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Diritto d’autore: nuovo stop all’ACTA. Stavolta è l’Olanda a votare contro

Olanda


Continua la battaglia europea all’ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), il controverso Accordo antipirateria che ha sollevato la protesta di molti Paesi Ue e sostenitori della libertà della rete.

I deputati olandesi hanno votato ieri contro la ratifica del Trattato ed è stata adottata a maggioranza una mozione con la quale si chiede al governo di “rinunciare definitivamente alla ratifica dell’ACTA”.

 

L’ACTA è stato firmato lo scorso gennaio da 22 dei 27 Paesi Ue. Negoziato tra Ue, Stati Uniti, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Corea del Sud, Marocco, Messico e Svizzera, il Trattato è dedicato alla protezione degli IPR su beni, servizi e prodotti immateriali, dalle medicine fino al downloading illegale dalla rete (Leggi Articolo Key4biz).

Due sono gli aspetti più controversi di questo Accordo: la parte che riguarda i farmaci generici che ha sollevato la protesta di alcune ONG e parlamentari europei, ma sono soprattutto i provvedimenti sul diritto d’autore online che hanno spinto migliaia di giovani a manifestare in tutta Europa e a infiammare il dibattito europeo dentro e fuori le sedi istituzionali. 

 

La Commissione Ue, che ufficialmente difende l’Accordo ma è in realtà divisa sull’argomento, ha chiesto alla Corte di Giustizia un parere sulla legalità dell’ACTA (Leggi Articolo Key4biz).

 

L’ACTA non ha futuro, ha detto recentemente il Commissario Ue per la Digital Agenda Neelie Kroes che, intervenendo alla conferenza “The European public on the Net” di Re:publica, a Berlino (Leggi Articolo Key4biz), ha affermato che “non sarà più una preoccupazione”.

“Non preoccupatevi più dell’ACTA” ha incalzato il Commissario a questo incontro al quale hanno partecipato i blogger più influenti del mondo.

Poche parole, ma di peso, che sembrano voler significare che il destino di questo Accordo, che ha diviso l’Europa, sembra ormai segnato.

 

Anche il Garante europeo della privacy ha espresso forti perplessità. La Commissione commercio internazionale del Parlamento Ue ha chiesto più tempo ma questo potrebbe far slittare a luglio il voto degli europarlamentari (Leggi Articolo key4biz).

 

Diversi Paesi Ue, tra i quali Austria, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia, hanno già bloccato i lavori preparatori in vista della ratifica dell’ACTA, in attesa che la Ue trovi una posizione comune sulla questione.

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