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Tingiamo di rosa l’Agcom: parte sui social media la campagna ‘Quote rosa in Agcom’

Italia


Il dibattito nazionale sulle nuove nomine Agcom si fa sempre più animato. L’Operazione Trasparenza, lanciata la scorsa settimana da Key4biz (Leggi Articolo), ha avviato un necessario e articolato confronto su quali profili dovranno corrispondere alle persone chiamate a entrare nel nuovo consiglio dell’Autorità, un organo a cui spetteranno decisioni fondamentali per il futuro dell’Italia, dall’asta delle frequenze alla banda larga mobile, al nuovo Regolamento in materia di lotta alla pirateria online.

 

Alle spalle abbiamo due consiliature: la prima scaturita a seguito della legge costitutiva dell’Agcom del 1997, la seconda nominata nel 2005 e arrivata a scadenza la scorsa settimana. Due consiliature centrate su una composizione di otto commissari e il presidente. Adesso l’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, approvato dalle Camere lo scorso dicembre, prevede la riduzione dei commissari Agcom da otto a quattro, lasciando quasi inalterati i criteri per la loro nomina. Così se prima ogni parlamentare poteva esprimere il voto indicando due nominativi, ora potrà votarne, sempre a maggioranza semplice, solo uno.

La discussione è accesa e i social media, da Facebook a Twitter, sono diventati luogo di confronto e suggerimenti. E’ bello vedere che un argomento così sostanziale sia diventato oggetto di un dibattito ‘democratico’ che parte dalla base e contribuisce a fare ‘chiarezza’ in un Paese che ne ha davvero bisogno.

 

Intanto all’indirizzo agcom@key4biz.it stanno giungendo tantissime autocandidature.

 

Ma la notizia del giorno è che su Facebook è nato il gruppo, ‘Quote rosa in Agcom‘, promosso ieri pomeriggio da Dario Denni, esperto in affari regolamentari e istituzionali. Al momento oltre 900 i membri, che stanno contribuendo alla discussione. Parallelamente su Twitter è stata aperta la discussione con l’hashtag #donnagcom.

 

Abbiamo chiesto a Dario Denni di spiegarci il perché di questa iniziativa e ci ha dichiarato che “Riservare a una donna esperta e competente un posto di Commissario nell’Autorità delle Garanzie per le Comunicazioni non è solo una battaglia di civiltà che premia la meritocrazia, ma è prima di tutto un sano principio di rispetto per le tante donne in gamba che oggi in Agcom possono solo portare il caffè al capo”.

“Per questo– ha aggiunto Denni – credo che sia nato quel movimento spontaneo di proposta che sta già coinvolgendo tutti. Molte donne possono ambire a coprire incarichi di responsabilità e prestigio come già avviene ad esempio in Ofcom dove il Presidente è una donna e nel consiglio ci sono 4 donne e solo 5 uomini. Io personalmente collaboro quotidianamente in Italia e in Europa con regolamentariste, manager e professioniste vere, alcune delle quali hanno lasciato una traccia fin dagli albori di Internet e della Televisione”.

Dario Denni conclude con un invito: “Non mandiamo sprecati questi talenti”.

 

E allora? Almeno uno, tra i nuovi quattro Commissari di futura nomina, sia donna!

 

Tra i nomi più gettonati: Layla Pavone, Laura Rovizzi, Flavia Marzano, Flavia Barca Alessandra Poggiani, Giulia Aranguena de La Paz.

 

“In ogni Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni europea – si legge sulla pagina Facebook del gruppo – è presente una figura femminile di alto prestigio. Nelle Istituzioni Europee abbiamo la guida di due altissime commissarie Kroes e Reading a presidio di un settore – quello delle Comunicazioni Elettroniche – appannaggio di soli maschi. Eppure scorrendo il curriculum di molte figure professionali ci accorgiamo di aver trascurato esperienze e competenze elevatissime, discriminate per motivi legati a un retaggio patriarcale. E’ ora che anche l’Agcom veda almeno un seggio occupato da una figura femminile”.

 

Nomi di prestigio quelli che hanno subito sostenuto l’iniziativa.

 

Davide Gallino commenta: “…oggi voterei volentieri per Layla Pavone e Laura Rovizzi (una per l’audiovisivo e una per le tlc)”.

Piero Muscarà: “…Visto che mi ha invitato Layla Pavone (già mia ottima Presidente in IAB) e che vi trovo anche un’altra amica e stimata esperta come Laura Rovizzi aderisco volentieri a questo gruppo e auspico anche io che una donna in gamba e preparata come le due sopra citate entri in Agcom…”.

 

Antonio Nicita: “…io voglio una donna d’azienda però … e voto per Isa De Michelis Di Songhello Qualcomm”.

Maria Pia Rossignaud: “…Ci sono, suppongo, molte donne con competenze e conosacenze idonee a ricoprire la carica di commissario, bisogna richiedere la loro presenza in Agcom e dovunque”.

 

Valeria Baiamonte, lavora da quattro anni in Ofcom, Autorità di controllo britannica sulle tlc, scrive: “…Dovremmo lottare per avere la metà del consiglio al femminile…”.

Le quattro donne in Ofcom sono: Il presidente Colette Bowe e poi Lynne Brindley, Patricia Hodgson e Jill Ainscough.

Ma non solo, in Francia nell’Arcep siedono Marie-Laure Denis e Françoise Benhamou. In Spagna nella Commissione per il mercato delle Telecomunicazioni (CMT) ci sono Inmaculada López Martínez e Marta Plana Dropez.

In Germania nella Federal Network Agency, il vicepresidente è Iris Henseler-Unger. 

 

E in Italia?

L’Agcom ha avuto una sola donna Consigliere, Paola Manacorda, che faceva parte della prima consiliatura. E’ quindi giunto il momento: Tingiamo di rosa l’Agcom #donnagcom #trasparenza, perché ci sono tante donne valide e preparate e perché … basta con questo grigiume, il rosa ci piace, è un bel colore!

 

 

Le autocandidature di genere sono riportate nella lista che Key4biz aggiorna e pubblica quotidianamente. 

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