Diritto d’autore: Megaupload chiede a tribunale USA annullamento di tutte le accuse

di Raffaella Natale |

Secondo gli avvocati, ‘Il caso non è di loro competenza’.

Stati Uniti


Kim Schmitz

Megaupload ha depositato presso un tribunale americano la richiesta di annullamento delle accuse contro i responsabili del sito, costretto alla chiusura per pirateria informatica (Leggi Articolo Key4biz).

Ira Rothken, uno dei legali del fondatore di Megaupload, Kim Schmitz (alias Kim Dotcom), ha dichiarato che la società, che ha sede a Hong Kong, non può essere accusata o portata in tribunale dalla giustizia americana se non è fisicamente presente negli Stati Uniti.

 

La richiesta, depositata mercoledì presso un tribunale della Virginia, ma di cui s’è avuta notizia solo oggi, ribadisce “l’incompetenza” della giustizia americana e chiede la destituzione delle accuse per evitare ‘ulteriori ingiustizie’.

Secondo alcune indiscrezioni, nel documento depositato si leggerebbe che “Megaupload si trova al momento in un stato di abbandono, senza nessuna speranza”.

 

L’avvocato Rothken ha, inoltre, chiesto che i beni del gruppo, congelati per ordine de tribunale, possano essere sbloccati per poter pagare i 30 legali che, dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, passando da Hong Kong, Canada ed Europa, difendono il sito senza essere pagati.

 

Per l’Fbi e il Dipartimento della Giustizia quello di Megaupload è uno dei più grossi casi di violazione del diritto d’autore mai registrato negli Stati Uniti.

Gli accusati, secondo l’Fbi, avrebbero guadagnato qualcosa come 175 milioni di dollari di profitti da quest’attività illegale e prodotto danni per 500 milioni di dollari ai proprietari di diritti d’autore, offrendo copie pirata di film, programmi televisivi e altri contenuti protetti da copyright (Leggi Articolo Key4biz).

 

Creato nel 2005 con sede a Hong Kong, il sito Megaupload, che vantava 50 milioni di utenti giornalieri e diceva di generare il 4% del traffico internet, è stato oscurato il 19 gennaio dalla giustizia americana.

 

Solo nel 2010, Kim Schmitz, di cui la stampa neozelandese ha documentato lo stile di vita alquanto stravagante (cadillac rosa, piscina d’acqua minerale …) avrebbe guadagnato qualcosa come 42 milioni di dollari.

 

La richiesta di estradizione degli USA dovrebbe essere decisa il prossimo 20 agosto. Le autorità americane hanno già fatto sapere che, in caso di processo negli Stati Uniti, chiederanno per Schmitz la pena massima di 20 anni di prigione.