stesso modo, non dovremmo intralciare il potenziale di Internet sul versante privato. Non da ultimo perché l’innovazione è anche nell’interesse delle autorità pubbliche, visti i benefici per la crescita, la democrazia e la qualità dei servizi, anche pubblici”.

 

“Quindi – ha aggiunto – la risposta si trova in una via di mezzo, tra l’intervento e l’inazione del pubblico”. Ma dove?

L’approccio da seguire dovrebbe essere quello in cui norme e  regolamenti aiutino i mercati, rafforzando la fiducia, come nel caso delle regole Ue sui diritti dei consumatori e sulla protezione dei dati. 

La Kroes ha ricordato che lo scorso anno è stato lanciato Compact per Internet (Leggi articolo key4biz), una serie di guidelines da tener presenti nelle policy che riguardano internet in Europa e nelle relazioni con altri Paesi extraeuropei.

Tra queste linee guida sono incluse maggiori responsabilità civili, rete Multi-stakeholders, a favore della democrazia (Pro-democracy), basata su una solida Architettura, che ispiri la Fiducia (Confidence) degli utenti e sia governata in modo Trasparente.

Ma su tutti, il principio più importante è che internet deve essere uno e unificato: una piattaforma in cui ogni nodo può comunicare con ogni altro, ovunque nel mondo.

“E’ questo che ha aiutato l’innovazione, la pluralità, i valori democratici, la coesione e la crescita economica dal mondo online”, ha detto la Kroes spiegando che – pur senza voler minacciare l’unità globale “…è opportuno pensare a quello che i valori europei potrebbero significare per una visione europea di Internet”.

Perchè – ha aggiunto – “ci sono diverse aree in cui Internet potrebbe trarre beneficio da un approccio europeo”.

Tra queste aree, la Kroes cita la “libertà e i diritti fondamentali”, di cui l’Europa è patria indiscussa e di cui internet dovrebbe essere amplificatore e strumento per tutti coloro che lottano contro una tirannia.

In secondo luogo, bisogna far leva sulla capacità europea di collaborare, concordando un linguaggio e standard comuni, così come è stato per il Gsm o per le norme che hanno ispirato lo stesso World Wide Web.

 

Bisogna, insomma, trovare un equilibrio perchè se l’Europa diventasse il posto più sicuro al mondo per andare online, per i cittadini i consumatori e le aziende, “immaginate che spinta ne avremmo”, ha concluso la Kroes, non mancando di esprimere soddisfazione per la constatazione che in Europa possiamo vantare lo stesso spirito imprenditoriale della Silicon Valley e lo stanno notando anche le banche americane le quali stanno iniziando ad aprire filiali europee per finanziare il settore hi-tech.