Cloud computing. Mercedes Bresso: ‘Innovazione e controllo della spesa, keyword per la crescita delle regioni europee’

di Cinzia Guadagnuolo |

Il cloud computing come strumento strategico per rilanciare l’economia territoriale. Se n’è discusso a Bruxelles nel corso di Regions4Cloud.

Unione Europea


Mercedes Bresso

In Europa operano 20 milioni di PMI. Specie per questo ecosistema produttivo il Cloud Computing offre molti vantaggi: riduzione dei costi, possibilità di focalizzarsi sul core business, aumento dell’efficienza. Le potenzialità sono allettanti: il Cloud nella regione EMEA potrebbe generare circa 2 milioni di posti di lavoro entro il 2015.

Non solo. Il Cloud permette il controllo della spesa delle amministrazioni pubbliche perché riduce la necessità di investimenti IT e permette l’uso dell’informatica “a consumo” tramite modalità online.

Sono tutte considerazioni chiave emerse durante European Regions for Growth – The opportunity of cloud computing, evento che si è tenuto a Bruxelles nella sede della Rappresentanza Permanente in Europa delle Regioni Tiriolo – Alto Adige/Sudtirolo – Trentino. Il workshop, voluto da Microsoft in collaborazione con il Comitato Europeo delle Regioni, è stato un apprezzabile momento di confronto a livello internazionale e un passo avanti nel proseguimento degli obiettivi del progetto Regions4Cloud di Microsoft, progetto che ha come finalità la gestione di un piano di impegni nelle principali regioni della Ue, a partire da Italia, Spagna e Portogallo.

 

Durante la serata a Bruxelles, sono intervenuti rappresentanti di autonomie locali, municipalità e regioni dei tre Paesi, nonché rappresentanti del Parlamento e della Commissione Europea, per discutere delle best practice sul tema di cloud computing, dei benefici che si possono ottenere e delle principali questioni legate alle policy e alla rimozione di barriere giuridiche e amministrative.

I lavori del seminario sono stati coordinati da Mercedes Bresso, Presidente del Comitato delle Regioni Ue (COR EU) e John Vassallo, VP & AGC di Microsoft; in apertura sono intervenuti Vittorino Rodaro, Direttore della Rappresentanza della Provincia Autonoma di Trento presso l’Unione Europea e, attraverso un videomessaggio, anche Gianni Pittella, Vicepresidente del Parlamento europeo. Hanno contribuito al dibattito Joan Prat i Coll, della Regione Catalogna, Vladimiro Feliz, Vice Sindaco di Porto, Ernesto Somma, Direttore del PORE (Progetto Opportunità delle Regioni in Europa) e Dipartimento Affari Regionali (PCM), Josè Pascual Marco Martinez, Deputy Permanent Representative of Spain to European Union e Diego Canga-Fano, Capo di Gabinetto del VP European Commission, Antonio Tajani.

 

Il Presidente Mercedes Bresso, che ha coordinato i lavori del workshop dopo un’intensa giornata a presiedere la plenaria del Comitato delle Regioni dedicato al futuro delle politiche di coesione, ha sottolineato che il COR “è molto attento al tema dell’innovazione perché si tratta di una questione globale, un problema che richiede una risposta europea che sono poi le regioni, concretamente, a dover prendere in mano“.  

Come si fa a tornare competitivi in Europa? Si è chiesta il Presidente.  “Il cloud computing ottimizza le risorse, rende flessibile la gestione delle infrastrutture informatiche e consente di avere una piattaforma tecnologica per lavorare insieme e cooperare meglio all’interno dei nostri territori e fra le regioni“. Favorisce quindi la “riduzione degli investimenti fissi e aumenta la nostra possibilità di investire nelle persone, nella conoscenza, nella formazione, tutte attività indispensabili per usare al meglio gli investimenti fissi. Sono da sempre convinta che le PA debbano progressivamente trasformare l’acquisto di servizi in investimenti fissi; ciò consente di dare continuità, di cambiare il modo in cui ci rapportiamo all’economia. Gli investimenti in innovazione e ricerca sono un modo per costruire il futuro“.

Nelle conclusioni del suo intervento, il Presidente del COR ha lasciato spazio a riflessioni più “programmatiche”; il Cloud è un’opportunità, ha ribadito, occorre tuttavia affrontare insieme il tema “della gestione dei dati sensibili e della continuità del servizio, dell’affidabilità delle reti, del regime giuridico applicabile se vogliamo lavorare in ambito transfrontaliero“.

Il Presidente del COR ha anche fatto riferimento esplicitamente alla necessità di aggiornare le leggi sul Procurement al Cloud Computing e sull’aggiornamento del Codice degli Appalti Pubblici che tenga conto del Cloud Computing. “Occorrono regole giuridiche, procedure di acquisto che non vadano al massimo ribasso, è opportuno sciogliere questo nodo in ambito nazionale ed europeo“. Inoltre è indispensabile “coniare una nuova tipologia di investimento, dobbiamo chiamare investimento ciò che costituisce possibilità di lavoro, anche l’investimento immateriale“.  

In ultimo, Mercedes Bresso ha auspicato che l’Agenda Digitale diventi una realtà. “Se vogliamo trasformare le nostre regioni, allora abbiamo bisogno di banda larga potente e veloce; se non consentiamo flessibilità negli investimenti in Europa resteremo bloccati dai vincoli di bilancio che coinvolgono tutti e tre i paesi di cui facciamo parte stasera“. Il cloud è “per i nostri territori, una sfida importante da provare ad accogliere. Ritengo utile che Microsoft possa aiutarci a individuare i problemi e la maniera di affrontarli“.

