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Reti tlc: ‘Project Bonds’ Ue per rilanciare gli investimenti. Accordo politico da 230 mln di euro

Europa


Rilanciare gli investimenti privati è essenziale per uscire dalla crisi economica che ha investito l’Europa e per accelerare questo processo Commissione, Parlamento e Consiglio dei ministri Ue hanno trovato un accordo in prima lettura per garantire 230 milioni di euro a supporto dell’emissione di ‘project bonds‘, ossia dei prestiti obbligazionari volti ad attrarre gli investimenti privati in settori strategici quali i trasporti, l’energia e le infrastrutture ICT.

Questi finanziamenti, riducendo i rischi per il settore privato, potrebbero smuovere investimenti per 4,6 miliardi di euro, prevedela Ue, con ricadute estremamente positive sull’economia e sulla società nel suo complesso.

 

Secondo le proiezioni della Commissione europea, entro dieci anni la modernizzazione delle infrastrutture europee necessiterà di un budget compreso tra 1.500 e 2.000 miliardi di euro, quindi tra i 150 e i 200 miliardi di euro all’anno.

La crisi ha però avuto l’effetto di frenare i grandi progetti infrastrutturali, limitando la capacità d’investire delle aziende e degli investitori ma anche del pubblico.

I project bonds potrebbero essere la soluzione per lanciare nuovi cantieri e rassicurare i grandi investitori, grazie alla garanzie o ai prestiti della Banca europea per gli investimenti (BEI).

 

Oggi più che mai è necessario “trovare nuovi strumenti per spostare il capitale”, ha affermato il deputato Göran Färm, relatore responsabile del progetto sui prestiti obbligazionari destinati al settore privato al Parlamento europeo.

Secondo Farm, la crisi europea “non è solo finanziaria, ma deriva anche dal calo degli investimenti. Dati i pesanti tagli ai budget nazionali e le restrizioni delle banche, bisogna trovare nuovi modi per accelerare gli investimenti per la crescita”. I project bonds potrebbero essere importanti, ha aggiunto l’eurodeputato, “per rendere attraenti gli investimenti senza rischi eccessivi per i contribuenti”.

Questo progetto pilota punta a ‘testare’ questi nuovi strumenti di condivisione dei rischi tra il 2012 e il 2013, così da aprire la strada al loro utilizzo nell’ambito del piano di investimenti da 50 miliardi di euro ‘Connecting Europe‘, volto a migliorare le reti europee di trasporto, energia e digitali e che prevede fondi per 9,2 miliardi di euro per sostenere gli investimenti in reti a banda larga veloci e ultraveloci e in servizi digitali paneuropei.

L’idea è quella di testare la reazione dei mercati finanziari e di utilizzare l’esperienza pratica dei prossimi 18 mesi per mettere a punto l’iniziativa.

 

Il risultato delle negoziazioni tra Parlamento, Consiglio e Commissione sarà votato dalla Commissione Bilancio del Parlamento il prossimo 31 maggio e poi dal Parlamento nella sessione plenaria di luglio.

 

“Negli ultimi due anni, la Commissione ha proposto diverse idee e iniziative per utilizzare gli investimenti pubblici in modo mirato a mobilitare ulteriormente gli investimenti privati ​​e smistarli verso i progetti che favoriscano la crescita“, ha affermato il vicepresidente della Commissione, Olli Rehn, ricordando che l’esecutivo europeo ha anche invitato gli Stati membri a chiedere altri 10 miliardi di euro alla Banca europea per gli investimenti per accelerare la crescita e l’occupazione.

“Ampliare il volume dei prestiti BEI è un modo rapido ed efficace per canalizzare l’urgente necessità di stimolare l’economia reale”, ha concluso Rehn.

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