‘Le infrastrutture ICT vitali per uscire dalla crisi. Un errore abbassare i prezzi del rame’. Intervista a Ben Verwaayen (Alcatel-Lucent)

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Prosegue, con la pubblicazione dell’intervista al CEO di Alcatel-Lucent, Ben Verwaayen, la collaborazione tra Key4biz ed ETNO Digital, la newsletter settimanale di ETNO (European Telecommunications Network Operators’ Association).

Europa


Ben Verwaayen

Il ruolo dell’ICT e dell’economia digitale per uscire dalla crisi economica, l’evoluzione di internet e l’importanza delle competenze tecnologiche, ma anche il ruolo della regolamentazione per proteggere gli interessi dei consumatori e per creare un clima favorevole all’innovazione e agli investimenti. Questi alcuni dei temi chiave affrontati dal CEO di Alcatel-Lucent Ben Verwaayen in questa intervista a ETNO Digital.

 

 

Qual è la sua opinione sul ruolo che l’ICT può giocare per uscire dall’attuale crisi economica globale?

 

Verwaayen: Naturalmente l’ICT ha un ruolo importante, anzi fondamentale per uscire dalla crisi economica globale. Gli investimenti in ICT sono facilitatori della ripresa e del commercio globale. L’infrastruttura ICT è una parte vitale dell’economia e della società, sia perché fornisce beni e servizi essenziali sia perché è alla base di altre infrastrutture critiche e settori industriali. Nonostante la crisi mondiale abbia avuto un impatto sulla crescita economica e sul consumo individuale, ha anche aperto opportunità. L’ICT agisce come un moltiplicatore per la crescita economica. Si può vedere nel commercio. Rendendo le supply chain più efficienti, la collaborazione più ricca, le operazioni finanziarie più veloci, i prezzi più dinamici e i processi più trasparenti, l’ICT può accelerare il flusso di beni e servizi tra i confini nazionali. Sostenuto da una concorrenza reale, l’ICT stimola e migliora gli scambi congiungendo persone e luoghi precedentemente non collegati, permettendo una più veloce realizzazione delle nuove idee.

 

 

L’ICT è il nuovo petrolio dell’economia mondiale, come ha affermato il Commissario Neelie Kroes?

 

Verwaayen: Certo. È anche l’essenza della nuova rivoluzione. Le nostre società e la nostra cultura stanno inevitabilmente diventando digitali. Prima o poi, tutte le attività umane si evolveranno verso la loro era digitale. In tutti i campi della nostra vita: salute, trasporti, conoscenza, cultura, e altro ancora. L’evoluzione di Internet è stata caratterizzata dal passaggio dalla ‘condivisione’ del Web 1.0 alla ‘contribuzione’ del Web 2.0 fino alla ‘co-creazione’ del Web 3.0. Lo sviluppo dell’economia digitale è considerato come un fattore chiave per la crescita dell’economia e per la competitività, Internet e la banda sono il cuore del motore digitale; gli utenti vogliono servizi a casa, al lavoro e in movimento. Semplicemente, i servizi devono esserci quando l’utente ne ha bisogno! Ancora, sono i quattordicenni che fanno tendenza! La tecnologia non può competere con questo, la regolamentazione non può competere con questo, e i fornitori di servizi arrancano sempre dietro al cliente.

 

 

Alcatel-Lucent tra i mercati mondiali e quelli europei: quale posto per il nostro continente sulla base dei vostri risultati, previsioni e strategie?

 

Verwaayen: Nonostante l’attuale clima economico, l’Europa rimane parte fondamentale delle nostre strategie. La competizione internazionale sul futuro dell’ICT è a buon punto. L’Europa può contare sulle sue competenze tecnologiche per posizionarsi nel nuovo ordine mondiale di Internet. Le organizzazioni europee hanno il potenziale per contribuire in modo significativo alla progettazione del futuro dell’ICT, grazie alle loro capacità, e collaborando tra loro, per ridurre il rischio degli investimenti in R&S e per stimolare l’attività economica e l’innovazione.

La cosa importante da sottolineare è che questo processo avverrà in ogni caso. L’Europa deve lavorare sulle economie di scala (per abbassare i prezzi) e indirizzare questo nuovo mercato a soluzioni tecnologiche europee. Non possiamo stare fermi. Se lo facciamo, il mondo semplicemente adotterà qualche altra tecnologia. L’Europa dovrebbe approfittare delle sue potenzialità di mercato e del suo pool di ricercatori.

 

 

Innovazione e policies. Gli investimenti e la regolamentazione sono i fattori chiave dello sviluppo del settore, ma sono anche questioni controverse sull’agenda degli operatori e delle istituzioni. Qual è la sua opinione su questo argomento?

