Diritto d’autore: Antonio Catricalà al lavoro su norma interpretativa per poteri Agcom

di Raffaella Natale |

Vincenzo Vita: ‘Presidente Calabrò si metta una mano sul cuore: state concludendo il mandato, depositate questi materiali che saranno presi in seria considerazione’.

Italia


Sede Agcom

“Il presidente Calabrò ha confermato per l’ennesima volta la necessità di una norma interpretativa, che egli stesso avrebbe richiesto al sottosegretario Catricalà, che legittimi il ruolo di Agcom nel disciplinare il diritto d’autore su internet”. E’ quanto affermano i senatori del Pd Luigi Vimercati e Vincenzo Vita al termine dell’audizione di Calabrò.

 

Nei giorni scorsi il presidente dell’Autorità ha, infatti, spiegato in una lettera al Corsera che il Consiglio attenderà una norma di legge, perché “vogliamo conoscere per tabulas se il Governo, nella sua massima espressione, condivide la nostra interpretazione sulla legittimazione, la competenza e i poteri dell’Agcom” nell’azione di contrasto alla pirateria online.

Calabrò ha anche specificato che non è indispensabile che tale norma perfezioni il suo iter legislativo, in quanto si tratterebbe soltanto di una norma di interpretazione autentica che renda leggibile per tutti, e non solo per i giuristi, il combinato disposto delle tre norme (L. 248/2000, DLgs 44/2010 e DLgs 70/2003 di recepimento della direttiva 2000/31/CE sull’eCommerce), sulle quali si fonda la legittimazione di Agcom a intervenire.

 

Una richiesta, quella di Calabrò, che per Vita rafforza e non indebolisce le valutazioni sulla necessità di una legge sul diritto d’autore: “se il presidente dell’Agcom è costretto a chiedere una norma interpretativa, significa che resta l’esigenza di una legge”.

Il senatore ha, quindi, ribadito l’importanza che intanto si proceda con una legge del parlamento.

“Una pausa di riflessione risulta quindi doverosa, per evitare di fare un pasticcio” e con lo scopo essenziale di tutelare il diritto d’autore, adattandolo però all’era digitale, altrimenti rischia d’essere travolto dall’innovazione tecnologica.

 

Mancano ormai poche settimane alla scadenza del mandato dei consiglieri Agcom, si suppone quindi che il Regolamento dovrebbe essere approvato prima di tale data e comunque entro la fine di maggio.

Ma a margine dell’audizione, Vita, rivolgendosi direttamente a Calabrò, lo ha esortato a ‘mettersi una mano sul cuore’: “Il vostro lavoro è stato utile a una discussione generale, state concludendo il mandato, depositate questi materiali che saranno presi in seria considerazione”.

Come a dire, lasciate che sia il Parlamento ad occuparsi della materia.

 

“Non ci sono tempi per arrivare alla fine di questa Agcom con un documento scritto, anche perché l’Autorità è in attesa di un progetto di legge più strutturato“, ha aggiunto il senatore Pd Marco Perduca.

“La moratoria serve a questo: noi vogliamo vedere la bozza e metterla in relazione con l’Agenda digitale”, ha detto ancora Perduca.

Tra l’altro – ha informato il senatore – c’è stato detto che l’art. 39 del Dl Semplificazioni non ha a che fare con il diritto d’autore ma con le intermediazioni. Tenere tutto slegato non funziona”.

 

Vimercati, dalla sua, s’è detto parzialmente soddisfatto per “gli evidenti miglioramenti ottenuti sul regolamento, soprattutto nella parte relativa al fair use”.

Ha tuttavia rilevato che il provvedimento non va in direzione della crescita dell’economia digitale italiana, “poiché si limita a punire l’abuso di contenuti online senza promuovere un adeguato sviluppo dell’offerta legale”.

Il risultato positivo, ha detto il senatore, è invece che “siamo riusciti a far entrare nel regolamento Agcom la non punibilità degli usi personali per il download sulla rete. Il cosiddetto fair use non sarà sanzionato, ma ammesso”.

Si tratta solo di un piccolo risultato, ha commentato ancora Vimercati, ricordando che la battaglia più grande sarà quella di legare le nuove regole sull’eCommerce a una nuova legge sul diritto d’autore: “non è immaginabile che il governo faccia una legge importante sul digitale che non preveda norme sul diritto d’autore, perché non si capirebbe come si potranno vendere contenuti digitali senza che ci siano delle norme” ad hoc.

Diversa la posizione del presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo:“Adesso che l’audizione è terminata è ora che l’Agcom proceda all’adozione del regolamento nel più breve tempo possibile”.
“Il provvedimento elaborato dall’Autorità ha il solo e unico obiettivo di individuare – a legislazione vigente – procedure efficaci per tutelare la categoria della cultura italiana dagli attacchi dell’industria criminale della contraffazione, che ogni giorno spaccia in rete opere dell’ingegno senza l’autorizzazione dei proprietari, sottraendo risorse alla cultura italiana –
ha proseguito Polillo -. Per questo apprezziamo l’ampio sostegno al provvedimento emerso nel corso dell’audizione”.