Brevetti: ZTE leader mondiale 2011, mentre Apple lavora a sistema di ‘parental control’ per gli acquisti via cellulare

di Alessandra Talarico |

Nel 2011 le richieste di brevetto sono cresciute del 10%. I paesi BRIC i più attivi. Tra i vari brevetti innovativi, Apple ne ha ottenuto uno legato al ‘parental control’ per gli acquisti effettuati dai cellulari.

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Con 2.826 domande di brevetto pubblicate, ZTE ruba il primo posto a Panasonic (2.463 domande) nella classifica mondiale 2011 relativa alle richieste di brevetto internazionali.

Le richieste di brevetto depositate lo scorso anno hanno raggiunto quota 181.900, in crescita del 10% rispetto al 2010 e trainate soprattutto dai paesi dell’area BRIC (Brasile, Russia, India e Cina).

I dato sono stati resi noti dall’OMPI, l’agenzia ONU che si occupa di proprietà intellettuale.

 

“Questi risultati dimostrano che le imprese hanno continuato a innovare anche nel 2011 e questo è rassicurante in tempi di persistente incertezza economica”, ha affermato Francis Gurry, direttore generale di OMPI.

 

Secondo le cifre dell’agenzia, Stati Uniti, Giappone e Germania restano in testa alla classifica dei paesi da cui è scaturito il maggior numero di richieste di brevetto, con il 58% del numero totale di domande, ma la Cina, al quarto posto, ha fatto segnare un aumento delle domande del 33,4% rispetto all’anno precedente. Al quinto e sesto posto si piazzano Corea del Sud e Francia.

 

La maggiore progressione, dunque, arriva dai paesi BRIC con la Russia che ha registrato un aumento delle domande del 20,8%, il Brasile del 17,2% e l’India dell’11,2%.

 

Tra i vari brevetti innovativi, è di oggi la notizia che Apple ne ha ottenuto uno legato al ‘parental control‘ per gli acquisti effettuati dai cellulari.

Il brevetto, spiega il sito Patently Apple, riguarda una tecnologia che permette agli adulti di controllare gli acquisti effettuati dai nuovi strumenti mobili e di limitare i negozi da cui possono essere effettuati.

 

Nella sua richiesta di brevetto, presentata nel 2009, Apple sottolinea che la società diventa sempre più ‘mobile’ e ‘veloce’, con sempre più genitori che danno ai figli la carta di credito invece del contante: una soluzione che però non consente di verificare quello che viene acquistato e dove, con conseguenze spesso spiacevoli per gli adulti che devono saldare il conto.

“Di conseguenza, può essere opportuno esercitare un certo livello di controllo sui tipi di acquisti o transazioni effettuate dai minori con questi strumenti”.

 

La soluzione proposta da Apple è dare ai genitori, o comunque agli adulti titolari di un conto di cui usufruisce un minore, uno strumento per limitare le spese, usando un software ‘eWallet‘ che mantiene traccia di tutti i movimenti.

 

Apple ha depositato diverse richieste di brevetto legate ai pagamenti mobili: l’ultima di cui si ha traccia riguarda l’utilizzo di una Sim ‘virtuale’ collegata a un router NFC sia per gli acquisti ‘fisici’ (quindi di beni nei negozi dotati degli appositi lettori), che per quelli virtuali, come le telefonate sulle reti degli operatori che offrono questo servizio.

Ma nonostante i diversi rumors, la società non ha ancora lanciato un dispositivo NFC.