4G: operatori britannici contro Ofcom. ‘Presto asta aperta ed equa o a rischio il piano Digital Britain’

di Alessandra Talarico |

Chiusa la consultazione pubblica sull’asta 4G emerge il malcontento delle telco, che chiedono al regolatore di accelerare sull’assegnazione delle frequenza. Il Regno Unito è infatti in netto ritardo rispetto agli altri maggiori mercati Ue.

Regno Unito


Digital Britain

La decisione del regolatore britannico Ofcom di ritardare l’asta 4G per riservare una porzione di spettro all’operatore più piccolo sul mercato – 3 UK – piuttosto che assegnare lo spettro a chi presenta l’offerta più alta, ha sollevato non poche critiche da parte delle telco, emerse nell’ambito della consultazione chiusa la scorsa settimana.

Ofcom intende assicurare che almeno 4 operatori nazionali resistano sul mercato, dopo che 3UK aveva denunciato la possibilità di venire estromessa dal mercato dei nuovi servizi internet mobile se non fosse riuscito a portare a casa nuove frequenze dall’asta.

Se gli operatori saranno liberi di acquistare qualsiasi quantità di spettro in un’asta aperta, infatti, potrebbero esserci problemi di concorrenza in futuro.

 

Ma gli altri operatori non hanno nascosto il loro disappunto, sottolineando che ulteriori ritardi nell’assegnazione delle licenze rischiano di far indietreggiare il Regno Unito in termini di diffusione delle reti 4G, proprio mentre la domanda di servizi dati mobili cresce trainata dalla diffusione di smartphone e tablet.

 

Per Vodafone, “Ofcom dovrebbe smetterla di eccedere nell’organizzazione del rilascio del nuovo spettro e semplicemente organizzare un’asta aperta ed equa al più presto possibile”.

 

Il processo di assegnazione delle frequenze è stato complicato ulteriormente dalla decisione dell’Ofcom di indire una consultazione sulla possibilità di consentire a Everything Everywhere, il maggiore operatore mobile del paese, di utilizzare una parte dello spettro GSM per i servizi 4G prima dello svolgimento dell’asta (leggi articolo Key4biz)

 

Secondo Telefonica UK, che controlla O2, questa scelta contraddice l’obiettivo dell’Ofcom di “offrire un ambiente concorrenziale con 4 operatori in competizione e generare un ulteriore ritardo”.

 

Dall’asta delle frequenze 4G, il governo conta di incassare 4 miliardi di sterline, ma il Regno Unito è in netto ritardo rispetto agli altri maggiori  mercati Ue nel processo di organizzazione dell’asta.

Nessun operatore ha minacciato il ricorso alle vie legali, per non ritardare ulteriormente l’assegnazione perchè tutti sono consapevoli che un ulteriore slittamento dell’asta, prevista per la fine di quest’anno, metterebbe a rischio il piano ‘Digital Britain‘, presentato nel 2009, il cui obiettivo è di fornire banda larga (a 2Mbps) per tutti gli inglesi entro il 2012.

 

Mercoledì, nel tradizionale Budget Speech, il Cancelliere George Osborne ha confermato che il Governo intende garantire connessioni ultrabroadband a 25 Mpbs al 90% della popolazione entro il 2015 e che 10 città – Belfast, Birmingham, Bradford, Bristol, Cardiff, Edinburgh, Leeds, Manchester, Newcastle e Londra – riceveranno fondi pubblici per i servizi ultraveloci.

 

In Italia, l’asta si è chiusa con un incasso di quasi 4 miliardi di euro, dai 2,4 attesi, in Germania di 4,3 miliardi, mentre in Francia il Governo ha incassato 3,5 miliardi, uno in più rispetto al previsto.