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Tlc: per Idate lo stato del mercato Ue è ‘allarmante’. Pesano il basso livello di investimenti e l’eccessiva frammentazione

Europa


La situazione delle telecom europee è ‘allarmante’: lo rivela uno studio Idate ripreso dal quotidiano francese Les Echos, secondo cui il fatturato degli operatori mobili europei è diminuito nel 2011 dello 0,5% contro una crescita del 4,5% registrata dai carrier americani.

 

Secondo il direttore generale Idate, Yves Gassot, “la situazione del settore europeo delle telecomunicazioni è mediocre e anche piuttosto allarmante”.

Lo scarto tra Ue e Usa, certo, si può spiegare con la feroce crisi economica che sta interessando paesi come la Grecia, l’Italia, la Spagna. Ma a pesare sono anche altri fattori: “oltreoceano – nota Gassot – il tasso di penetrazione degli smartphone è doppio rispetto all’Europa”.

All’inizio di quest’anno tra gli abbonati Vodafone ‘solo’ il 25% degli abbonati possedeva uno smartphone, contro il 45% degli abbonati Verizon Wireless negli Usa.

“Di conseguenza – spiega Gassot – i ricavi legati a internet mobile sono molto più elevati per gli operatori americani che in Europa”.

 

Un’altra ragione di questo divario è attribuibile al livello di investimenti: già da qualche anno, “gli operatori americani investono circa l’equivalente del 15% del loro fatturato. In Europa questo rapporto è del 10%”, nota Gassot, secondo cui entro la fine del 2012 “l’80% degli americani avrà accesso al 4G”, mentre in Europa la tecnologia dovrà ancora fare il suo debutto.

 

Per il presidente di Idate, François Barrault, l’Europa viaggia in forte ritardo: “come se negli Usa avessero le autostrade e da noi ancora percorressimo strade sterrate”.

Barrault nota anche che negli Stati Uniti, con la diffusione del 4G, il prezzo delle chiamate non è più calcolato in funzione della durata – come in Europa – ma è compreso nell’abbonamento e sottolinea altresì che uno dei grandi problemi dell’Europa è la ‘balcanizzazione’ del settore delle telecomunicazioni, caratterizzato dalla presenza di un numero eccessivo di operatori che rende difficile il raggiungimento delle adeguate economie di scala.

 

In Europa esistono 160 operatori contro i 4 degli Stati Uniti e questo è un handicap per le ambizioni del mercato unico.

“Negoziare con Apple e Google in queste condizioni è penalizzante – dice Barrault – perchè quello delle telecom resta un mestiere di economie di scala”, in cui la dimensione conta, eccome.

 

Idate presagisce quindi il rischio di impoverimento del settore, “stretto tra gli operatori dominanti e le web company e indebolito dalla guerra dei prezzi”.

Non è lo scenario attuale, conclude Barrault, ma il rischio che questo possa concretizzarsi in futuro, evidentemente, è concreto.

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