 

Innovare per l’Italia e per l’Europa, in questo particolare momento storico ed economico, è la sola possibilità per crescere. Su questo hanno messo l’accento tutti i partecipanti. Vittorino Rodaro, dopo aver raccontato brevemente l’esperienza della sua Provincia e della sua Regione, accennando ad alcune best practice del cosiddetto ‘modello trentino’, ha puntato sulla necessità della ricerca, annunciando che la sua provincia ospiterà e coinvolgerà 300 ricercatori.

 

Dello stesso avviso anche il Vice Presidente Gianni Pittella, che ha esortato la politica a scegliere soluzioni digitali, per favorire la crescita e poter così uscire da una crisi durissima. “Lanciamo il cuore oltre l’ostacolo, puntiamo sul digitale“, ha concluso.

Per John Vassallo, che ha aperto il suo intervento spiegando le motivazioni del progetto e il ruolo di Microsoft per favorire il dialogo tra regioni a livello europeo, il Cloud rappresenta la “terza rivoluzione dell’informatica“, una innovazione che potrà assicurare la riduzione del 70-80% dei costi. “L’industria si sta concentrando su questo – ha sottolineato Vassallo – mentre i Governi di meno. Province, città e regioni beneficeranno di notevoli vantaggi quando passeranno alla Nuvola“.

 

Un esempio concreto? Viene dall’esperienza della Regione della Catalogna in Spagna, come ha evidenziato Joan Prat i Coll: “Grazie al Cloud stiamo modernizzando la PA. Microsoft Innovation Centre forma più di 1.500 lavoratori delle aziende spagnole, facendo consulenza a chi vuole innovare e aumentare produttività e competitività, il tutto con risparmi elevati. Il cloud, inoltre, ci aiuta a lavorare insieme, a cooperare“. Secondo Prat i Coll, inoltre, il dibattito scaturito nella serata di Bruxelles non poteva essere più  tempestivo, “nel momento in cui stiamo programmando l’Europa del 2014-2020“.

 

Un’altra best practice viene da Porto, come ha raccontato il vice sindaco Vladimiro Feliz: “Abbiamo cercato delle soluzioni cloud insieme a Microsoft che ci hanno permesso di ridurre i costi e di migliorare la qualità su progetti comunali, specie nel mondo della scuola. Sono coinvolte più di 70mila persone tra professionisti, studenti e genitori. Oltre alla migrazione da siti locali al cloud, abbiamo aperto 10mila caselle di posta per gli studenti, migliorando l’interazione“. Investendo meno nell’hardware, ha detto Feliz, le risorse sono aumentate per altri servizi. ma soprattutto “abbiamo migliorato i rapporti tra genitori e insegnanti“.

 

Perché una Pubblica Amministrazione dovrebbe adottare il Cloud? Secondo Ernesto Somma il Cloud consente di allineare la PA alla frontiera tecnologica dei privati cittadini e di trasformare l’investimento fisso in costo variabile. “Storicamente nella PA, soprattutto italiana, ciò non è mai stato visto in maniera positiva, si tende ad associare alla spesa corrente un disvalore perché non crea condizioni durature di sviluppo“. Ma ci sono altri motivi per adottare il Cloud. “Perché vengono liberate risorse umane, per erogare servizi a qualità sempre migliori. E anche perché si rendono disponibili tipologie di servizio che risulterebbero altrimenti inaccessibili, esempio i servizi mobili interattivi“. Infine il Cloud “può generare grandi effetti positivi sulle PMI, con vantaggi maggiori proprio in Italia, Spagna e Portogallo“.  

Anche Somma ha parlato del tema della revisione delle procedure di acquisto all’interno degli enti locali: “Non sono certo che nel sistema italiano il codice degli appalti sia disegnato per gestire in maniera efficace l’acquisto di questo tipo di servizio; la stessa scalabilità deve consentire la possibilità di accedere senza fare ogni volta una nuova gara e rischiare la frammentazione dell’appalto, peraltro penalmente rilevante“.

 

Secondo Josè Pascual Marco Martinez i servizi oggi devono essere efficienti e meno costosi, ma occorre anche dare maggiore potere ai cittadini. 

La Nuvola non è solo una tecnologia, è anche un sistema di gestione che implica degli aspetti economici ma anche politici. Dobbiamo quindi valutare tutti gli elementi coinvolti, perché il tema è un tema complesso“.

 

Per Paolo Casalino, della Rappresentanza della Regione Puglia presso l’Unione Europea, intervenuto portando i saluti del Presidente Nichi Vendola, occorre cercare delle sinergie per convogliare il serbatoio di risorse europee delle regioni nell’ottica di investimenti nella ricerca e nel cloud. Casalino ha spiegato all’auditorio internazionale che la Puglia sta puntando su quattro elementi: PMI, apertura alle Regioni europee, occupazione, innovazione nella PA.

 

Diego Canga-Fano ha infine evidenziato come il cloud contribuisca a cambiare il nostro modo di lavorare. Non è un dato di poco conto che la Nuvola porti maggiori benefici nei tessuti produttivi in cui sono presenti maggiormente le PMI. “Sono le PMI – ha continuato Canga-Fano – a creare i posti di lavoro di cui abbiamo bisogno oggi. Noi stiamo preparando un documento sul cloud computing che sarà pronto prima dell’estate. Intanto mi congratulo con gli organizzatori di questo workshop perché ritengo importante discutere di questo argomento“.