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ACTA: possibile la bocciatura definitiva al Parlamento Ue, dopo il ‘No’ di Socialisti e Democratici

Unione Europea


“La decisione del gruppo dei Socialisti e Democratici di votare contro la ratifica di ACTA, il controverso accordo internazionale anticontraffazione siglato dall’Ue, è molto importante e apre la strada a una possibile bocciatura del trattato da parte del Parlamento europeo”. E’ quanto afferma l’eurodeputato del Pd Roberto Gualtieri, capogruppo S&D nella Commissione Affari Costituzionali, commentando l’annuncio di ieri da parte del relatore del provvedimento David Martin e del leader S&D Hannes Swoboda, a conclusione del seminario su ACTA organizzato dai Socialisti e Democratici europei.

“Si tratta di una scelta saggia – ha aggiunto Gualtieri – che corona la battaglia che in tanti abbiamo condotto all’interno del Gruppo S&D per un deciso no ad un pessimo trattato, inefficace contro la contraffazione e pericolosamente lesivo della libertà degli utenti e degli operatori di internet”.

 

Gualtieri ha sottolineato la necessità di “una vasta campagna di mobilitazione e di informazione tra i cittadini per favorire la formazione di una maggioranza nel Parlamento europeo che, entro l’estate, bocci ACTA e apra la strada a un’iniziativa legislativa europea volta a tutelare la proprietà intellettuale in modo più efficace e al tempo stesso più coerente con la tutela dei diritti dei cittadini e il principio della libera circolazione delle idee”.

 

Nei giorni scorsi, la Commissione Ue ha chiesto al Parlamento europeo di rinviare il voto su ACTA, previsto a giugno in seduta plenaria, in attesa della pronuncia della Corte di Giustizia (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il 4 aprile l’esecutivo europeo ha terminato di istruire la pratica da sottoporre al giudizio legale della Corte e nell’occasione il Commissario Ue al Commercio estero, Karel de Gucht, ha fatto richiesta agli eurodeputati  di attendere l’opinione dei giudici prima di definire la propria posizione. Concretamente, il caso arriverà alla Corte “entro le prossime settimane”.

Bruxelles ha così deciso, nonostante il voto contrario della Commissione commercio internazionale dell’Europarlamento, di rivolgersi lo stesso alla Corte, per verificare se l’Accordo viola o meno i diritti fondamentali dell’Unione in materia di libertà d’espressione e informazione, data protection e proprietà intellettuale (Leggi Articolo Key4biz).

“Si tratta di un importante contributo al dibattito pubblico e democratico europeo“, ha sottolineato il Commissario Karel de Gucht, riponendo la speranza che il Parlamento Ue “rispetti la Corte di Giustizia europea e attenda il suo parere prima di prendere una posizione sull’ACTA”.

 

A fine marzo, infatti, i deputati della Commissione commercio internazionale – con 21 voti a favore, 5 contrari e 2 astenuti – hanno deciso di non far slittare, in attesa della decisione della Corte di Giustizia, il calendario dei lavori del Parlamento Ue.

Per alcuni eurodeputati la Commissione Ue intende, infatti, prendere tempo, in modo che la pressione popolare e politica su ACTA si sgonfi.

Diversi Paesi Ue, tra i quali Austria, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania o Slovenia, hanno già bloccato i lavori preparatori in vista della ratifica dell’Accordo.

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