Lavoro: ICT e green economy punti cardine del nuovo ‘Pacchetto Occupazione’ varato dalla Ue

di Alessandra Talarico |

Un insieme di misure e ‘suggerimenti’ agli Stati membri per dare impulso all’occupazione riducendo gli oneri fiscali, dando maggiore sostegno agli avvii di nuove imprese, valorizzando gli ambiti che presentano le maggiori prospettive occupazionali.

Unione Europea


Neelie Kroes

Proprio mente in Italia la riforma del mercato del lavoro sta causando non pochi attriti tra Governo e Parlamento, la Commissione europea mette a punto un ‘pacchetto occupazione‘ che suggerisce agli Stati membri di incoraggiare le assunzioni riducendo gli oneri fiscali che gravano sul lavoro o dando un maggiore sostegno all’avvio di nuove imprese. La proposta identifica quindi nell’ICT, nell’economia verde e nei servizi sanitari, gli ambiti che presentano le migliori prospettive occupazionali per il futuro.

 

In risposta al “tragico livello di disoccupazione” che affligge l’Europa e penalizza soprattutto i più giovani, ha spiegato la responsabile per l’Agenda digitale Neelie Kroes sul suo blog, la Commissione sta cercando di valutare in che direzione si sta muovendo il mercato europeo e cosa i Governi, i cittadini e i sindacati devono fare per affrontare il futuro.

Quello adottato oggi, dunque, non è un insieme di leggi né un pacchetto di finanziamenti, ma un insieme di misure concrete per dare impulso all’occupazione, “uno strumento – chiarisce la Kroes – per avere un quadro più chiaro delle opportunità future per i dipendenti, gli imprenditori e i datori di lavoro”.

 

L’ICT, in tutto questo, ha un ruolo centrale: anche durante la crisi, infatti, il mercato del lavoro ICT non ha smesso di crescere. Già oggi, un impiego su 5 richiede competenze ICT avanzate e il 90% dei posti di lavoro richiede competenze informatiche di base. Entro il 2020, spiega la Kroes, i posti di lavoro che richiederanno competenze informatiche avanzate aumenteranno di 16 milioni, mentre continuerà a scendere la richiesta di impiegati poco qualificati.

L’Europa, tuttavia, risente sempre di più di una carenza di personale specializzato nelle ICT: entro il 2015 mancheranno ben 700.000 operatori aventi competenze in tale settore se non si farà uno sforzo per indirizzare i giovani – principalmente le donne – verso studi in questo ambito.

 

“Considerati nel loro insieme, la green economy, la sanità e i nuovi settori tecnologici creeranno più di 20 milioni di posti di lavoro negli anni a venire. Gli Stati membri devono saper cogliere queste opportunità, mobilitare le risorse esistenti e stimolare il loro mercato del lavoro in stretta cooperazione con le parti sociali. Se ci adoperiamo tutti assieme possiamo farcela”, ha affermato il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso.

 

Ribadendo la preoccupazione per il “drammatico e inaccettabile” livello di disoccupazione nella Ue László Andor, commissario per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione ha sottolineato la necessità di dare priorità alla creazione di posti di lavoro.

“Se vogliamo rilanciare la crescita e affrontare importanti fattori strutturali come l’ambientalizzazione dell’economia, una popolazione che invecchia e il cambiamento tecnologico, la Ue ha bisogno di un mercato del lavoro europeo dinamico e inclusivo”, ha detto Andor.

 

Nel pacchetto – che verrà – discusso in una conferenza di alto livello che si terrà il 6-7 settembre – l’esecutivo Ue inserisce delle proposte per gli Stati membri, che si incentrano sulla necessità di porre in atto “le condizioni adeguate per stimolare la creazione di posti di lavoro e la domanda di manodopera”; sulla valorizzazione degli ambiti che presentano le maggiori prospettive occupazionali; sul miglioramento della pianificazione e della previsione delle necessità di manodopera nella sanità e nell’ICT.

 

Sul suo blog, infine, la Kroes ha sottolineato che anche l’uso dell’ICT nella ricerca di un’occupazione o nel processo di assunzione del personale è un mezzo straordinario per affrontare la disoccupazione, visti gli effetti sulla riduzione dei costi e l’aumento delle opzioni a disposizione di dipendenti e datori di lavoro se gli strumenti ICT vengono usati in maniera consona.

“Quindi per favore ascoltate questi messaggi: non solo i governi, ma anche i giovani e i disoccupati; usate le chiavi dell’ICT per aprire la porta a un futuro migliore”, ha concluso la Kroes.

 

Per saperne di più:

 

Comunicazione:  Towards a job-rich recovery (verso una ripresa foriera di posti di lavoro)

 

Q&A sul nuovo pacchetto

 

Il documento: monitoraggio dell’impatto sociale della crisi: la percezione del pubblico nell’Unione europea

 

Sito web della DG EMPL consacrato alla strategia per l’occupazione