Smartphone: la Cina primo mercato mondiale nel 2012. Sorpasso sugli Usa nella seconda metà di quest’anno

di Alessandra Talarico |

Secondo IDC, entro il 2016, anche l’India e il Brasile entreranno nella top 5 dei paesi a più alta diffusione di smartphone. L’adozione nei mercati maturi continuerà a crescere, ma i volumi non terranno il passo con i paesi emergenti.

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La Cina supererà, anche se di pochissimo, gli Stati Uniti in quanto a vendite di smartphone entro la fine di quest’anno, conquistando una quota del 20,7% del mercato mondiale (dal 18,2% del 2011), contro il 20,6% degli Usa.

Il sorpasso, stando all’ultimo studio di IDC, avverrà nella seconda parte di quest’anno e sarà irreversibile. Il gap, anzi, tenderà ad allargarsi e la Cina, nel 2016, controllerà una quota del 20,2% contro il 15,3% degli Usa.

 

Guardando al 2016, altri due mercati emergenti – l’India e il Brasile – entreranno nella top 5 dei paesi a più alta diffusione di smartphone.

 

“Grazie alle loro grandi dimensioni, alla forte domanda e un buon livello di sostituzione, i mercati emergenti stanno diventando il motore del mercato smartphone mondiale”, ha spiegato l’analista Ramon Llamas, sottolineando che gli utenti di questi Paesi “cercano più di un semplice device per telefonare e gli smartphone sono la piattaforma ideale per l’intrattenimento mobile, il social networking e il lavoro”.

 

Certo, l’adozione dei cellulari ‘intelligenti’ nei mercati maturi – come il Giappone, il Regno Unito e gli Usa – continuerà a crescere, ma i volumi non terranno il passo con i paesi emergenti.

 

Llamas sottolinea però anche le problematiche legate alla crescita del mercato smartphone in questi paesi, dove l’acquisto di questi dispositivi non è certo alla portata di tutti: un fattore, questo evidenziato, anche nel recente Mobile World Congress di Barcelona, durante il quale è stata più volte ribadita la necessità di sviluppare smartphone a basso prezzo (tipo 50 dollari) per favorire la diffusione dei dispositivi anche nei mercati a basso potere d’acquisto.

 

Già nel 2011, gli smartphone Android prezzati sotto i 200 dollari sono stati un key driver del mercato e continueranno a esserlo anche negli anni a venire, grazie anche all’input, in Cina, dei vendor locali come Huawei, ZTE e Lenovo.

Allo stesso modo, in India, si assisterà a una vistosa crescita delle vendite, con i produttori domestici – Micromax, Spice, Karbonn e Lava – che hanno già lanciato smartphone low-cost nel tentativo di spodestare la predominanza di vendor stranieri come Samsung e HTC.

Secondo IDC, inoltre, sempre più vendor internazionali sposteranno la produzione nel Paese per cogliere appieno le opportunità di un mercato in forte crescita: la quota di mercato dell’India, infatti, quest’anno si attesterà al 2,9% ma nel 2016 sarà del 9,3%.

 

Il Brasile passerà, invece, dal 2,3% di quest’anno al 4,7% nel 2016, scalando la classifica delle vendite per salire dal decimo al quarto posto.