Hi-tech al servizio dei naviganti: Intesa Sanpaolo ci crede. Dal Fondo Atlante Ventures Mezzogiorno 1 mln di euro per la start-up Remocean

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L’operazione sarà concretizzata attraverso un aumento di capitale suddiviso in due tranche, che andrà a finanziare lo start-up della Società e lo sviluppo delle attività commerciali.

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La start-up napoletana Remocean, nata da uno spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel campo delle tecnologie a supporto della navigazione e della sicurezza marittima, riceverà un finanziamento di circa un milione di euro da Atlante Ventures Mezzogiorno, il Fondo promosso dal Gruppo Intesa Sanpaolo e sottoscritto per il 50% dal Dipartimento perla Digitalizzazione e l’Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

L’operazione sarà concretizzata attraverso un aumento di capitale suddiviso in due tranche, che andrà a finanziare lo start-up della Società e lo sviluppo delle attività commerciali.

Il Fondo conferma in tal modo il suo supporto nei confronti delle idee imprenditoriali meridionali: dopo i 600 mila euro investiti in Pantea (mobile advertising), i 2 milioni in Samares (hardware e software per l’efficienza energetica), i 2 milioni in SpinVector (realtà aumentata) e altri 2 milioni investiti in Admantix (pubblicità online), Remocean è infatti la quinta società a fare ingresso nel portafoglio, mentre due ulteriori operazioni sono in fase di due diligence e negoziazione finale.

 

Remocean nasce come spin-off dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente – IREA del CNR di Napoli ed è specializzata nel campo dell’analisi dei segnali radar e della stima dei parametri che caratterizzano la superficie del mare. Inoltre ha sviluppato un’intensa collaborazione con Consilum Italy, importante azienda italiana del settore.

 

Nel suo portfolio tecnologico, un innovativo sistema di rilevamento in tempo reale dei parametri che caratterizzano lo stato del mare ed i loro effetti sia sulla costa che durante la navigazione, la cui adozione consente svariate applicazioni in ambito sia civile che militare, offrendo maggiore sicurezza a chi si trova a navigare in situazioni difficili e fornendo informazioni circa l’impatto del mare sulle coste.

 

Il software, spiega la società partenopea, utilizza dati generati dal Radar in banda X e legati al segnale “riflesso” dalla superficie del mare, per produrre un insieme di informazioni come l’altezza e la lunghezza delle onde, le correnti superficiali, la batimetria dei fondali marini sabbiosi (in continuo mutamento).

La sua installazione, può avvenire a bordo dell’imbarcazione oppure sulla costa, permette – oltre che di aumentare la sicurezza in navigazione – anche di gestire al meglio i consumi di carburante e di effettuare operazioni di recupero naufraghi o di identificazione di piccoli oggetti e monitoraggio costiero.

 

L’ingresso del Fondo Atlante Ventures Mezzogiorno è la conferma che il mondo finanziario è ancora disposto a immettere denaro in idee imprenditoriali giovani e innovative dal forte apporto tecnologico e scientifico: per Vincenzo Vecchio, Project Manager & Business Development, “è un risultato questo che infonde entusiasmo e ottimismo in un gruppo già molto motivato. Sono convinto che l’ingresso di IMI in società non rappresenti solo un contributo finanziario ma anche un insieme di competenze ed un supporto fondamentale per lo sviluppo del business.”

 

I primi contatti con i venture capitalist di Intesa Sanpaolo, informa Remocean, avvengono nell’ambito di Italia Camp, progetto promosso dall’omonima Associazione presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà.

 

Anche dopo l’ingresso del Fondo Atlante Ventures Mezzogiorno, il gruppo di Soci attuali, formato dal fondatore Francesco Serafino, ricercatore del CNR di Napoli e “mente” tecnologica dell’iniziativa, da Massimo D’Ambrosio, che con Serafino guiderà la società, e da altri sei soci fondatori, manterrà complessivamente la maggioranza del capitale. (a.t.)