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ACTA: la Commissione Ue chiede al Parlamento di attendere la pronuncia della Corte di Giustizia

Unione Europea


Ancora nessuna risposta da parte del Parlamento europeo dopo la richiesta della Commissione Ue di rinviare il voto su ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), previsto a giugno in seduta plenaria, in attesa della pronuncia della Corte di Giustizia (Leggi Articolo Key4biz).

Ieri l’esecutivo europeo ha terminato di istruire la pratica da sottoporre al giudizio legale della Corte e nell’occasione il Commissario Ue al Commercio estero, Karel de Gucht, ha fatto richiesta agli eurodeputati  di attendere l’opinione dei giudici prima di definire la propria posizione. Concretamente, il caso arriverà alla Corte “entro le prossime settimane”.

 

Bruxelles ha così deciso, nonostante il voto contrario della Commissione commercio internazionale dell’Europarlamento, di rivolgersi lo stesso alla Corte, per verificare se l’Accordo viola o meno i diritti fondamentali dell’Unione in materia di libertà d’espressione e informazione, data protection e proprietà intellettuale (Leggi Articolo Key4biz).

 

“Si tratta di un importante contributo al dibattito pubblico e democratico europeo“, ha sottolineato il Commissario Karel de Gucht, riponendo la speranza che il Parlamento Ue “rispetti la Corte di Giustizia europea e attenda il suo parere prima di prendere una posizione sull’ACTA”.

 

A fine marzo, infatti, i deputati della Commissione commercio internazionale – con 21 voti a favore, 5 contrari e 2 astenuti – hanno deciso di non far slittare, in attesa della decisione della Corte di Giustizia, il calendario dei lavori del Parlamento Ue che prevede una pronuncia sul controverso Accordo prima dell’estate.

Per alcuni eurodeputati la Commissione Ue intende, infatti, prendere tempo, in modo che la pressione popolare e politica su ACTA si sgonfi.

Diversi Paesi Ue, tra i quali Austria, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania o Slovenia, hanno già bloccato i lavori preparatori in vista della ratifica dell’Accordo.

 

Ricordiamo che l’ACTA è stato firmato da 22 dei 27 Paesi Ue. Negoziato tra Ue, Stati Uniti, Giappone, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Corea del Sud, Marocco, Messico e Svizzera, il Trattato è dedicato alla protezione degli IPR su beni, servizi e prodotti immateriali, dalle medicine fino al downloading illegale dalla rete (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per maggiori informazioni:

ACTA (versione italiana)

Documento della Commissione Ue su ACTA in italiano

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