Frequenze Tv: la Ue in attesa di conoscere i dettagli. ‘Positivo’ il percorso avviato da Corrado Passera

di Raffaella Natale |

‘Gli elementi visti finora sembrano positivi - hanno indicato le fonti di Bruxelles - ma prima di arrivare a un pronunciamento bisogna aspettare di conoscere altri dettagli’.

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Corrado Passera

Domani o al più tardi la prossima settimana e comunque entro il 19 aprile, giorno in cui scade la moratoria sul beauty contest, il Consiglio dei Ministri approverà un decreto per indire ufficialmente l’asta sulle frequenze televisive.

Secondo quanto riporta Repubblica, il Ministro Corrado Passera avrebbe avuto il via libera informale dalla Commissione Ue con una telefonata avuta martedì con il Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia.

Bruxelles aveva, infatti, chiesto spiegazioni al governo su come intendesse procedere dopo la sospensione dell’assegnazione gratuita e soprattutto come volesse garantire l’ingresso dei new entrant sul mercato audiovisivo.

 

Nelle scorse settimane c’è stato un inteso scambio di documenti e il 10 aprile sarebbe arrivato l’OK dall’Antitrust Ue a procedere. Gli uffici europei della concorrenza ovviamente continueranno a monitorare, perché il tutto avvenga nel rispetto delle norme comunitarie.

Alcune fonti della Commissione Ue fanno sapere oggi che parlare di un ‘via libera’ è sicuramente “prematuro”, ma le grandi linee del nuovo percorso viste finora da Bruxelles appaiono “positive”.

Le stesse fonti hanno riferito di non essere al corrente di recenti colloqui telefonici tra il Commissario Almunia e il Ministro Passera: “Ma i contatti continuano, aspettiamo altri dettagli”.

“Gli elementi visti finora sembrano positivi – hanno indicato le fonti di Bruxelles – ma prima di arrivare a un pronunciamento bisogna aspettare di conoscere altri dettagli”. La posizione ufficiale della Commissione potrebbe comunque arrivare molto presto, anche nell’arco di pochi giorni. Quel che è certo è che gli annunci e le notizie provenienti dall’Italia, osservano sempre le fonti, “vanno nella direzione auspicata” a suo tempo da Bruxelles rispondendo alle preoccupazioni espresse nei confronti di modalità di assegnazione delle frequenze che potevano risultare in contrasto con le norme Ue a garanzia della concorrenza.
Più precisamente, Antoine Colombani, portavoce del Commissario Ue alla concorrenza, ha detto: “Restiamo in contatto con le autorita’ italiane e commenteremo ovviamente gli annunci quando necessario, seppur al momento non abbiamo un termine temporale preciso”.

Secondo le prime indiscrezioni, Passera avrebbe deciso di spacchettare le frequenze in uso ai broadcaster: una parte (3-4) saranno assegnate per un periodo più lungo e un’altra parte (700 MHz) invece dovrà essere restituita allo Stato dopo tre anni.

Per il 2015, infatti, la Conferenza ITU di Ginevra deciderà l’assegnazione di queste risorse frequenziali agli operatori tlc per i servizi di banda larga mobile.

 

Dopo l’approvazione del decreto, toccherà all’Agcom predisporre la gara che richiederà almeno due mesi di preparazione e cadrà proprio nel periodo di rinnovo dei componenti dell’Autorità (fine maggio).

Si apprende, intanto, che Fabio Colasanti, ex direttore generale per le comunicazioni della Commissione Ue, considerato come uno dei papabili alla presidenza, ha chiesto per ragioni personali di non essere preso in considerazione. Un nome, quello di Colasanti, che piaceva molto al governo e che adesso dovrà puntare la propria attenzione altrove.

 

Ma non è detto che tutto fili liscio come l’olio. Il Pdl, infatti, vorrebbe che il provvedimento di annullamento del beauty contest non fosse un decreto, ma che passasse per il parlamento in modo da avere più margine di trattativa. Questo significherebbe allungare ulteriormente i tempi su una questione che, invece, necessita di una rapida soluzione, proprio in vista degli impegni presi con la Ue.

 

C’è poi da considerare anche una’altra questione spinosa: quella delle Tv locali. Il coordinatore di Aeranti-Corallo, Marco Rossignoli, ha già fatto sapere di auspicare che il governo destini  “almeno un terzo di tale frequenze alle televisioni locali, riservando alle tv nazionali, attraverso la gara con le nuove regole, solo le frequenze residue”.

Per Rossignoli, tale percentuale è, infatti, quella che, per legge, spetta alle tv locali nell’assegnazione delle frequenze

Inoltre, a seguito della sottrazione dei canali 61 – 69 UHF alle trasmissioni televisive, le attuali risorse frequenziali per le Tv locali sono insufficienti per consentire la prosecuzione dell’attività in molte delle regioni digitalizzate al 31 dicembre 2010 (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio esclusa la provincia di Viterbo e Campania) e per permettere, in quelle di prossimo passaggio alla DTT (Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia), a tutti gli operatori locali di poter trasmettere in digitale.

 

Aeranti-Corallo chiede, inoltre, ulteriori frequenze per la Toscana dove alcune emittenti analogiche sono state escluse dalla possibilità di gestire reti in tecnica digitale.

Riteniamo – ha concluso Rossignoli – che l’assegnazione alle tv locali di alcune frequenze del beauty contest risponda all’esigenza di salvaguardare il pluralismo informativo e l’occupazione lavorativa nel comparto”.