Diritto d’autore: l’Agcom abbandona la delibera sulla pirateria digitale?

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Queste le ultime indiscrezioni. Marco Polillo (Confindustria Cultura Italia): ‘Sotto la pressione delle lobby pro-pirateria, che sembrano aver fatto breccia anche tra alcuni Parlamentari, l’Agcom si arrenderebbe dopo quasi due anni di lavoro’.

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L’Agcom intende abbandonare definitivamente la delibera sul diritto d’autore?

Secondo alcune indiscrezioni dell’ultimo minuto pare che sia questa la via che intende seguire.

Duro il commento di Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia, secondo il quale “sembra che l’Italia abbia intenzione di dare definitivo via libera alla contraffazione e alla pirateria digitale.”

“Se fosse confermato – ha continuato  – l’Italia, già sotto osservazione nella comunità internazionale per gli elevati livelli di pirateria, tornerebbe a collocarsi nella lista nera degli Stati che favoriscono l’aggressione alla proprietà intellettuale. Sotto la pressione di campagne demagogiche promosse dalla lobby pro-pirateria che purtroppo sembra aver fatto breccia anche tra alcuni Parlamentari, l’Agcom si arrenderebbe dopo quasi due anni di lavoro, abbandonando l’intento di individuare procedure efficaci per tutelare l’industria della cultura e della creatività italiana dagli attacchi dell’industria criminale della contraffazione, che spaccia in rete prodotti sottratti illegalmente ai legittimi proprietari“.

 

Probabilmente Polillo, fa riferimento anche alla lettera indirizzata all’Authority da Vincenzo Vita (Pd), Felice Belisario (IDV), Marco Perduca (Radicali) e Flavia Perina (FLI), con la quale i deputati chiedevano il rispetto dei ruoli perché, scrivevano, “spetta al Parlamento emanare le norme primarie” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il passo indietro di Agcom – ha proseguito Polillo – arriverebbe dopo altri due colpi gravissimi alla lotta alla contraffazione: in pochi giorni il Parlamento ha prima approvato l’art. 22 bis del Decreto Proroga Termini che porta la moratoria in materia di contraffazione del design da 5 a 13 anni, contrariamente a quanto previsto dall’art. 239 del Codice di Proprietà Industriale e nonostante la normativa Comunitaria in proposito e la sentenza 27/1/2011 della Corte di Giustizia Europea, consentendo ai contraffattori di produrre indisturbati i prodotti del design Made in Italy.

Poi con il DL liberalizzazioni il legislatore ha soppresso di fatto le sezioni dei Tribunali specializzate in materia di Proprietà Intellettuale per trasformarli in generici “tribunali delle imprese” con la prevedibile conseguenza di rallentare l’azione giudiziaria in materia.

 

Oggi, continua Polillo, arriva “la notizia dell’insabbiamento della proposta di regolamentazione dell’Agcom sul contrasto alla pirateria online che avrebbe posto le basi per lo sviluppo dei contenuti digitali in rete”.

Il tutto nel silenzio della Presidenza del Consiglio, nonché dei due ministeri preposti alla tutela del diritto d’autore e della proprietà intellettuale, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Ministero dello Sviluppo”. (r.n.)