Mediaset: per Mediobanca serve partnership con operatore internazionale per risollevare le sorti di Premium

di Raffaella Natale |

La pay-Tv del Biscione continua a perdere abbonati, la soluzione potrebbe essere trovare un alleato forte, come Discovery, Disney o Bbc.

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Tra gennaio e marzo Mediaset ha perso 25 mila abbonamenti Premium, l’offerta a pagamento per il digitale terrestre. Nel primo trimestre questo business ha registrato ricavi in calo da 135 a 131 milioni. Lo scorso anno la perdita ammontava a 69 milioni di euro.

Per il futuro della Tv a pagamento, ha spiegato l’azienda di Cologno Monzese, si pensa soprattutto a introdurre nuovi servizi che facciano spendere di più gli attuali abbonati.

La compagnia televisiva prevede il pareggio per il 2014. Come?

Nell’ultimo Report su Mediaset di Mediobanca Securities, “Le quattro maniere in cui la storia può cambiare“), diffuso venerdì 25 maggio, gli analisti suggeriscono la via dell’accordo industriale e commerciale per rafforzare la pay-tv.

Stando a quanto riporta MF, gli analisti di Mediobanca ritengono che “Siccome i costi per i contenuti dell’offerta Premium aumentano e i vertici aziendali continuano a ritenere strategico il business, la soluzione migliore da esplorare potrebbe essere la partnership con un operatore internazionale”.

 

Un’eventualità tutta da verificare ma che potrebbe coinvolgere nomi come Discovery, Disney o Bbc. Il mercato potrebbe apprezzare una soluzione di questo tipo, visto che l’offerta pay per il digitale resta tra le priorità da sviluppare per il Biscione.

 

Mediaset sta attraversando un momento di grande difficoltà. Ha chiuso il primo trimestre con un crollo degli utili dell’85% (Leggi Articolo Key4biz).

I dati confermano lo stato di allarme preannunciato a marzo da Fedele Confalonieri in un incontro col premier Mario Monti (Leggi Articolo Key4biz).

Una riunione durante la quale il presidente di Mediaset parlò di ‘scelte difficili’, spiegando che davanti alla mancanza di prospettive l’azienda potrebbe tagliare 1 mld di investimenti e 2 mld di costi.

 

La crisi potrebbe portare Mediaset a licenziare: finora, nonostante la congiuntura sfavorevole “abbiamo deciso di non intaccare i nostri livelli occupazionali”, aveva precisato Confalonieri, ma ora “se non si pongono le basi di una ripresa della raccolta pubblicitaria e del settore sarà inevitabile farlo”.

L’azienda ha chiesto “il sostegno del sistema Paese” a partire da un’azione di Governo che guardi a un “aumento della produttività del lavoro e alla creazione di condizioni ambientali favorevoli per nuove iniziative imprenditoriali che portino occupazione”.

 

Una situazione complessa su cui pesa anche l’asta per le frequenze televisive che, annullato il sistema di assegnazione gratuito del beauty contest, comporterà altri esborsi per il gruppo che, per voce del CFO Marco Giordani, ha fatto sapere che non sarà interessato a concessioni triennali, ma solo perenni.

 

Ma, dopo gli ultimi decreti varati dal governo che, accogliendo le disposizioni Ue in materia di comunicazioni elettroniche, aprono al principio di neutralità tecnologica che permetterà di cambiare destinazione d’uso alle frequenze DVB-H, Mediaset ha una possibilità in più da sfruttare (insieme a Rai e 3 Italia).

L’azienda farà, però, richiesta di conversione, per usare queste risorse non più per la Tv mobile ma per la Tv, “quando le farà comodo“, in modo da tenersi aperta la possibilità di partecipare alla gara del governo sulle frequenze tv. Lo ha affermato Gina Nieri, consigliere di Mediaset.

Non si tratta di un’assegnazione automatica, ma è un’opportunità in più per i broadcaster.

La richiesta di conversione va fatta entro il maggio 2016 e questa tempistica potrebbe permettere a Mediaset di partecipare alla gara per le frequenze che dovrebbe partire nella seconda parte dell’anno (Leggi Articolo Key4biz).

 

La compagnia, infatti, convertendo le DVB-H solo dopo l’asta, avrebbe i requisiti per partecipare alla gara: “Il tetto delle cinque frequenze – ha aggiunto la Nieri – vale solo ai fini della gara, perché non c’è un limite numerico di frequenze fissato dall’Antitrust”: di conseguenza, Mediaset potrebbe partecipare alla gara del governo (avendo attualmente quattro frequenze) ed eventualmente convertire le DVB-H in un secondo momento.

 

“Ci saranno dei tempi tecnici – ha proseguito – abbiamo tutto il tempo di ragionare sulla richiesta di conversione: ci fa piacere che questa volta una norma a noi favorevole venga dall’Europa. Nessuno può parlare di regalo”.