 

Verwaayen: Facciamo distinzione tra breve e lungo termine. La regolamentazione serve non solo per proteggere gli interessi dei consumatori ma anche per creare un clima favorevole all’innovazione e agli investimenti. La regolamentazione deve essere lungimirante e tenere conto del suo ritardo percettivo. Il rischio dei regolatori è quello di pensare di più ai genitori piuttosto che ai figli, così come i politici. Di conseguenza, potrebbero perdere la connessione tra i due mondi, e la cosa peggiore è che non riescono a vedere dove sono i soldi. E dove sono i soldi? Nei tablet, nel cloud, e nel modo in cui le due cose sono collegate. Questa industria ha bisogno di innovazione, è il catalizzatore per un’economia di successo. Abbiamo bisogno di passare al 4G rapidamente, questo è ciò di cui il mercato ha bisogno, perché ciò di cui i consumatori hanno bisogno sono valore aggiunto e innovazione.

 

 

Quali policies comunitarie ritiene che incrementeranno gli investimenti?

 

Verwaayen: Il passo successivo per l’industria europea dell’ICT sono i numerosi settori applicativi e la Commissione europea e le autorità nazionali dovranno intraprendere una strategia comune di investimenti gratuiti nella ricerca e altre iniziative volte a favorire la diffusione e l’utilizzo di nuove tecnologie e di servizi con metodi innovativi. Le Istituzioni europee hanno invitato gli Stati membri ad adottare politiche proattive volte a stimolare gli investimenti nelle NGA e a contrastare il Digital Divide. Gli Stati membri devono ora concentrarsi sull’esecuzione delle strategie per la diffusione della banda larga secondo gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale. Tuttavia, l’Europa è un mosaico di mercati. Non esiste una soluzione “one size fits all” per le tecnologie e i modelli di investimento. In alcuni paesi, estendere la vita del rame sarà la chiave per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale e la fibra resterà la mossa finale. Per quanto riguarda il mobile, un’opportuna allocazione dello spettro per l’LTE sarà fondamentale per gestire il crescente traffico dati. Come proposto nelle 11 raccomandazioni della Cross Industry Initiative, nuovi strumenti finanziari e modelli di co-investimento dovrebbero finalmente essere considerati al momento opportuno. La proposta di un fondo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility) da parte della Commissione europea, pertanto, merita pieno appoggio da parte dell’industria.

 

 

Condivide il parere degli investitori che una policy aggressiva sul costo di accesso alla rete porterebbe effetti negativi agli investimenti per l’intero settore?

 

Verwaayen: C’è un dibattito in corso sui prezzi di accesso alle reti in rame. Secondo gli analisti un abbassamento del prezzo del rame non è in grado di stimolare nuovi investimenti e noi condividiamo questa opinione. Un’altra opzione sarebbe quella di mantenere o addirittura aumentare i prezzi correnti, a condizione che gli operatori siano incentivati a ridistribuire le eccedenze in investimenti per i Next Generation Networks. Questo dibattito non deve nasconderne uno più importante: la costruzione di una rete omogenea in grado di offrire a tutti l’accesso, ovunque. E noi dovremo offrire soluzioni tecnologiche innovative per raggiungere questo obiettivo.

 

 

Innovazione e consumatori: l’ICT è un mercato demand driven? Dovrebbe essere considerato come tale?

 

Verwaayen: L’industria si sta muovendo verso il video, la personalizzazione e la globalizzazione. Il video è la tecnologia. Tutto sarà a banda larga e tutto sarà IP. Le tendenze sono impostate dagli utenti. Essi prenderanno il controllo, se già non lo hanno preso e saranno loro a decidere come desiderano ricevere i loro servizi. Di solito è una ragazzina di 14 anni che decide, non i carriers! Le nuove generazione non telefonano più sollevando il ricevitore, usano Skype! Pertanto, il video sta diventando il modo dominante di connettersi, e lungo il percorso farà piazza pulita degli altri servizi che sono stati creati negli anni precedenti. E questo è il motivo per cui una quattordicenne determina in che modo ci colleghiamo, come ci comportiamo.

 

 

Alcatel-Lucent e ETNO: quali obiettivi comuni per il conseguimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea?

 

Verwaayen: ETNO e Alcatel-Lucent hanno tra i principali obiettivi comuni l’interesse di favorire nuovi investimenti in Europa, altrimenti la nostra industria non sarà in grado di gestire la crescente domanda di dati a e servizi a bassa latenza come l’online video e il cloud computing. L’Europa ha anche bisogno di un quadro adeguato per la privacy dei dati e la sicurezza informatica, i mattoni alla base della fiducia dei consumatori nei servizi digitali.

 

Leggi l’intervista in inglese su ETNO Digital