Digitale terrestre: ecco cosa succede nei principali Paesi Ue

di Raffaella Natale |

In Francia assegnate le licenze per la trasmissione in HD su digitale terrestre. Intanto in GB si taglia il supporto alle fasce deboli per favorire lo sviluppo della banda larga.

Europa


Ripetitori DTT

In Francia sono già state assegnate, in beauty contest, le licenze per sei canali in alta definizione sul digitale terrestre. Di queste, 4 vanno a operatori già presenti sulla TDT, vale a dire i due principali broadcaster commerciali TF1 (canale HD1) e M6 (6 Ter), oltre a NRJ (Chérie HD) e NextRadioTV (RMC Découverte). Le restanti due licenze sono state assegnate a due nuovi entranti, ovvero il Gruppo Amaury (che proporrà L’Equipe HD, già presente via cavo / satellite) e a Société Diversité TV France (TVous La Diversité).

I canali impiegheranno lo standard DVB-T (algoritmo MPEG-4) e verranno irradiati sui due nuovi mux R7 e R8 (copertura iniziale del 25% della popolazione, che salirà al 95% entro il 2014). Con i nuovi canali, attesi al debutto nella seconda metà dell’anno, l’offerta TDT nazionale salirà a 28 canali free (di cui 10 HD) e 8 pay.

 

L’Autorità Antitrust francese ha, intanto, aperto un’indagine estensiva sull’operazione di acquisizione, da parte del Gruppo Canal Plus, dei due canali gratuiti della TDT Direct 8 e Direct Star dal Gruppo Bollorè. Nonostante una lettera inviata da Canal Plus all’Autorità alla fine di marzo, nella quale il broadcaster assumeva alcuni impegni a tutela della concorrenza, l’ente ha scelto di procedere a un’indagine più approfondita prima di concedere il via libera all’operazione. La principale preoccupazione dell’Autorità è che, in quanto principale operatore di Pay-TV, l’ingresso di Canal Plus nel segmento della TV gratuita potrebbe distorcere la concorrenza innanzitutto sul versante dell’acquisizione dei diritti (cinema, sport etc.). Un ulteriore elemento di criticità riguarda le eventuali condizioni sfavorevoli che Canal Plus potrebbe praticare ai broadcaster concorrenti per accedere alla library di Studio Canal, distributore cinematografico di sua proprietà.

 

Continua in Europa, il passaggio al digitale terrestre. Il 18 aprile scorso si è concluso con successo lo switch-off dell’analogico nell’area di Londra, dove sono stati coinvolti circa 12 milioni di utenti. Il passaggio definitivo era stato preceduto, 15 giorni prima, dallo spegnimento del solo canale BBC 2. Si tratta della più importante operazione di switch-off condotta in UK, dove le famiglie residenti in aree interamente digitalizzate sono salite al 90% circa. Le ultime tappe fissate dal calendario di spegnimento sono Kent (maggio-giugno), North East (settembre) e infine Irlanda del Nord (24 ottobre).

 

Intanto, è stato comunicato un taglio di circa la metà del budget inizialmente stanziato per sostenere le fasce deboli nel passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva (Digital Switchover Help Scheme).

Si tratta di circa 300 milioni di sterline che Governo dovrebbe utilizzare a supporto dello sviluppo del broadband e del progetto, annunciato alcuni mesi fa e oggi nelle sue fasi preliminari, di costruzione di un network di Tv locali.

 

La Commissione Europea ha avviato un’indagine sul piano di sostegno stanziato dalla Spagna a favore dei broadcaster TV per facilitare la transizione di alcuni canali della TDT dalle attuali frequenze (la banda 800 MHz, già assegnata agli operatori di Tlc nell’ambito del digital dividend) verso altre. Per garantire la continuità dei loro servizi, i broadcaster trasmetteranno per un periodo variabile (6-24 mesi) in simulcasting su due distinte frequenze, prima del passaggio definitivo. La Spagna ha notificato alla Commissione un piano con il quale intende compensare gli operatori TV dei costi aggiuntivi associati alla doppia trasmissione. La Commissione Europea dovrà verificare se tale piano sia in linea con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato e non favorisca gli operatori TV terrestri a svantaggio di coloro che operano su altre piattaforme.