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eBook: editori vicini ad accordo con Antitrust UE e USA su sospetto cartello

Unione Europea


L’Antitrust Ue e il Dipartimento di Giustizia USA sarebbero vicini all’accordo con tre dei più grossi editori mondiali, sospettati di aver fatto cartello con Apple sul mercato degli eBook.

Secondo tre fonti, che hanno chiesto di mantenere l’anonimato perché si tratta di informazioni ancora strettamente riservate, la prossima settimana Hachette (Lagardère), Harper Collins (News Corp) e Simon & Schuster (CBS) potrebbero finalizzare l’intesa col governo americano.

La decisione potrebbe però slittare se anche gli altri due editori coinvolti nell’indagine, Penguin (Pearson) e Macmillan (Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck), decidessero di trovare un compromesso stragiudiziale per evitare il processo.

 

La soluzione, secondo il Wall Street Journal, permetterebbe ad Amazon e agli altri rivenditori di abbassare i prezzi dei libri digitali. Per competere Apple potrebbe smettere di vendere eBook o abbassare i prezzi praticati, riducendo i guadagni su ogni libro venduto.

Gli editori stanno così cercando di evitare una battaglia legale con il DoJ, dopo l’apertura di un’inchiesta per presunta violazione delle norme antitrust, sulla scia di quella già avviata dalla Commissione Ue lo scorso dicembre (Leggi Articolo Key4biz).

Tutto per Apple è cominciato nel 2010 con il lancio del primo iPad. Al fine di concorrere con Amazon sul mercato dei libri digitali, ha cambiato il modello economico dominate: ha istituto un sistema di contratto d’agenzia, grazie al quale preleva una commissione del 30% su ogni vendita. Sono gli editori che fissano il loro prezzo, mentre Apple chiede solo come garanzia che non vengano venduti a prezzi più bassi ad altri rivenditori.

Si tratta di un modello molto differente da quello praticato da Amazon, che compra i libri all’ingrosso dagli editori per poi fissare il suo prezzo – libero anche di vendere in perdita – per gli eBook commercializzati per il proprio eReader Kindle.

 Il modello imposto da Apple s’è rapidamente esteso. Gli editori ritengono che sia stato benefico perché ha consentito che l’emergere di nuovi venditori di libri elettronici.

Ma le Autorità antitrust non la pensano così, anzi, per loro ha l’effetto di tirare i prezzi al rialzo.

Dalla sua, Bruxelles vuole capire se i cinque editori e Apple “abbiano stipulato accordi illegali o si siano impegnati in pratiche con lo scopo o l’effetto di restringere la concorrenza”.

La Commissione Ue ha fatto sapere che indagherà anche sulla natura e le clausole dei contratti di agenzia conclusi tra i cinque editori e i rivenditori per quel che riguarda la vendita di libri elettronici.

L’esecutivo europeo teme, infatti, che queste pratiche violino le regole Ue che vietano cartelli e pratiche commerciali anticoncorrenziali (Art. 101 del Trattato Ue).

Nel marzo 2011 la Commissione ha ordinato una serie di ispezioni nelle principali case editrici europee, sospettate d’aver costituito un cartello sul mercato dell’eBook, violando le norme che vietano pratiche anticoncorrenziali (Leggi Articolo Key4biz).

In quell’occasione il presidente di Albin Michel, Francis Esmenard, aveva accusato Amazon d’aver sollecitato le ispezioni.

La questione è altamente importante e necessita di una pronta soluzione anche alla luce dei recenti dati che indicano come stia crescendo la passione per i libri digitali.

Il 21% degli americani ha letto un eBook lo scorso anno anche grazie alla forte impennata degli acquisti di device mobili: tablet ma soprattutto eReader come il Kindle di Amazon o il Nook di Barnes & Noble.

Cifre confermate anche dal Report “The state of the News Media 2012“, pubblicato dal Project for Excellence in Journalism (PEJ) dell’istituto di ricerca Pew, che analizza lo stato di salute del giornalismo americano.

Considerando in senso più ampio tutti i contenuti disponibili in formato digitale, lo Studio indica che più di un americano su quattro (27%) consulta le notizie da dispositivi mobili (Leggi Articolo key4biz).

 

Si tratta, però, di un mercato ancora alla ricerca di un valido modello di business e dove manca un quadro regolamentare certo e chiaro.

Strettamente correlata al decollo del mercato eBook è anche la questione dell’IVA molto più alta rispetto a quella applicata ai libri di carta.

In Francia è, infatti, in atto una dura battaglia, sostenuta da Nicolas Sarkozy, per la riduzione dell’IVA sugli eBook, atta a contrastare l’avanzata dei giganti americani del web in questo comparto (Leggi Articolo Key4biz).

Questione alquanto complessa sulla quale dovrà pronunciarsi la Ue e che implica ripercussioni importanti per tutta l’industria dell’editoria.

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