Telefono fisso, questo sconosciuto: gli adolescenti comunicano sempre di più via smartphone. Calano le telefonate, impennata degli sms

di Alessandra Talarico |

Secondo l’ultimo studio del Pew Internet Research, solo il 14% dei teenager americani usa il telefono fisso mentre aumenta il numero di sms inviati al giorno: dai 50 del 2009 a 60 del 2011.

Stati Uniti


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Che gli adolescenti fossero ferventi comunicatori, questa forse non è una novità: a cavallo tra infanzia ed età adulta, comunicano con amici, compagni genitori, insegnanti e svariate altre persone. Quello che emerge dall’ultimo rapporto del Pew Internet Research è che gli adolescenti per comunicare usano sempre di più gli smartphone, con un numero di sms passato dai 50 al giorno nel 2009 a 60.

Su un campione di 800 teenager americani intervistati, sono sempre più numerosi, infatti, quelli possiedono un cellulare intelligente. Anche se la maggior parte (54%) possiede ancora un ‘normale’ cellulare, il trend è decisamente in favore dei dispositivi intelligenti: il 23% di quelli tra 12 e 17 anni e il 31% di quelli tra 14 e 17 anni e non c’è in questo senso distinzione di genere, etnia o reddito.

 

Di tutti gli strumenti di comunicazione analizzati – sms, telefonate dal cellulare e dal telefono fisso, social network, instant messaging, email e comunicazioni faccia a faccia – le email sono le meno usate: rispetto agli sms, usati quotidianamente dal 63% del campione, solo il 6% usa invece la posta elettronica.

 

Le ragazze più grandi (17-19 anni) sono le più ferventi utilizzatrici dei messaggi di testo, con picchi di anche 100 sms al giorno, rispetto ai 50 inviati ogni giorno dai ragazzi della stessa età.

 

Dall’indagine emerge quindi un netto calo delle telefonate, sia dal cellulare che dal telefono fisso: il 14% degli adolescenti usa quest’ultimo strumento quotidianamente, rispetto al 30% del 2009 e il 31% non lo usa mai per parlare con gli amici.

Il 26% chiama quotidianamente gli amici col cellulare, una percentuale in netto calo rispetto al 38% del 2009.

 

Sembra quindi spropositato l’allarme legato all’erosione dei ricavi degli operatori generato dalla crescente diffusione di servizi quali iMessage e BlackBerry Messenger e Whatsapp: se i teenager continuano a inviare messaggini con questi ritmi, i guadagni sono assicurati.