Mobile wallet: le prospettive del mercato tra sostenitori e detrattori del cellulare ‘portamonete’

di Alessandra Talarico |

Anche in questo mercato è stata Apple col suo iPad a fornire nuove prospettive: secondo un sondaggio effettuato da RichRelevance, i possessori di iPad rappresentano il 68% dei mobile shopper e generano il 90% dei ricavi.

Stati Uniti


Mobile Wallet

Il telefonino è ormai uno strumento ubiquo: chi ne possiede uno difficilmente se ne separa e con la sua trasformazione in smartphone cresce anche la gamma dei servizi a disposizione degli utenti. Tra questi, la possibilità di utilizzarlo come strumento di pagamento nei negozi, per effettuare trasferimenti di denaro e transazioni finanziarie (Mobile Wallet).

Ma quali sono le prospettive dell’integrazione del telefonino nel mercato multimiliardario del commercio al dettaglio da qui al 2020?

Gli analisti, in realtà, sono ancora divisi nettamente tra totalmente ottimisti e totalmente pessimisti.

 

Già una realtà in molti paesi asiatici – Giappone in testa – secondo uno studio di Internet & American Life Project ed Elon University, la possibilità di pagare col telefonino fatica a imporsi a occidente, frenata dai dubbi dei consumatori sulla sicurezza e la privacy.

Da qui ai prossimi 8 anni, secondo il 65% degli esperti intervistati nello studio, il mobile wallet scalfirà la predominanza della carta di credito e del bancomat, diventando lo strumento privilegiato per il pagamento digitale e nei negozi. Il cellulare – secondo i sostenitori della tecnologia – sono più semplici da usare e più convenienti per gli utenti, che saranno allettati a usarlo grazie anche alle offerte, ai consigli di acquisto e ai programmi fedeltà che saranno veicolati direttamente sul dispositivo e permetteranno di ottenere sconti, premi, e raccomandazioni.

Ma il 35% digli intervistati è decisamente pessimista: non basteranno 8 anni per fugare i dubbi dei consumatori e le preoccupazioni delle società di carte di credito, le quali temono un’eccessiva frammentazione del mercato e problemi di interoperabilità tra i diversi sistemi.

 

Pew non fornisce scenari intermedi tra le ipotesi ottimistiche e quelle negative, anche se molti degli intervistati prevedono che la realtà si porrà nel mezzo, con il mobile commerce in netta crescita e il permanere di alcune sacche di resistenza all’adozione del telefonino come strumento di pagamento.

 

Nel frattempo, operatori mobili e web company europei e Usa si stanno attrezzando dando vita ad associazioni per stimolare i consumatori e creare standard che accelerino l’adozione dei servizi.

Le soluzioni che abilitano gli utenti al pagamento e alle transazioni via cellulare assumono diverse forme: in alcuni casi i commercianti accettano pagamenti “on the go” con carta di credito da parte dei clienti che utilizzano uno speciale lettore che si collega allo smartphone o al tablet. Altre soluzioni sfruttano gli smartphone per facilitare i trasferimenti finanziari diretti da persona a persona sia attraverso l’avvicinamento dei dispositivi che attraverso lo scambio delle credenziali elettroniche, quali un numero di telefono o l’indirizzo email.

 

Negli Usa, Google ha lanciato l’app Google Wallet – che in realtà non sembra aver ricevuto l’accoglienza sperata – e gli operatori AT&T, Verizon Wireless e T-Mobile USA hanno dato vita a ISIS, che avvierà le sperimentazioni entro la fine dell’anno. In Europa, intanto, la Commissione europea sta indagando sulla joint venture creata dai tre principali operatori britannici per stabilire se vi sia la possibilità di ripercussioni sulla concorrenza non solo nel Regno Unito ma in tutta la Ue.

 

Anche in questo mercato, comunque, è stata Apple col suo iPad a fornire nuove prospettive: secondo un sondaggio effettuato da RichRelevance, i possessori di iPad rappresentano il 68% dei mobile shopper e generano il 90% dei ricavi del commercio via cellulare, che a sua volta rappresenta il 5% del fatturato legato allo shopping digitale. Attualmente, sempre secondo RichRelevance, il 9% delle sessioni di shopping online parte da un dispositivo mobile (tablet o smartphone) dall’1,9% del marzo 2011.

 

Leggi il rapporto completo: The future of money: Smartphone swiping in the mobile age