eBook: anche gli USA aprono indagine per sospetto cartello. Nel mirino Apple e 5 editori

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Il Dipartimento USA di Giustizia sta indagando sul modello imposto da Apple, perché potrebbe spingerebbe al rialzo il prezzo dei libri digitali.

Unione Europea


Tim Cook

Ancora nell’aria le voci sul lancio dell’ultimo iPad ed ecco che arriva una nuova notizia che getta l’ombra su Apple: il Dipartimento di Giustizia USA starebbe indagando su una presunta violazione delle norme antitrust.

Secondo il Wall Street Journal, insieme ad Apple nell’indagine sarebbero coinvolti anche cinque editori – Hachette, Harper Collins, Macmillan, Simon & Schuster e Penguin – sospettati d’aver fatto cartello sui prezzi degli eBook.

Su questa sospetta pratica a dicembre la Ue ha aperto una procedura formale di infrazione (Leggi Articolo Key4biz).

 

Tutto per Apple è cominciato nel 2010 con il lancio del primo iPad. Al fine di concorrere con Amazon sul mercato dei libri digitali, ha cambiato il modello economico dominate: ha istituto un sistema di contratto d’agenzia, grazie al quale preleva una commissione del 30% su ogni vendita. Sono gli editori che fissano il loro prezzo, mentre Apple chiede solo come garanzia che non vengano venduti a prezzi più bassi ad altri rivenditori.

Si tratta di un modello molto differente da quello praticato da Amazon, che compra i libri all’ingrosso dagli editori per poi fissare il suo prezzo – libero anche di vendere in perdita – per gli eBook commercializzati per il proprio eReader Kindle.

 

Il modello imposto da Apple s’è rapidamente esteso. Gli editori ritengono che sia stato benefico perché ha consentito che l’emergere di nuovi venditori di libri elettronici.

Ma le Autorità antitrust non la pensano così, anzi, per loro ha l’effetto di tirare i prezzi al rialzo.

 

Negli Stati Uniti diversi editori accusati starebbero adesso per negoziare con il Dipartimento di Giustizia per trovare un compromesso stragiudiziale ed evitare così il processo. Il mese scorso Apple ha presentato una mozione davanti ai giudici chiedendo che il caso venga archiviato.

 

Dalla sua, Bruxelles vuole capire se i cinque editori e Apple “abbiano stipulato accordi illegali o si siano impegnati in pratiche con lo scopo o l’effetto di restringere la concorrenza”.

La Commissione Ue ha fatto sapere che indagherà anche sulla natura e le clausole dei contratti di agenzia conclusi tra i cinque editori e i rivenditori per quel che riguarda la vendita di libri elettronici.

L’esecutivo europeo teme, infatti, che queste pratiche violino le regole Ue che vietano cartelli e pratiche commerciali anticoncorrenziali (Art. 101 del Trattato Ue).

Ricordiamo che nel marzo 2011, la Commissione ha ordinato una serie di ispezioni nelle principali case editrici europee, sospettate d’aver costituito un cartello sul mercato dell’eBook, violando le norme che vietano pratiche anticoncorrenziali (Leggi Articolo Key4biz).

In quell’occasione il presidente di Albin Michel, Francis Esmenard, aveva accusato Amazon d’aver sollecitato le ispezioni.