EMI Music Publishing: Sony tratta con l’Antitrust Ue. Decisione entro il 19 aprile

di Raffaella Natale |

Tra le argomentazioni di Sony, probabilmente, il potere crescente dei distributori online come Apple, Amazon e Spotify.

Unione Europea


Sony - sede

La Commissione europea ha fatto sapere stamani che il consorzio guidato da Sony avrebbe offerto alcune concessioni nell’ambito dell’operazione di acquisto dell’attività publishing della casa discografica EMI, per la quale il gruppo attende il via libera dall’Antitrust Ue.

Sony, associata a Blackstone Group, Mubadala Development, una società di Abu Dhabi, il gruppo Raine e il magnate David Geffen, aveva avuto la meglio sulla tedesca BMG, per acquistare EMI Music Publishing a 2,2 miliardi di dollari.

 

La Ue ha fatto sapere che deciderà entro il prossimo 19 aprile in merito all’operazione, senza però scendere nei particolari delle concessioni offerte da Sony. La precedente deadline era fissata al 2 aprile.

 

Sony è il quarto player sul mercato delle edizioni musicali dietro a Universal Music Group di Vivendi, EMI e Warner Music. Il colosso finanziario USA Citigroup sta adesso vendendo EMI Music, dopo averla acquistata lo scorso anno dalla private equity Terra Firma. Universal ha fatto un’offerta da 1,4 miliardi di euro.

 

Si prevede che nelle argomentazioni che il consorzio guidato da Sony presenterà alla Ue si faccia riferimento alla forte competizione sul mercato publishing della musica e anche al potere sui prezzi delle società di gestione collettiva.

Probabilmente si citerà anche la crescente presenza di distributori di musica online come Apple, Amazon e Spotify.

 

Impala, che rappresenta le etichette indipendenti europee, ha chiesto alla Commissione Ue di bloccare l’accordo, sostenendo che darebbe eccessivo potere a Sony e determinerebbe una concentrazione sul mercato eccessivamente pericolosa.

 

Venerdì scorso l’Antitrust Ue ha deciso di  aprire una ‘approfondita inchiesta’ sulla proposta di acquisto della divisione musicale di EMI da parte di Universal Music. La fusione tra i due giganti della discografia mondiale farebbe nascere un colosso che totalizzerebbe un terzo delle vendite mondiali. Secondo quanto reso noto dalla Commissione europea, però, l’operazione “fa nascere preoccupazioni per la concorrenza in molti stati membri“.